A Milano
Pisapia stanga nuovamente le fasce più deboli
Agli anziani quasi raddoppiate le tariffe per il trasporto pubblico. Aumentata fino al 35 per cento la tassa sui rifiuti. Dimezzata la soglia per l'esenzione dall'addizionale Irpef

Redazione di Milano
La giunta meneghina guidata dall'"arancione" Giuliano Pisapia, che in campagna elettorale andava cianciando sull'importanza dell'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico e aveva assicurato che l'introduzione del dazio medievale denominato "area C" per entrare in auto nel centro cittadino serviva proprio a scongiurare futuri aumenti, ha invece deciso di bastonare nuovamente i lavoratori pendolari e gli studenti del capoluogo e dell'hinterland deliberando un nuovo aumento degli abbonamenti settimanali e mensili dell'Atm (l'azienda privata che gestisce per conto di Palazzo Marino il trasporto pubblico a Milano e provincia); un vero e proprio salasso che inciderà pesantemente sui già provati bilanci delle famiglie.
Dal 1° di settembre l'abbonamento mensile è aumentato di ben 5 euro salendo da 30 a 35 euro, mentre quello annuale addirittura di 30 euro, passando a 330 euro. L'aumento è previsto, di pari importo, anche per i giovani "under 26", il cui abbonamento passa quindi a 22 euro per il mensile e a 200 euro per l'annuale. Il settimanale "2x6" (che consente due viaggi al giorno per sei giorni alla settimana) è passato da 8,40 a 10 euro. La giunta si accanisce poi ancor più pesantemente contro gli anziani: per gli "over 65" con reddito Isee superiore a 20mila euro l'abbonamento quasi raddoppia: il mensile passa da 16 a 30 euro, mentre l'annuale passa da 170 a 300 euro.
L'annuncio della stangata è stato dato di concerto dal neopodestà Giuliano Pisapia, dall'assessore alla Viabilità Pierfrancesco Maran e da quello al Bilancio Francesca Balzani i quali, senza vergogna, hanno dichiarato di esservi stati costretti da "difficoltà di bilancio". Lo stesso bilancio dove, però, compaiono vergognose spese da capogiro per stipendi e consulenze d'oro!
Ma Pisapia non si accontenta e vuole spremere come limoni fino all'ultima goccia le fasce più deboli e quindi ecco che, a novembre, già si preannunciano rincari che arriveranno fino al 35 per cento per le famiglie più numerose, per la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che sostituisce la Tarsu. Come se non bastasse, è stata abbassata a 15.000 euro la soglia di esenzione del reddito per il pagamento dell'addizionale comunale Irpef che era fissata a 33.500 euro. In questo modo verrà triplicato il numero dei milanesi che la dovranno pagare.
Questa è l'ennesima conferma che con la giunta "arancione" non c'è alcun "nuovo che avanza" ma continua la vecchia logica di far pagare alle masse lavoratrici e popolari gli sperperi dei politicanti al servizio della classe dominante borghese, oltre che i costi per l'immenso affare dell'Expo 2015, di cui si avvantaggeranno unicamente i grandi pescecani capitalisti.

25 settembre 2013