64° Anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo
Per un nuovo 25 Aprile
 

Nel 64° Anniversario della Liberazione d'Italia dal nazi-fascismo il PMLI saluta i partigiani, i reduci dai campi di concentramento, gli antifascisti e tutti i sinceri democratici che anche quest'anno riempiranno tutte le piazze d'Italia per celebrare, nel ricordo del 25 Aprile 1945, la data più fulgida della nostra storia nazionale. In quel giorno il popolo italiano con alla testa le eroiche brigate partigiane, insorse in armi in tutto il Nord Italia, sconfiggendo definitivamente gli invasori nazisti e i loro servi repubblichini e riscattando così il Paese dal più tenebroso e tragico periodo della sua storia: la dittatura fascista mussoliniana durata oltre venti anni.
Mai libertà fu conquistata a un così caro prezzo di sacrifici e di sangue, con 46.000 partigiani caduti e 21.000 feriti e mutilati, a cui vanno aggiunti altri 30.000 partigiani caduti combattendo nei movimenti di Liberazione di altri paesi, più gli oltre 14.000 caduti e quasi 5.000 feriti civili per aver partecipato in vari modi alla Resistenza. È giusto perciò ricordarlo ogni anno e trasmetterne la memoria ai giovani, affinché lo spirito e l'esempio della gloriosa Resistenza non venga mai cancellato e continui ad ispirare e formare sempre nuove generazioni di antifascisti.
E questo è tanto più vero oggi, che assistiamo di nuovo e dappertutto al proliferare di organizzazioni fasciste, para-naziste e razziste e alle loro sempre più frequenti provocazioni e aggressioni contro movimenti studenteschi, centri sociali, sedi di partiti e organizzazioni antifasciste, migranti e omosessuali. Il che avviene sempre più spesso con la compiacente copertura delle istituzioni e delle "forze dell'ordine" che dovrebbero invece reprimerle e perseguirle applicando la Costituzione che vieta espressamente la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista.
Purtroppo ciò si spiega perfettamente se si guarda la realtà italiana con mente lucida e si tengono presenti due fondamentali verità: la prima è che la Costituzione borghese nata dalla Resistenza non esiste più da tempo. Già frutto di un compromesso tra la borghesia e il proletariato, a sfavore di quest'ultimo per via della direzione del partito revisionista, essa è stata demolita e cancellata di fatto con la seconda repubblica e presto sarà riscritta per essere pienamente conforme alla terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista che è già nei fatti e sta per essere imposta formalmente al Paese. La seconda è che oggi l'Italia è un regime neofascista e Berlusconi è il suo nuovo Mussolini.
La ricostituzione del partito fascista sotto nuove forme e simboli è già avvenuta. Esso è nato il 27 marzo scorso con il congresso del Pdl del neoduce Berlusconi, che ha imbarcato i fascisti del gerarca Fini e della Mussolini, più altri rottami ex craxiani, democristiani e liberali, e punta come dichiarato espressamente a compiere "una rivoluzione liberale, borghese e popolare, moderata e interclassista", che altro non è che il completamento integrale del "piano di rinascita democratica" della P2. Con la nascita del Pdl, ovvero del nuovo partito nazionale fascista, si è conclusa infatti quella nuova marcia su Roma che il neoduce Berlusconi ha iniziato con la sua "discesa in campo" nel 1993-94, sotto l'egida di Gelli e della destra borghese più reazionaria e golpista. Senza però essere smascherato e combattuto adeguatamente dalla "sinistra" borghese, perché anch'essa lavora per la terza repubblica, per il presidenzialismo, per il federalismo e per il rafforzamento e la "stabilità" del sistema capitalistico, finendo così per coprire ed accettare di fatto il disegno piduista e il regime neofascista che si sono gradualmente realizzati in questi anni nel Paese.
Berlusconi è il nuovo "uomo della provvidenza" che ha restaurato il fascismo sotto nuove forme, nuovi metodi e nuovi vessilli e che, con il pieno appoggio della Confindustria, del Vaticano, dei mass-media (che in gran parte possiede o controlla direttamente) e dei sindacati collaborazionisti Cisl, Uil e Ugl, sta attuando una feroce macelleria sociale e sta facendo tabula rasa dei diritti sindacali, del diritto di sciopero e delle stesse libertà democratiche borghesi. Il nuovo Mussolini, d'accordo con i suoi alleati e gerarchi Bossi e Fini, ha creato un clima nazionalista, patriottardo, militarista, razzista, xenofobo e maschilista da cui scaturiscono le leggi razziali, le ronde leghiste e razziste, la caccia ai migranti, agli omosessuali e ai barboni, nonché l'attacco ai diritti delle donne. È annusando questo clima favorevole che, come nel '21-22, i topi fascisti rigurgitano dalle fogne e si sentono sempre più incoraggiati e protetti dal governo nel cercare di occupare le scuole e le piazze e nell'organizzare provocazioni e aggressioni.
Ma non è possibile combattere il regime neofascista e buttare giù il nuovo Mussolini appellandosi alla democrazia e alla Costituzione borghesi, ormai stravolte e svuotate dalla terza repubblica e dalle leggi piduiste del neoduce. Occorre ben altro, occorre un nuovo 25 Aprile. Un nuovo 25 Aprile nelle attuali condizioni storiche e politiche, in cui non c'è da cacciare un invasore straniero con le armi, ma tuttavia è ancora necessario ispirarsi allo spirito e all'esempio degli eroici partigiani per unire tutte le forze antifasciste, antiberlusconiane e progressiste per abbattere con la lotta di massa il nuovo Mussolini, il suo governo e la terza repubblica.
Il PMLI è pronto ad unirsi a tutte le forze che indipendentemente dalle loro posizioni politiche, sociali, morali e religiose vogliano lottare per liberare l'Italia dal neoduce Berlusconi e dal regime neofascista. Allo stesso tempo ribadisce che oltre questo passaggio necessario e ineludibile, occorre continuare la lotta di classe per abbattere il sistema capitalistico e conquistare l'Italia unita, rossa e socialista.
Viva il 25 Aprile!
Viva la Resistenza!
Viva i gloriosi partigiani!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica, per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e col PMLI vinceremo!

15 aprile 2009