Scandalosa decisione del consiglio comunale
Privatizzata anche l'acqua di Salerno
La "Multiutilities" Salerno Energia Spa avrà in mano gas, elettricità, acqua. In ballo anche il grande affare-ricatto dell'incenerimento dei rifiuti
Il comitato acqua pubblica di Salerno: "tutti in piazza"

Lunedì 17 ottobre, il Consiglio Comunale di Salerno ha ceduto le quote di Salerno sistemi Spa (società per azioni "pubblica" di gestione del servizio idrico) a Salerno energia Spa, multi-utilities del gas e dell'elettricità operante nel salernitano e nel Cilento. La gravissima e scandalosa cessione è avvenuta a seguito di una misura approvata all'unanimità dalla Commissione bilancio del comune di Salerno. 
Particolarmente grave e scandaloso è stato il comportamento del consigliere Emiliano Torre (SEL di Vendola), componente della commissione bilancio, che dice di non essere stato presente alla votazione per impegni a Roma, ma ad una precisa richiesta di chiarimento da parte del Comitato acqua pubblica, ammette di avere avallato l'operazione: "mi hanno detto che serviva a tranquillizzare le banche creditrici di Salerno Sistemi spa" (sic!).
Non occorre dimostrare che "l'accorpamento" delle società per azioni serve, oltre che ad aggirare la "class-action" messa in atto dai Comitati contro l'aumento delle tariffe, a sfruttare le norme illegittime ed illegali della finanziaria varata dal governo del neoduce Berlusconi che prevede, calpestando ancora una volta impunemente la volontà popolare, la messa a gara o la costituzione di società miste con privato al 40% di tutti i servizi pubblici locali, acqua compresa. Il che significa che tutti i servizi idrici del salernitano, compreso l'Ato4-Sele, saranno regalati ai privati (che soprattutto al Sud vuol dire anche mafia). In questo senso a fare da apripista è stata la privatizzazione di Ato 3 che da decenni è nelle mani degli speculatori della Gori spa (la Sarnese-Vesuviano Srl, per il 95,79% di ACEA S.p.A, detiene il 37,05% delle quote e può fare il bello e il cattivo tempo).
La Società Salerno Energia S.p.A. nasce con delibera del Consiglio comunale del 14 dicembre 2000, atto n. 74, con cui il neopodestà De Luca (Pd) approva la trasformazione dell'Azienda speciale del gas in Società per azioni. Inizia la sua lucrosa attività il 17 gennaio 2001.
Gli interessi si allargano subito ad altre attività, ed abbracciano anche la gara per la costruzione e la gestione dell'inceneritore di Salerno, voluto da De Luca, e conteso tra il gruppo lombardo A2A ed il gruppo emiliano Hera.
Quest'ultima, meno nota, è una vera e propria "piovra" quotata in borsa che ha in mano oltre gas, elettricità, teleriscaldamento, acqua, fogne e "depuratori" (da Forlì a Bologna a Ferrara a Modena a Ravenna a Rimini fino a Pesaro Urbino e a tutta la dorsale adriatica tramite la neonata "Marche multiservizi spa" detenuta dal gruppo Hera per una quota del 41,8%. Questa gigantesca società mista, seconda solo ad Acea, si occupa di "costruzione e gestione impianti di trattamento, stoccaggio e smaltimento di rifiuti" (per il tramite della controllata Feronia srl) ed è proprietaria dei mostri inceneritori dell'Emilia-Romagna, e persino di pompe funebri (Hera servizi funerari unipersonale srl), con un giro d'affari "stimato nel 2010 di 3,7 miliardi di euro e una base clienti di circa 1,8 milioni di utenti (medi)".
Dunque avvertono i referendari: "l'acqua pubblica a Salerno va verso la privatizzazione nonostante che il 12 e il 13 giugno il 66% dei cittadini salernitani abbiano detto no alla gestione privata del servizio idrico. A pagare - sottolineano - saranno i cittadini e i lavoratori oggetto della fusione, che vedono minacciati salario e professionalità acquisite come ampiamente già comunicato dal presidente di Salerno Energia".
Mentre scriviamo i manifestanti hanno organizzato un sit-in sotto il Palazzo di città nel centro di Salerno. Si auspicano le dimissioni del Sindaco.

19 ottobre 2011