Golpe di stampo fascista in Campania. Col pretesto dell'"emergenza rifiuti"
Prodi dà 'pieni poteri' al superprefetto De Gennaro
La casa del fascio lo appoggia. PRC, PdCI e Verdi non si oppongono

L'"emergenza del dopo terremoto" portò al potere il superboss Raffaele Cutolo, "l'emergenza rifiuti" ha portato al potere il superprefetto Gianni De Gennaro che ricoprirà il ruolo di commissario straordinario all'emergenza. Mai, neanche sotto la mostruosa dittatura fascista, si era visto concentrare un tale potere nelle mani di un funzionario dello Stato borghese.
La sua nomina, voluta con metodo bipartisan dal governo del dittatore democristiano Prodi in combutta con la casa del fascio e con l'assenso dell'imbelle sinistra arcobaleno, annichilisce di fatto il sistema istituzionale "democratico-borghese" della regione Campania. Non solo le masse popolari in lotta, che non hanno mai avuto voce in capitolo, ma anche le Procure, le Circoscrizioni, i Comuni, le Province, le Prefetture e la stessa Giunta regionale non avranno più possibilità di opporsi e nemmeno di controllare l'operato dell'"uomo della provvidenza" sui rifiuti. Per non parlare degli Ato, degli ispettorati del lavoro, delle Asl, dell'Arpac e via dicendo.
Tutto ciò in via temporanea? Nessuno può essere certo che un golpe di questo tipo sia temporaneo, perché l'unica cosa certa è che in base all'ordinanza governativa del 12 gennaio per ben quattro mesi il macellaio di Napoli e Genova 2001 (tuttora sotto inchiesta per la mattanza al G8), già capo della Polizia e di recente promosso capo di gabinetto del ministero dell'Interno, con l'ausilio del suo vice, il generale dell'esercito di occupazione del protettorato italiano del Kosovo, Franco Giannini (capo del comando logistico Sud), avrà completa mano libera e potrà:
aprire discariche, megadiscariche, cimiteri di ecoballe, ovunque lo ritenga opportuno e senza consultare nessuno, in barba ad ogni norma di legge, a qualsiasi sentenza di interdizione da parte della magistratura o della Dia, senza uno straccio di "valutazione di impatto ambientale" (Via) e sanitaria, "in deroga a specifiche disposizioni in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione del territorio e della difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria" (art. 2 comma 1);
violentare ulteriormente i già superinquinati territori della Campania, come Pianura, Terzigno, Giugliano, Villaricca, Acerra, Parapoti, Tufino, Savignano Irpino, Montesarchio, ecc., nonché "individuare altri siti, aggiuntivi o sostitutivi, per lo stoccaggio o lo smaltimento, ivi comprese le discariche chiuse che presentino ancora volumetrie disponibili" (art 2 comma 1);
scaricare in questi luoghi "protetti" o da bonificare subito, quantità arbitrarie di rifiuti di ogni tipo;
riaprire e blindare i cosiddetti Cdr non a norma chiusi in via cautelativa dalla magistratura e organizzare viaggi segreti di rifiuti indifferenziati, via mare e via terra, verso il Sud, verso l'Est, verso il Nord del mondo, utilizzando ogni forma di mezzo di trasporto e ogni tipo di azienda, pubblica e privata "anche in deroga alla normativa vigente che regola il trasporto e il conferimento negli impianti e/o nelle discariche di destinazione" (art. 2 comma 4);
militarizzare i siti prescelti e le "operazioni programmate" per reprimere, con la forza dell'esercito, le rivolte delle popolazioni e tenere lontani gli occhi indiscreti di giornalisti e cineoperatori indipendenti su quello che avviene. De Gennaro potrà "richiedere, l'uso delle forze armate per l'approntamento e la protezione dei cantieri e dei siti, nonché la raccolta e il trasporto dei rifiuti" (art. 2 comma 3);
avviare l'iter per la realizzazione dell'impianto di incenerimento di Santa Maria la Fossa, in provincia di Caserta e di un altro in provincia di Salerno. Anche in questo caso la "Via" è un optional;
attingere all'enorme massa di denaro pubblico che passa per le casse della Regione Campania e del Commissariato di governo, senza dover rendere conto a nessuno delle entrate e delle spese sostenute, anzi senza neanche l'obbligo di tenere un rendiconto preciso (c'è il cosiddetto "rendiconto semplificato" di cui gode da anni il Commissariato di governo);
utilizzare tali soldi per "liquidare", con l'ausilio di un commissario ad hoc, gli stratosferici debiti contratti con le grandi banche dalla criminale multinazionale Impregilo, a cui è stato affidato per quasi un decennio l'intero "ciclo di profitto derivato dai rifiuti" (CPDR), compreso il cantiere del mega-inceneritore di Acerra;
ricattare tutti i sindaci e le giunte comunali in regione che si oppongono ai suoi piani, ancora non dichiarati, agitando l'arma del commissariamento;
sciogliere i consorzi pubblici e pubblico-privati (nell'ordinanza non si specifica la sostituzione).
Che cos'è tutto questo se non aver portato il metodo classico del capo-camorrista al vertice dello Stato. Che cos'è tutto questo se non aver sostituito al crimine commesso nell'ombra il crimine alla luce del sole, dichiarato, "legalizzato". Una cosca camorristica all'occorrenza, quando il mercato dei rifiuti è saturo o quando qualche coraggioso magistrato o giornalista è sulle sue tracce, usa bruciare il corpo del reato. Vigilerà l'esercito di De Gennaro sugli apocalittici roghi di rifiuti che oscurano il sole di Napoli e provincia e avvelenano la popolazione, oppure prenderà anche questo metodo a modello, come la soluzione più rapida per uscire dallo scandalo?
Quel che è certo, visti i precedenti, è che non farà l'unica cosa che andava subito fatta: ossia un piano straordinario e capillare per ridurre (a partire dalla plastica, dagli imballaggi, dai materiali usa e getta, dalle sostanze tossiche delle industrie e dei grandi centri commerciali), differenziare e riciclare i rifiuti. La mafia, comunque denominata, ha deciso che in Campania non si può: bisogna avviare un nuovo ciclo industriale, il business dell'"energia pulita" derivata dall'incenerimento dei rifiuti.
Per questo hanno fatto scendere in campo il prefetto di ferro, per questo gridiamo: Via De Gennaro da Napoli! e invitiamo la magistratura a processare tutti gli uomini che si sono alternati per 15 e passa anni al vertice del Commissariato straordinario di governo sui rifiuti e che sono ancora abbarbicati alle poltrone, a cominciare dal governatore Antonio Bassolino!

16 gennaio 2008