Pomigliano d'Arco e Napoli
Grande corteo a Pomigliano con alla testa la FIOM e il PMLI in prima fila. Contestati dai lavoratori e dai precari i politicanti borghesi Di Pietro, Vendola e Fassina. In contemporanea a Napoli diverse manifestazioni. Occupati i binari della stazione centrale. Le Mamme vulcaniche manifestano a fianco del movimento studentesco

Dal nostro corrispondente della Campania
Mercoledì 14 novembre, in occasione della "giornata di azione europea", si è svolto lo sciopero generale di otto ore dei metalmeccanici proclamato dalla FIOM contro la tracotanza del nuovo Valletta della Fiat, Sergio Marchionne e della politica collaborazionista dei sindacati FIM, UILM e UGL. In pratica una risposta forte e determinata alla ritorsione antioperaia e antisindacale di Marchionne di avviare la procedura di mobilità, e quindi di licenziare 19 operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano a seguito della sentenza della Corte d'appello di Roma che intimava all'azienda di assumere i primi 19 operai per un totale di 145 iscritti alla FIOM ingiustamente discriminati per la loro attività sindacale in fabbrica.
Altissima l'adesione alla giornata di sciopero che in molti casi ha superato di gran lunga la quota degli iscritti FIOM. In base alle cifre fornite dai rappresentanti del sindacato dei metalmeccanici, hanno incrociato le braccia tra l'80 e il 90% dei lavoratori di grandi aziende come Avio Pomigliano, Alenia Pomigliano, Alenia Casoria, Selex Giuliano, Fincantieri Castellammare di Stabia, Meb di Castellammare di Stabia, Bticino Torre del Greco, Marelli Caivano, Bref, Gc, Lafer, Abete, Simel, Elettric Sud di Arzano, Cofrem e Arcelor di Avellino, Ficomirros, Agusta, Imeva di Benevento, Indesit, Marconi di Caserta, Arechi multiservice, Paravia Elevators, Fonderie Pisano, ex Faba sud di Nocera superiore e Ardagh di Salerno.
Il lungo, rosso combattivo corteo è partito dai cancelli dello stabilimento Alenia di Pomigliano per concludersi in Piazza Primavera dove si sono tenuti i forti e significativi interventi di operai e delegati FIOM per poi concludere con il comizio di Maurizio Landini, segretario generale della FIOM.
Alla manifestazione hanno partecipato numerose delegazioni di operai, tra cui quelli della Fiat, della Firema, della Iribus di Valle Ufita, della Selex di Giugliano. Con loro precari, studenti, associazioni nonché partiti della "sinistra" borghese come FDS, PdCI e SEL che hanno deciso di unirsi al grande serpentone di bandiere rosse, megafoni e striscioni che hanno riempito lo storico luogo della classe operaia campana.
Durante tutto il corteo sono stati lanciati continuamente slogan contro le politiche di macelleria sociale del governo del tecnocrate liberista borghese Monti, della UE e dei padroni, ma il bersaglio preferito degli operai sono stati il ministro Elsa Fornero e l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, definiti dai manifestanti dei nuovi gerarca fascisti. La rabbia operaia non ha risparmiato i politicanti della "sinistra" borghese dalle loro contestazioni. Gli esponenti dell'IDV, SEL e del PD, Di Pietro, Vendola e Fassina che hanno partecipato in passerella elettorale alla manifestazione si sono beccati dai contestatori le grida: "Siete tutti uguali! Andate via dal corteo!".

Il ruolo e la partecipazione del PMLI
Il PMLI era presente con una delegazione di compagne e compagni di Napoli e provincia, diretti dal compagno Franco Di Matteo, Responsabile del PMLI per la Campania, muniti di bandiere e di un cartello col fotomontaggio del nuovo Valletta della Fiat con il fez. La combattiva e rossa delegazione dei marxisti-leninisti è stata accolta in maniera fraterna dai delegati FIOM di Pomigliano che hanno chiesto subito al PMLI di posizionarsi alla testa del corteo, subito dopo lo striscione con su scritto "Siamo tutti di Pomigliano".
Lungo tutto il percorso i compagni sono stati oggetto di elogi dalle lavoratrici e dai lavoratori per il loro stupendo e incisivo cartello su Marchionne, e anche super fotografati e ripresi dai media locali e nazionali. I marxisti-leninisti con orgoglio e determinazione hanno saputo dare splendida immagine del PMLI, di unità, di combattività, di fedeltà alla lotta di classe. Hanno lanciato slogan come: "Pomigliano, Pomigliano non si tocca / la difenderemo con la lotta", "Sciopero, sciopero generale di otto ore subito", "Vogliamo / un solo disoccupato / governo Monti / sei licenziato". Cantate più volte a squarciagola "Bandiera Rossa", "L'Internazionale" e "Bella Ciao". Distribuite diverse copie de Il Bolscevico, lo stesso Landini ne ha presa una copia.
L'importante manifestazione è stata seguita passo dopo passo dal Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, che ha incoraggiato e galvanizzato i compagni in azione.
Il PMLI è stato l'unico Partito a vivacizzare combattivamente il corteo in maniera proletaria e rivoluzionaria rappresentando un sicuro punto di riferimento per tutti coloro che si riconoscono nella lotta contro il capitalismo, per il lavoro e i diritti della classe operaia e delle masse popolari.

Il corteo degli studenti e la manifestazione della CGIL di Napoli
Migliaia e migliaia di studenti e lavoratori hanno manifestato nella stessa giornata a Napoli. Il centro storico è stato paralizzato da diverse manifestazioni: da Piazza Garibaldi è partito il corteo più numeroso composto da migliaia di studenti appartenenti all'UDS, insieme ai COBAS; Piazza del Gesù ospitava lo sciopero generale della CGIL. Quest'ultimo si è trasformato in occupazione permanente della Piazza. In Piazza Bovio, intanto, diversi cortei studenteschi si incontravano per dirigersi verso la stazione Centrale di Napoli per poi occuparla. Altri cortei si sono diretti verso il Palazzo della Regione per manifestare tutta la loro rabbia contro le politiche di austerità e povertà imposte dalla giunta del governatore della Campania Caldoro e del governo Monti.
Alla manifestazione hanno partecipato anche le combattive Mamme Vulcaniche di Terzigno. Una delle loro rappresentanti, Paola, ha dichiarato: "Il nostro movimento è nato per avversare l'apertura della discarica di Terzigno ma oggi siamo intervenute per protestare contro i tagli all'istruzione. Questo dimostra la nostra solidarietà verso il movimento studentesco, nel quale sono presenti anche i nostri figli, il nostro futuro".


21 novembre 2012