Nel corso delle proteste antiG20 a Londra
La polizia inglese uccide un manifestante inerme

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Londra del PMLI
Era grandioso, splendido e indimenticabile quello storico evento di sabato 28 marzo a Londra con la protesta di massa antiG20 nella quale per la prima volta nella sua storia il PMLI è stato ufficialmente e gloriosamente rappresentato dall'Organizzazione di Londra (cfr. Il Bolscevico n.14).
Poi, nel corso della manifestazione di mercoledì 1° aprile, sempre contro il G20, si è verificato un fatto terribile che in quello stesso giorno non fu scoperto, perlomeno non come accertato successivamente.
Da principio i media parlavano di un uomo tra i quaranta e i cinquant'anni morto per un attacco di cuore. Dopo qualche giorno però, grazie a un anonimo che ha filmato la scena con il suo cellulare (e che una volta appresa la notizia ha immediatamente dato alla stampa e alla polizia la copia del filmato) le cose sono più chiare.
Ian Tomlinson, un inglese di 47 anni, padre di famiglia, partecipava alla manifestazione del 1° aprile neanche come manifestante attivo bensì per aiutare un suo amico a vendere copie di un giornale. Nel filmato si vede bene Tomlinson che cammina tranquillamente con le mani in tasca assieme al resto della folla, quando compaiono diversi poliziotti che con atteggiamento intimidatorio lo pressano alle spalle e poco dopo uno di loro modello Gestapo e con il casco in testa gli dà una serie di manganellate da dietro (viltà e prepotenza di stampo fascista). Il malcapitato cade per terra e muore poco dopo per l'attacco di cuore causato dallo shock, davanti agli occhi di migliaia di manifestanti stupiti.
Per via della non ottima nitidezza del filmato (la qualità era comunque buona nel mostrare l'azione fascista e barbara delle forze dell'"ordine" inglesi) la faccia del poliziotto responsabile non era decifrabile ma in seguito il killer in divisa è saltato fuori ammettendo la sua responsabilità nell'atto criminale.
Inutile dire che diversi "politici" inglesi, da bravi ipocriti borghesi, hanno mostrato in televisione tutta la loro "simpatia e solidarietà" verso il morto ammazzato, affermando che tale tragedia non doveva succedere e che "giustizia" sarà fatta. Ne dubitiamo, conoscendo il significato della parola giustizia in un Paese capitalista, borghese, monarchico e imperialista che oltre ad assumere atteggiamenti all'estero ancora da Impero britannico con le sue barbare guerre imperialiste, usa i suoi nefasti poteri intimidatori tramite le forze dell'"ordine". Non dimentichiamo il giovane Mendez, venuto dal suo paese in Inghilterra per una vita "migliore" e invece finito crivellato di colpi da un poliziotto in una fermata del Metrò perché scambiato per "terrorista". Evidentemente il governo guidato dall'infame e antipopolare premier Gordon Brown permette alla polizia di ammazzare la popolazione inerme.

15 aprile 2009