Un pensionato su due sotto i 1.000 euro
La pensione delle donne è inferiore a quella degli uomini del 30,5%
Aumentano i suicidi

Nel mese di aprile due distinte ricerche elaborate dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) e da Link Lab (il laboratorio di ricerca socio-economica della Link Campus University) hanno confermato un ulteriore, drammatico peggioramento delle condizioni economiche e sociali della masse operaie e popolari e in particolare dei pensionati vittime sacrificali della macelleria sociale avviata dal neoduce Berlusconi e proseguita dal tecnocrate liberale Monti per cercare di tirare fuori il capitalismo italiano dalla spaventosa crisi economica e finanziaria che imperversa a livello mondiale.
Secondo l'Istat, che ha elaborato i dati riferiti all'anno 2011, quasi un pensionato su due percepisce un assegno pensionistico sotto i mille euro al mese. Una condizione al confine con la cosiddetta soglia di povertà che interessa ben il 44% del totale dei pensionati, ossia 7,4 milioni di persone. Ancora peggio se la passano gli altri 2,2 milioni di pensionati (il 13,3%) il cui assegno Inps non supera i 500 euro.
Cifre che diventano ancora più drammatiche se si considerano le sole pensioni sociali e di invalidità. In questo caso, sottolinea l'Istat: "Oltre i tre quarti (76,9%) dei titolari di pensioni sociali percepiscono redditi di importo mensile inferiore ai 1.000 euro (il 39,1% non supera i 500 euro). La quota scende a meno della metà tra i pensionati di invalidità, anche civile (47,4% e 40% rispettivamente) e a un terzo tra i titolari di pensioni di vecchiaia (33,4%) e i superstiti (37,1%). Ben il 26,6% dei titolari di pensioni di invalidità civile non supera i 500 euro, a differenza delle altre tipologie per le quali la quota di coloro che percepiscono gli importi più bassi si attesta al 20,9% per le indennitarie, scende all'8,4% nel caso dei superstiti e al 5,3%, nel caso di pensioni di vecchiaia e invalidità".
Nelle pensioni c'è anche una netta discriminazione di sesso tra uomini e donne: queste ultime rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.228 euro, inferiori del 30,5% rispetto a quelli degli uomini (19.022 euro). Oltre la metà delle donne (53,4%), poi, riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (33,6%) degli uomini.
Ma non basta: a conferma dei dati Istat arrivano quelli di Coldiretti e Cia, che segnalano a loro volta la condizione ancora più precaria dei pensionati agricoli: ben il 70% sarebbe sotto la soglia di povertà, secondo le due associazioni, con ben 800 mila persone con pensioni inferiori o integrate al minimo di 480 euro.
L'altro dato drammatico, pubblicato quasi in contemporanea col rapporto Istat dal Link Lab il 16 aprile, riguarda lo spaventoso aumento del numero dei suicidi causati dalla crisi economica. Secondo l'Istituto universitario sono già 32 in Italia i suicidi per ragioni economiche da inizio 2013. Link Lab nota che nel primo trimestre del 2013 la media è stata di un suicidio ogni 3 giorni, ma che pericolosamente questo numero si è elevato a uno ogni 2 giorni nel mese di marzo. Ancora, rispetto al primo trimestre del 2012, si sarebbe segnato quest'anno un aumento del 40% dei casi. Si abbassa l'età media: la fascia più interessata resta quella che va dai 45 ai 54 anni (incidenza del 34,4%); segue quella dei 35-44 anni (31,2%). Dato "ribaltato" rispetto al primo trimestre 2012, quando il numero più elevato di suicidi si registrava, dopo i 45-54 enni, nella fascia tra i 55 e i 64 anni.

24 aprile 2013