RIFONDAZIONE MOBILITA INGRAO PER RECUPERARE IL VOTO DEGLI ASTENSIONISTI
Il vecchio imbroglione trotzkista rilancia la classica parola d'ordine della reazione: "Votate chi volete, ma andate a votare''
Era stato Montanelli, il "grande vecchio'' della destra, a coniare per primo lo slogan "turatevi il naso, ma votate DC''. L'esortazione a mettere da parte il disgusto e a fare quadrato attorno allo scudocrociato in nome dell'anticomunismo era rivolta naturalmente contro l'astensionismo di destra, potenzialmente indotto dalla sfacciata corruzione democristiana. Curiosamente lo stesso slogan, in maniera speculare, è stato adottato oggi da un "grande vecchio'' del trotzkismo, Pietro Ingrao, contro l'astensionismo di sinistra: "Votate chi volete, ma andate a votare'', è infatti l'esortazione accorata che questo imbroglione storico ha ripetuto ossessivamente durante tutta la lunga intervista pubblica che il PRC gli ha organizzato il 27 settembre scorso alla festa di Liberazione a Roma.
Imbeccato dalle domande della trotzkista Rina Gagliardi, come un disco rotto Ingrao non ha fatto altro per tutto il tempo che è stato al microfono che attaccare l'astensionismo e gli astensionisti e raccomandare la partecipazione al voto, persino anche quando questo tema c'entrava come il cavolo a merenda con i temi in discussione. "La priorità ora è battersi contro il pericolo rappresentato da Berlusconi'', ha detto rispolverando senza vergogna il classico quanto ormai logoro ricatto antiastensionista del "pericolo delle destre''. "Sono strutturalmente ostile all'astensione'', ha quindi aggiunto lanciandosi in un assurdo paragone con "l'astensionismo che c'era negli anni '30'' (quale, dal momento che c'era la dittatura fascista? ndr), che a suo dire era "il non fare, l'attendere, e tutto questo è precipitato proprio nella tragedia del nazifascismo''.
L'astensionismo come anticamera del nazifascismo: davvero un alto esempio di lucidità intellettuale, quello offerto dal vecchio imbroglione trotzkista! Ma andiamo avanti. Di Rutelli, appena incoronato candidato del "centro sinistra'', dice di conoscerlo poco, ma che davanti a sé ha "due scelte obbligate. Deve cioè persuadere al voto l'astensionismo di sinistra compiendo atti che convincano quei tre milioni di elettori e che non possono essere certo la solita melassa del centrosinistra'', e deve realizzare anche "un qualche avvicinamento con Rifondazione comunista''.
Quanto al dubbio sollevato dalla Gagliardi che gli astensionisti di sinistra "non vedano ormai troppa differenza tra centrosinistra e Polo'' (dubbio che evidentemente tormenta a ragione il vertice neorevisionista e trotzkista del PRC), Ingrao lo risolve bollando l'astensionismo come "attendismo'', e lanciando questo vero e proprio appello addolorato contro il pericolo dell'astensione: "Anche tra i miei amici del manifesto, tra aree di sinistra movimentista, sento ora una tendenza ad astenersi. Io dico loro `votate chi volete ma andate a votare', e lo faccio anche coi compagni di Carta''. E dopo l'appello montanelliano, per essere sicuro di essere stato ben capito, rivolto al pubblico di Rifondazione ha aggiunto: "La vostra sfida resta quella di convincere a votare. Convincere non me, che lo faccio, ma ad esempio anche quei ragazzi che hanno fatto la bella battaglia di Praga e che non sono sicuro cosa faranno al momento delle elezioni''.
Più chiaro di così si muore! Il compito di Rifondazione in questa prossima tornata elettorale è quello di recuperare gli astensionisti. Punto e basta. Altro che "non belligeranza'' col "centro sinistra'', "limitare il danno'', "redistribuire la ricchezza'', e simili imbrogli bertinottiani! Il PRC sta facendo la sua vera campagna elettorale sull'astensionismo. Questo è il vero nocciolo dell'accordo col "centro sinistra'': seggi in cambio di voti recuperati ai potenziali astensionisti.
è per questo che Bertinotti mobilita anche il suo maestro trotzkista, Ingrao, sfruttando la sua immagine di "grande vecchio'' della "sinistra'' (in realtà del trotzkismo) per rampognare gli astensionisti e convincerli, alla maniera del fascista Montanelli, a turarsi il naso e andare a votare per il "centro sinistra''.