Ultimo odioso atto fascista del governo della "sinistra" borghese
Prodi rinnova il decreto sulle espulsioni dei migranti
Vergognosa astensione della Sinistra arcobaleno. Il ministro Bianchi (PdCI) vota a favore
Altro che ordinaria amministrazione! Anche esautorato e con le valigie in mano il governo della "sinistra" borghese Prodi ha voluto lasciare al Paese un ultimo marchio fascista del suo breve ma funesto passaggio: il 27 febbraio, su proposta dei ministri Amato (Interni) e Bonino (Politiche comunitarie) il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che rinnova il decreto legge razzista, xenofobo e fascista n. 249/07 sulle espulsioni dei migranti comunitari per "motivi imperativi di pubblica sicurezza" e per sospetto terrorismo.
Tale decreto legge era stato varato all'unanimità dal Cdm il 28 dicembre scorso (vedi "Il Bolscevico" n. 5/2008), in sostituzione del precedente decreto espulsioni, lasciato decadere per contrasti nella maggioranza sulla cosiddetta "clausola antiomofobia", e che era stato a sua volta emanato a tambur battente il 1° novembre scorso dal governo su sollecitazione dell'allora neopodestà di Roma Veltroni dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani da parte di un immigrato rumeno. Il dl 249/07 aveva già iniziato l'iter parlamentare per la conversione in legge, ma con la caduta del governo Prodi e la fine anticipata della legislatura sarebbe decaduto per mancanza dei tempi tecnici per la conversione in legge entro i 60 giorni prescritti, facendo decadere automaticamente anche le centinaia di provvedimenti di espulsione già eseguiti.
Da qui l'infame decisione del governo Prodi di reiterarlo sotto forma di decreto legislativo (dlgs), cioè senza più bisogno di conversione, dopo aver chiesto la delega sulla materia specifica dal parlamento, che evidentemente gliel'ha accordata senza problemi, si presume col consenso generale. Diciamo si presume perché la notizia, ad eccezione de il manifesto, è stata praticamente ignorata da tutti i giornali.
Questo di Prodi è un servizio sporco reso al nuovo governo Berlusconi-Bossi-Fini che potrebbe succedergli, e per il quale il dittatore democristiano ha provveduto a tenere sempre "in caldo" il provvedimento fascista sulle espulsioni, in attesa che i tre banditi ne varino un altro ancor più razzista, xenofobo e fascista di questo. Se poi al governo dovesse andarci invece il liberale anticomunista Veltroni, ancor meglio, perché si troverebbe il lavoro sporco già fatto dal suo predecessore.
Da quel poco che si sa risulta infatti che non solo il nuovo dlgs ripropone interamente il decreto espulsioni, con il potere ai prefetti di espellere cittadini comunitari per "imperativi motivi di sicurezza pubblica", nonché per motivi di "prevenzione del terrorismo", cosa che vale in questo caso anche per gli extracomunitari; ma c'è addirittura un passo indietro, in quanto per questi ultimi Amato si è rimangiato la possibilità di ricorrere al giudice ordinario anziché al giudice di pace come prevede la Bossi-Fini, con la scusa che tanto prima o poi ci penserà la Corte costituzionale a intervenire sull'incostituzionalità di questa disparità di trattamento. Inoltre sono state di nuovo inserite le disposizioni razziste e fasciste a carico dei cittadini comunitari, decadute col precedente decreto, come l'obbligo di dimostrare quali sono le fonti di reddito, l'obbligo di dichiarare la propria presenza sul territorio italiano, la cancellazione anagrafica in caso di espulsione e l'obbligo di consegnare un attestato di ottemperanza all'ingiunzione di lasciare il territorio nazionale.
Ancora una volta, nonostante sia stata messa alla porta senza benservito dal PD e non fosse più in gioco la sopravvivenza del governo Prodi, la Sinistra arcobaleno ha voluto dimostrare fino all'ultimo il suo vergognoso e incallito servilismo: infatti i ministri Ferrero (PRC) e Pecoraro Scanio (Verdi) sono usciti dalla stanza al momento del voto per evitare di prendere posizione. Il ministro Mussi (SD) era malato, se no avrebbe quasi certamente votato a favore. Il ministro Bianchi (PdCI), ha addirittura votato a favore.
Insomma, come per la recente votazione sulla missione di guerra in Afghanistan, la Sinistra arcobaleno appena costituita si è subito sfaldata, muovendosi in ordine sparso con tutte le sfumature possibili dell'opportunismo. Tranne fare l'unica cosa appena decente che avrebbe potuto fare: avere il coraggio di dire un no di principio a questo ultimo, disgustoso conato fascista del governo della "sinistra" borghese.

26 marzo 2008