Altri guai giudiziari per i governanti borghesi di Napoli e della Campania
La Procura di Napoli mette sotto inchiesta Caldoro, De Magistris e Cesaro per l'affare sporco dell'America's Cup
Il neopodestà De Magistris e gli esponenti PDL Caldoro e Cesaro sono indagati dalla Procura partenopea per reati ipotizzati di turbativa d'asta e abuso d'ufficio
Solo lottando per il socialismo si potrà estirpare per sempre il malaffare della società capitalista

Dal nostro corrispondente della Campania
Il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, l'ex presidente della Provincia di Napoli e attuale deputato, Luigi Cesaro (esponenti di spicco della casa del fascio (il PDL) in Campania) e il neopodestà di Napoli, Luigi De Magistris, sono indagati dalla procura del capoluogo campano nell'inchiesta sull'affare sporco della Coppa America. L'inchiesta, che il 6 giugno 2013 aveva già messo sotto torchio Palazzo San Giacomo, alti dirigenti e parte di cosiddetti "collaboratori" del comune, si è estesa anche agli altri governanti borghesi campani. La nuova indagine riguarda l'illecita selezione di socio privato, reato affine alla turbativa d'asta, in relazione alla prima edizione dell'evento sportivo, quella del 2012.
Ai soli De Magistris e Caldoro i pm partenopei contestano anche l'abuso d'ufficio in relazione all'edizione 2013, mentre per Cesaro, che si era dimesso nell'autunno del 2012, per candidarsi al parlamento, i fatti contestati risalgono al febbraio/marzo del 2013.
Intanto un secondo decreto di sequestro del computer è stato notificato venerdì 19 luglio ad Attilio Auricchio, ex carabiniere e uomo ombra di De Magistris, dagli uomini del nucleo regionale di polizia tributaria: gli stessi che, lo scorso 6 giugno, avevano perquisito gli uffici dello stesso Auricchio, di Claudio De Magistris, fratello dell'ex pm che si occupa dei grandi eventi, del presidente degli industriali Paolo Graziano, del presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni e di Mario Hubler, ex presidente di Acn, tutti indagati per turbativa d'asta e truffa.
Secondo gli inquirenti, la giunta comunale dall'ex pm De Magistris insieme a regione e provincia di Napoli, non avrebbero attuato nessuna gara pubblica per l'evento America's cup. Mentre sarebbe stata favorita l'Unione industriali come partner privato dell'Acn, la società che ha gestito le due edizioni della competizione: secondo l'accusa il partner privato si sarebbe dovuto scegliere con una gara pubblica.
Il riferimento, dunque, è all'ingresso nell'Acn della Camera di Commercio, che aveva sostituito l'Unione degli industriali: la legge finanziaria del 2008, rileva la Procura, prevede che gli enti territoriali non possano avere partecipazioni in società miste.
Le accuse sono contenute nei capi d'imputazione del nuovo decreto di sequestro del personal computer di Auricchio: si tenga conto che il Tribunale del Riesame di Napoli aveva infatti annullato il primo sequestro per difetto di motivazione: di qui la necessità, per i pm Graziella Arlomede e Marco Bottino, di meglio esplicitare le accuse nei confronti degli indagati con un nuovo decreto.
L'inchiesta del procuratore aggiunto Francesco Greco e dei sostituti Graziella Arlomede e Marco Bottino verte anche su una serie di presunte irregolarità nell'organizzazione della Coppa America, incluso l'utilizzo dei fondi europei e l'anticipazione delle somme alle società americane per i diritti.
Per noi marxisti-leninisti questa nuova inchiesta, aperta nei confronti di De Magistris, Caldoro e Cesaro, che peraltro continuano nel loro scempio di denaro pubblico e nella loro forsennata dissipazione di risorse sottratte alle masse popolari, dimostra ancora una volta che questi scellerati politicanti predicano "bene" ma razzolano male.
I fatti contestati dalla Procura di Napoli la dicono lunga su come corruzione, peculato, concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione siano commessi tranquillamente e alla luce del sole. E non potrebbe essere altrimenti, perché questi reati, al pari delle tangenti, del furto e dello spreco di denaro pubblico, sono elementi connaturati al sistema capitalista e allo Stato borghese.
Solo lottando per cambiare davvero l'Italia con l'abbattimento del capitalismo e l'instaurazione del socialismo, potrà essere iniziata e vinta una vera battaglia per estirpare per sempre il malaffare dalla società, così come i reati di corruzione, concussione e altri reati che danneggiano così gravemente la pubblica amministrazione.
Che le masse popolari napoletane e campane riflettano su quanto hanno combinato questi governanti borghesi e spacciatori di illusioni di "democrazia partecipata" e tutela dei "beni comuni", e lottiamo per abbattere con la lotta di classe le marce e corrotte istituzioni rappresentative borghesi, lavorando per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo.

31 luglio 2013