A Milano
Pisapia fa manganellare e sgomberare i militanti del centro sociale Zam
Pronta manifestazione di risposta con occupazione di una ex scuola
Assaltato Palazzo Marino

Redazione di Milano
Il 22 maggio le "forze dell'ordine" del governo Letta-Berlusconi, con il beneplacito della giunta guidata dal neopodestà "arancione" Giuliano Pisapia, hanno violentemente sgomberato il Centro Sociale Zam (Zona Autonoma Milano), in via Francesco Olgiati, nel popolare quartiere Barona.
Alle 8,40 carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa, protetti da una potente ruspa, hanno devastato la palazzina che, dal gennaio 2011, ha ospitato una palestra popolare, assemblee degli studenti, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, incontri culturali e dibattiti, divenendo un importante punto di riferimento per le masse popolari del quartiere.
Alcuni ragazzi del centro sociale, che opponevano una resistenza passiva, sono stati violentemente manganellati e portati via di peso dalla polizia mentre altri manifestanti, riusciti a salire sul tetto, hanno srotolato uno striscione con la scritta "Stay Zam, i sogni continuano".
I militanti, a cui si sono uniti molti studenti e precari, si sono dati appuntamento la sera stessa alle ore 18 in piazza della Scala davanti a Palazzo Marino, sede del Comune, con l'intenzione di riunirsi in assemblea. Ad accoglierli, con spintoni e manganellate, vi era però un vasto schieramento di poliziotti chiamati da Pisapia per impedir loro di entrare. Per nulla intimoriti i manifestanti hanno affrontato i due cordoni di poliziotti chiedendo un incontro d'urgenza con il neopodestà, il quale si è però guardato bene di rispondere avallando, con il suo silenzio-assenso, il criminale operato delle "forze dell'ordine".
Il collettivo Zam ha quindi deciso l'occupazione di una ex scuola media in via Santa Croce alla quale il Comune ha prontamente risposto con l'intimazione a "lasciare i locali della ex scuola in quanto pericolante", nonostante gli occupanti si fossero immediatamente preoccupati di rendere non accessibile l'unica parte non agibile dell'edificio.
Un ulteriore momento di lotta è stato poi indetto per sabato 25: centinaia di manifestanti si sono dati appuntamento in piazza Cavour e, nonostante la pioggia battente, hanno sfilato in direzione dello stabile occupato attraversando piazza Duomo e le strade del centro, sostando davanti a Palazzo Marino dove è stato appeso uno striscione.
Solidarietà e vicinanza alle ragazze e ai ragazzi del Centro Sociale Zam è stata espressa anche dalla Fiom di Milano, che ha duramente condannato le cariche della polizia.
Il PMLI esprime solidarietà ai militanti del Centro Sociale Zam aggrediti dalla polizia e condanna senza appello l'operato della giunta Pisapia che, dopo aver avallato l'uso dei manganelli da parte delle "forze dell'ordine" nello sgombero e nelle manifestazioni, ha avuto la faccia tosta di parlare di "inaccettabile prepotenza e violenza davanti alla sede del Comune" da parte dei manifestanti.

29 maggio 2013