Il "popolo tricolore" non esiste. E' un'invenzione del PD e dell'"Unità"

Un'aberrazione nazionalista, patriottarda e fascista andare in piazza il 12 marzo con in mano la bandiera tricolore e la Costituzione cantando l'Inno di Mameli.
Tutta l'opposizione parlamentare, dal PD a Vendola, Ferrero e Diliberto, a esponenti fascisti di Futuro e libertà, il 12 marzo andrà in piazza "A difesa della Costituzione" e della scuola pubblica.
L'iniziativa è stata promossa da "Articolo 21" del rinnegato Giuseppe Giulietti.
Difendere la scuola pubblica, attaccata di recente ancora una volta dal neoduce Berlusconi, lo scopo è condivisibile, ma per quanto riguarda la Costituzione a quale ci si riferisce? A quella del '48 o a quella federalista del 2001, assolutamente indifendibile?
In ogni caso cosa c'entrano il tricolore e l'Inno di Mameli, simboli di tutte le correnti della classe dominante borghese? Finché sono stati in vita il MSI di Almirante e Fini e AN di Fini non erano proprio i fascisti ad andare in piazza con tali simboli, e giustamente venivano attaccati come nazionalisti, patriottardi e reazionari? Cosa è cambiato da allora? Oggi i fascisti sono al governo e all'Italia è stata rimessa la camicia nera con la marcia su Roma di Berlusconi e dei suoi gerarchi.
Inoltre perché invece di mobilitare le masse perché lottino nelle piazze per abbattere il governo del nuovo Mussolini si spingono verso obiettivi collaterali?
In ogni caso il "popolo tricolore" non esiste. È una vergognosa invenzione del PD e de "l'Unità" che si vogliono accreditare elettoralmente presso l'elettorato di sinistra dando l'idea di essere attivi nella lotta antiberlusconiana.
Certo è che questa nauseante campagna sul tricolore, alla quale partecipa anche Libertà e Giustizia di Sandra Bonsanti con l'iniziativa "Tricolora il tuo balcone" il 12 marzo, è assolutamente criminale perché cerca di inculcare alle masse italiane i classici sentimenti nazionalistici, patriottardi e fascisti che erano stati eliminati con la Resistenza.

9 marzo 2011