Per la Serbia è illegittimo il piano Onu sul Kosovo
Pristina approva la bozza del piano Onu sul Kosovo
Il premier kosovaro Ceku: "Il piano apre la strada all'indipendenza"
Ai primi giorni di febbraio il delegato delle Nazioni Unite Martti Ahtisaari ha presentato a Belgrado e Pristina la bozza di piano per il Kosovo.
Il futuro del Kosovo è presentato come un protettorato internazionale "multietnico, che si autogovernerà democraticamente e nel pieno rispetto della legge". La provincia dovrebbe quindi adottare una sua costituzione, avere il potere di "concludere accordi internazionali" e essere ammessa all'Onu. Avrà propri inno, esercito, bandiera. Sul Kosovo vigilerà "un alto rappresentante civile internazionale" dell'Unione europea che godrà di pieni poteri nel sorvegliare l'applicazione delle risoluzioni. Il documento prevede meccanismi di protezione della comunità serba e delle altre comunità non albanesi, posti assicurati in parlamento, la formazione di sei nuovi comuni serbi, la possibilità di stringere relazioni orizzontali fra di loro, e la possibilità di relazioni con Belgrado. Per la comunità serba è prevista un'ampia libertà municipale e la possibilità di un finanziamento da parte di Belgrado. La Chiesa serba ortodossa e i suoi beni saranno protetti da un accordo allegato.
Il progetto presentato da Ahtisaari sarà discusso dalle parti interessate e dopo la loro approvazione sarà sottoposto al voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'appuntamento all'Onu sarebbe previsto per i primi di marzo ma le diverse reazioni a Pristina e Belgrado paventano un negoziato più lungo.
A Pristina il piano è stato approvato dal presidente kosovaro Fatmir Sejdiu che ha sottolientato come "il Kosovo diverrà sovrano come gli altri Stati" e dal premier Agim Ceku secondo il quale la proposta Onu "alla fine condurrà all'indipendenza". Alcune organizzazioni indipendentiste kosovare hanno criticato il piano perché non prevede esplicitamente l'indipendenza dalla Serbia.
A Belgrado dove dopo le elezioni politiche di gennaio era ancora in carica per le questioni tecniche il vecchio governo di Vojislav Kostunica l'inviato Onu è stato ricevuto dal presidente Boris Tadic che ha definito illegittimo il piano Onu. Nella bozza di Ahtisaari, ha affermato il presidente serbo, "in modo esplicito non viene nominata l'indipendenza del Kosovo ma neanche la sovranità della Serbia rispetto alla nostra regione meridionale. Già per questo fatto, così come per alcune altre indicazioni, il piano di Ahtisaari apre la possibilità all'indipendenza del Kosovo". Ha quindi detto all'inviato speciale che "la Serbia, ed io come suo presidente, non accetteremo mai l'indipendenza del Kosovo e Metohija", aggiungendo che "un'indipendenza imposta andrebbe contro i basilari principi del diritto internazionale e rappresenterebbe un precedente politico e legale estremamente pericoloso".
Ha infine detto che non mobiliterà l'esercito per riprendersi la provincia come sottoscritto dagli accordi di Kumanovo del 1999 che sotto il cappello dell'Onu posero fine alla guerra e dettero il via al protettorato militare garantito dalla Nato.

14 febbraio 2007