Firmato l'accordo di programma, identico a quello della Moratti, che favorisce una megaspeculazione edilizia e la rapina dei terreni agricoli
Pisapia vara la colata di cemento dell'Expo
Scandaloso conflitto d'interessi dell'assessore PD Boeri

Redazione di Milano
Le belle promesse fatte dalla "sinistra" borghese nella campagna elettorale per le ultime elezioni amministrative milanesi - che prospettavano un "nuovo EXPO 2015" dal "volto umano" e addirittura "ecologista" che avrebbe nientedimeno trasformato Milano nella "città più verde e vivibile d'Europa" - non hanno dovuto aspettar molto per essere clamorosamente smentite. Alla prova dei fatti la nuova giunta arancione del neopodestà Pisapia conferma l'interesse a proteggere e legittimare gli scempi causati dai magnati della speculazione edilizia e ai parassitari subappaltatori, spesso diretta emanazione della 'ndrangheta calabrese e di altre mafie.
Vediamo ora nel dettaglio come "il nuovo vento di Pisapia" soffia nella stessa direzione di quello della precedente amministrazione Moratti.
Il 12 luglio il Comune di Milano ha firmato l'accordo di programma per EXPO 2015 con Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Rho. In esso Pisapia riconferma la programmazione già presentata da Letizia Moratti e dal suo assessore ciellino all'urbanistica Carlo Masseroli. Innanzitutto la terrificante colata di cemento: oltre 400.000 metri quadri di superficie edificabile con un indice di edificabilità molto alto. L'area che resterà, o dovrebbe restare, parco agricolo sarà pari al 56% facendo seguito all'accordo intercorso tra EXPO e Newco appena siglato.
Ricordiamo che quando il "centro-sinistra" era all'"opposizione" si univa, seppur solo a parole, al coro del Comitato NO EXPO e delle masse popolari dell'area interessata contro questa assurda colata di cemento, proponendo di aumentare la percentuale di aree verdi. Adesso invece, facendo buon viso a cattivo gioco "ridimensiona" le sue idee e rimangiandosi le favole elettoralistiche, si rende fautore degli interessi e dei guadagni delle grandi holding e dei vari speculatori edili che vedono nell'EXPO il pozzo senza fondo dal quale attingere guadagni a discapito degli interessi delle masse popolari aggravando ulteriormente la deturpazione ambientale del capoluogo lombardo. Inoltre nella nuova cementificazione sarà inclusa l'edilizia privata spacciata come "edilizia convenzionata e agevolata" o "housing sociale" (di edificazione di case popolari pubbliche manco a parlarne), spazi per "servizi ai cittadini" (leggi: centri commerciali) e in progetto ci sarebbe anche (a detta di Pisapia) la creazione di una nuova sede RAI inserita in un grande polo per la comunicazione.
La società AREXPO spa (società newco che acquisterà di fatto i terreni su cui sorgerà l'area EXPO) è già stata creata e attende solo di conoscere quale sarà la percentuale di proprietà legata al comune di Milano. L'assessore al Bilancio Tabacci - che al fine di recuperare utili per l'investimento nella newco prevede la vendita di azioni delle aziende partecipate e l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici - propone il 25/30%, non di più. Ciò significa che su EXPO non cambia nemmeno il vento borghese dato che il 70% del pacchetto azionario della newco sarà appannaggio, unitamente alla provincia del prono berlusconiano Guido Podestà, della regione del dittatore clerico-fascista Formigoni e quindi di CL e della sua gran lobby della Compagnia delle Opere.
L'unico a non spuntarla, per adesso, è l'assessore PD Boeri che nel ruolo di "archi-star" aveva lavorato per la giunta Moratti nella Consulta Architettonica per la realizzazione del Masterplan dell'EXPO in gran parte riconfermato dalla nuova giunta arancione. Ad essere messa da parte (vista anche la bocciatura del segretario del BIE, Bureau International des Expositions, di Parigi, Loscertales) è proprio la sua mostruosa creatura del Grande Orto Globale transgenico e ultra-bioinquinante (fatto passare durante la campagna elettorale come una sorta di giardino botanico pubblico della frutta e degli ortaggi del mondo) che Boeri aveva progettato come area permanentemente adibita a privati laboratori espositivi e sperimentali di manipolazione genetica - da far sopravvivere all'EXPO - presi in affitto e gestiti dalle multinazionali monopolistiche produttrici di OGM.
Ma Boeri conta di tornare alla carica sulla realizzazione di questo progetto una volta ottenuti, battendo i pugni sulla scrivania del neopodestà Pisapia e in barba al conflitto d'interessi, precisi poteri in merito alla sua delega (per ora restata formale) su EXPO.
C'è poi la questione della bonifica delle aree, sollevata nelle ultime settimane dal centro sociale Fornace di Rho e dal comitato No EXPO. Come confermato dal Comune di Milano stesso l'area ha un certo grado di inquinamento e alle analisi manca circa il 40% dei terreni, che l'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) deve ancora ultimare, anche se non ha ancora reso noti tempi e modalità di realizzazione. Questo dovrebbe cambiare il prezzo di vendita per chi compra (AREXPO spa) e per chi dovrà bonificare (il pubblico, con la società EXPO spa in testa). È ovvio che se si dovrà realizzare una bonifica più "importante" lieviteranno i costi per le casse pubbliche, ossia più oneri da pagare per i contribuenti e dalle masse lavoratrici e popolari!
Non poteva che essere felice la destra neofascista della passata amministrazione, con l'ex assessore ciellino Masseroli che afferma: "È una decisione positiva di continuità con il passato!". Anche l'ex neopodestà Letizia Moratti lo sottolinea: "Vuol dire che avevamo fatto le cose per bene". Noi non possiamo che sottolineare che le "cose per bene" le avevano fatte prima, e le stanno confermando ora: degrado ambientale, cemento selvaggio, bonifiche infinite!
Su EXPO il vento non cambia! I marxisti-leninisti milanesi danno pieno appoggio alla lotta già intrapresa dal Comitato No-EXPO per opporsi all'ulteriore aggravamento di traffico, cementificazione, sfruttamento del lavoro nero e precario (con conseguenti omicidi "bianchi"); per opporsi a un nuovo gigantesco sacco di Milano perpetrato dal capitale finanziario e immobiliare che sviluppa un modello economico-sociale capitalistico neoliberista capace solo di creare ancor più mostruose e intollerabili disuguaglianze sociali! No EXPO!

20 luglio 2011