Impediamo a Berlusconi di inviare la polizia nelle scuole e nelle università

La provocatoria decisione di Berlusconi di inviare la polizia nelle scuole e nelle università per sgombrarle e impedirne l'occupazione è un atto tipicamente fascista e mussoliniano. Mai dopo la Resistenza un presidente del consiglio aveva osato prendere un simile provvedimento su scala nazionale. Evidentemente egli ritiene maturi i tempi per fare avanzare il progetto piduista della terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista.
Per bloccare la militarizzazione delle scuole e delle università e il suddetto progetto, non c'è quindi altra via che scendere in piazza per abbattere il governo del neoduce Berlusconi. Ora, prima che esso imponga la camicia nera al popolo, dopo averla messe alle istituzioni.
Non solo il mondo dell'istruzione - studentesse, studenti, personale docente e non docente e ricercatori -, ma anche il movimento operaio e sindacale, i partiti, le organizzazioni, i movimenti, i media e le masse antifascisti hanno il dovere di raccogliersi in un fronte unito per far sloggiare da Palazzo Chigi il nuovo Mussolini.
In ogni caso le studentesse e gli studenti, che stanno dando una grande prova di maturità politica, organizzativa e democratica, non devono farsi intimidire dalla gravissima provocazione di Berlusconi e continuare la loro lotta finché non venga ritirato il decreto Gelmini. Ne va del loro avvenire, dell'avvenire dell'istruzione pubblica, dell'avvenire democratico dell'Italia.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 22 ottobre 2008