Come la Meloni indottrina i giovani "meritevoli"
Dai campi fascisti ai campi militaristi
La "vacanza tra gli alpini" che ha in mente La Russa ha lo stesso obiettivo: educare i giovani al militarismo, al patriottismo e alla disciplina del regime neofascista

di Federico Picerni*
Indottrinamento dei giovani al militarismo, al patriottismo borghese e alla disciplina, quindi alla "tutela delle regole" intese come l'ordinamento del regime neofascista: questi i punti cardine della nuova operazione imbastita dal governo del neoduce Berlusconi per creare nuove generazioni di balilla e "giovani fascisti". Infatti, è stato recentemente lanciato dalla ministra fascista della Gioventù, Giorgia Meloni, il cosiddetto "Campo Giovani"; a sua detta si tratterebbe di un'esperienza "al servizio dell'Italia", per "soddisfare la propria voglia di impegno civile". Più che al servizio dell'Italia, è evidente che sarebbe un'esperienza al servizio del regime. Quindi, i giovani dai 16 ai 22 anni (ma, si precisa, solo quelli più "meritevoli" dal punto di vista scolastico, con particolare attenzione alla condotta) potranno passare una settimana ad "imparare" presso i Vigili del fuoco, la Marina militare o la Guardia costiera.
Ma ad imparare cosa? Naturalmente i "valori" del nazionalismo, della disciplina, del militarismo, tutti quei "valori" cioè con cui il regime neofascista vorrebbe indottrinare i giovani per renderli obbedienti, pronti a combattere per l'imperialismo italiano e a "difendere le regole", di conseguenza a schierarsi contro gli oppositori del regime. Campi, quindi, non certo di "impegno civile", quanto piuttosto di fascista memoria.
E che cosa dice l'"opposizione" parlamentare in merito? Giovanna Melandri, ex ministra delle Politiche giovanili con Prodi, ha solo avuto da dire che: "Non è compito dello Stato pagare le vacanze ai ragazzi", mancando ancora una volta di denunciare il regime neofascista e le sue manovre per attanagliare i giovani.
A questo poi si aggiunge l'idea del ministro della Difesa La Russa, già ipotizzata in passato e rilanciata il 10 maggio, in occasione del raduno nazionale degli alpini a Latina, di uno "stage atletico-militare" di un mese fra gli alpini diretto ai giovani, affinché questi "si possano riavvicinare... ai valori che promanano dalle forze armate". Questo con lo scopo che i giovani, dice La Russa, "possano passare un mese e mezzo addestrandosi militarmente ma soprattutto moralmente, per l'amore della patria, il rispetto della gerarchia, tutti quei sentimenti che sono rafforzati dalle forze armate". Per le parole di questo gerarca non c'è affatto bisogno di parafrasi: la sua "vacanza tra gli alpini" è chiaramente un'operazione in pieno stile neofascista dagli scopi non differenti rispetto a quelli dei campi militaristi della Meloni.
Si tratta evidentemente di nuovi passi verso la fascistizzazione totale del Paese. A quando i raduni tipo piazza Venezia sotto il balcone del neoduce Berlusconi ad Arcore?
Per i giovani democratici e antifascisti questa è l'ennesima conferma che essi devono essere in prima fila nella lotta per abbattere questo regime prima che possa proseguire la sua macelleria sociale e la piena realizzazione della terza repubblica: ne va del loro avvenire. Possono farlo fin da subito unendosi alla lotta per delegittimare le istituzioni borghesi locali con l'arma dell'astensionismo.

*Responsabile per il lavoro giovanile del CC del PMLI
20 maggio 2009