Gravissima decisione anticomunista
Il parlamento nero della Polonia mette fuori legge la bandiera rossa con la falce e il martello
Equiparato il comunismo al nazismo
Due anni di carcere a chi porta in piazza i simboli del comunismo

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Wroclaw in Polonia del PMLI
Com'era nell'aria, il parlamento nero polacco - formato dal PO (Piattaforma Civica), PSL (Partito Popolare polacco), PiS (Legge e Giustizia) e Sld (Alleanza della Sinistra polacca) - ha approvato il 27 novembre 2009 l'odiosa legge fascista che decreta il divieto dell'uso di tutti i simboli del comunismo nelle manifestazioni di piazza, nei luoghi pubblici e privati.
Il parlamento nero con 255 sì e 55 no ha emendato l'articolo 256 del codice penale polacco dedicato all'incitamento all'odio. La nuova versione mette fuori legge "la produzione, la distribuzione, la vendita, il possesso... la stampa, la registrazione e altre rappresentazioni di simboli del comunismo, del fascismo o del totalitarismo", equiparando così esplicitamente il comunismo al nazismo. A schierarsi contro sono stati solo i deputati del Sld.
Chi d'ora in poi verrà trovato a sventolare le bandiere rosse con la falce e il martello o portare i simboli inneggianti ai Maestri del comunismo, ma anche a cantare inni come l'Internazionale o Bandiera rossa rischia fino a 2 anni di reclusione!
A firmare questa infame legge fascista con cui di fatto si equipara il comunismo al nazismo sono stati i seguenti politici polacchi: Lech Kaczynski, presidente polacco, Donald Tusk, premier polacco e Janusz Palikot parlamentare del PO, ex comunista-revisionista ed ora, da mercenario qual è, transfuga nelle file reazionarie della destra nazional-conservatrice-popolare.
Nella attuale Polonia dei nuovi "Pan" da oltre tre anni, vale a dire da quando i rinnegati e revisionisti del Sld sono stati relegati all'opposizione a causa degli scandali e della corruzione, è in atto una vera e propria caccia alle streghe. A iniziare la caccia ai comunisti furono il PiS e LPR (Lega delle famiglie polacche), due partiti di stampo clerical-fascista entrambi appartenenti alla corrente europarlamentare dell'ex Uen (Europa delle Nazioni Unite) ed alleati della Destra di Storace, di AN del gerarca nero Fini e della Lega Nord dello xenofobo neofascista Bossi tanto per capire bene di che pasta sono fatti questi due partiti.
Dopo le elezioni parlamentari del 2007, che videro la vittoria del PO che formò la coalizione di governo con il PSL, i rinnegati del Sld e gli altri sedicenti partiti della sinistra polacca si illusero che tale coalizione politica potesse garantire loro una maggiore libertà d'azione. Illusioni erano e illusioni sono rimaste. Infatti come si è puntualmente verificato tale formazione ha proposto e votato all'unanimità la suddetta legge all'insegna del più viscerale anticomunismo.
Il PCP (Partito comunista polacco) ha già detto che farà ricorso in tutte le sedi possibili per annullare questa scioccante legge che offende tutti i comunisti del mondo che durante la seconda guerra mondiale e nei vari movimenti di resistenze internazionali diedero la propria vita e quella delle proprie mogli, fidanzate e figli per fermare e gloriosamente sconfiggere il nazi-fascismo. Secondo il PCP è inaudito equiparare il comunismo al nazi-fascismo; fu quest'ultimo il vero nemico dell'umanità intera contro la quale mise in atto un sistematico genocidio per far posto ad una sola razza, cioè a quella ariana.
L'Organizzazione di Wroclaw del PMLI si riconosce nella denuncia del PCP e condanna apertamente tale aberrante legge approvata da un parlamento polacco composto da reazionari, servi dei padroni, fascisti e squadristi.

2 dicembre 2009