Documento della Cellula "Mao Zedong" di Milano del PMLI sulle elezioni amministrative del 27 e 28 maggio
Per Sesto San Giovanni governata dal popolo e al servizio del popolo
Astieniti (diserta le urne, annulla la scheda o lasciala in bianco)

Il 27 e 28 maggio si voterà per le elezioni comunali e circoscrizionali nella città di Sesto San Giovanni (Milano). Ancora una volta la classe dominante borghese chiede alle elettrici e agli elettori di esprimere il loro consenso per le varie fazioni del regime capitalista e neofascista.
A Sesto, come in tutta Italia, dilagano la disoccupazione e il precariato, la povertà, il degrado ambientale, l'abbandono dei quartieri popolari e delle periferie urbane, la carenza di case popolari, servizi pubblici e servizi sociali.
L'amministrazione dell'Unione della "sinistra" borghese guidata dal diessino Giorgio Oldrini ha visto un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari sestesi: con un'aggravarsi della disoccupazione assieme a un'impennata esponenziale dello sfruttamento del lavoro precario nelle forme peggiori previste dalla Legge 30; con il permanere di uno spaventoso degrado giovanile; con l'inesorabile crescita dell'abbandono degli anziani ai quali si sta togliendo, una dopo l'altra, ogni forma di assistenza pubblica, sociale e sanitaria.
Oldrini ha attuato una politica di destra su tutti i fronti compreso quello della "sicurezza" privilegiando come mezzo risolutivo il potenziamento dell'apparato repressivo poliziesco, obbiettivo che resta in cima al suo programma elettorale di ricandidatura.
Il "buon governo" si è visto solo per la media borghesia locale e per la borghesia monopolistica nazionale e europea. Oldrini ha garantito lauti profitti con le strutture e infrastrutture subentrate con le "riconversioni" nelle aree ex industriali Falck, Marelli, Breda e Garelli cominciate con una spregiudicata speculazione edilizia che ha visto protagonista il "costruttore" Giuseppe Pasini. Egli, dopo essersi arricchito grazie alle politiche urbanistiche della giunta uscente - e aver collaborato attivamente con questa - si candida a diventare neopodestà di Sesto per la Casa del fascio per gestire direttamente le stesse politiche e quindi garantire la continuità dei suoi lucrosi affari.
Nulla! Nessun servizio sociale pubblico, nessun progetto di edilizia popolare pubblica ma solo strutture e infrastrutture per lauti profitti di imprenditori e banchieri. Nulla nemmeno per i disoccupati e giovani in cerca di lavoro lasciati in balia delle agenzie interinali che si moltiplicano come funghi in tutta Sesto! Nessun lavoro stabile a salario pieno ma solo occupazione precaria, temporanea, sottopagata, flessibile, interinale, part-time e priva di ogni diritto intervallata da deprimenti periodi di disoccupazione dove si vive, o meglio si sopravvive, nell'ansia e nell'incertezza!
È ormai chiaro che per risolvere l'annoso problema del traffico quotidianamente congestionato e dell'inquinamento occorre un forte potenziamento e prolungamento degli orari del trasporto pubblico di superfice e sottosuolo con mezzi non inquinanti (ad esempio all'idrogeno); occorre una rete di linee che si estendano circolarmente e non solo parallelamente al flusso pendolare per Milano, occorrono tariffe e abbonamenti a costi popolari e unificati su tutta la rete provinciale ATM, la giunta Oldrini nulla ha fatto in questo senso mentre i parcheggi gratuiti scarseggiano da una parte e dall'altra aumentano i profitti e le rendite dei grossi proprietari dei parcheggi e box privati.
È ora di dire basta! Bisogna ottenere con la lotta di classe una concreta politica di risanamento delle aree dismesse per uno sviluppo urbanistico, economico, civile, sociale e culturale a misura, al servizio e sotto il controllo dei lavoratori, dei giovani, delle donne, degli anziani e dei disabili e che li favorisca sui fronti del lavoro, degli affitti, dei prezzi, delle tariffe, dei servizi sociali, dei trasporti pubblici, con in più strutture pubbliche sociali, culturali e sportive usufruibili a prezzi popolari e politici.
Occorre che le vaste aree ex-industriali siano utilizzate per la costruzione di case popolari - al fine di troncare il caro-casa e il caro-affitti ormai impennati alle stelle ad opera del famelico capitalismo immobiliare e delle banche - e per potenziare l'edilizia scolastica pubblica per l'infanzia per far fronte alla cronica carenza di posti nelle scuole materne e negli asili nido.
Non ci vuole tanto a capire che il neopodestà uscente Giorgio Oldrini, ricandidatosi per l'Unione, e quello della Casa del fascio Giuseppe Pasini sono due facce della stessa medaglia.
È necessario per cambiare il volto di questa città astenersi (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco) esprimendo un chiaro voto di sfiducia e di opposizione nei confronti delle istituzioni comunali della seconda repubblica neofascista, federalista e presidenzialista, quindi accogliere le rivendicazioni del PMLI contenute nel suo Programma d'azione (articolato in 588 punti) che si propone tra l'altro lo scopo di soddisfare le esigenze immediate di carattere politico, economico, sociale e sindacale delle masse e che pone in primo piano i sacrosanti diritti delle masse al lavoro (lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati e lavoratori), alla difesa e alla crescita del potere d'acquisto dei salari, alla casa, allo studio, alla formazione e alla cultura, all'assistenza sanitaria, sociale e previdenziale, al trasporto pubblico, all'aborto, alla fecondazione assistita, allo sciopero e a ogni altro bisogno popolare e progressista.
All'elettorato sestese fautore del socialismo non ci limitiamo a chiedere il voto di astensione contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista, contro i governi locali e nazionali della destra e della "sinistra" borghese, per l'Italia unita, rossa e socialista, ma lo invitiamo a creare ovunque le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo basate sulla democrazia diretta: le Assemblee popolari e i Comitati popolari.
Le Assemblee popolari devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti, compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni, che si astengono alle elezioni, che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti e fautori del socialismo e disposti a combattere politicamente ed elettoralmente le istituzioni borghesi, i governi centrale e locali borghesi e il sistema capitalista e il suo regime.
Ogni Assemblea popolare di quartiere elegge il suo Comitato e l'Assemblea di tutti i Comitati elegge, il Comitato popolare cittadino. E così via fino all'elezione dei Comitati popolari provinciali, regionali e del Comitato popolare nazionale.
I Comitati popolari devono essere composti dagli elementi più combattivi, coraggiosi e preparati delle masse anticapitaliste, antifasciste, astensioniste, fautrici del socialismo eletti con voto palese su mandato revocabile in qualsiasi momento dalle Assemblee popolari territoriali.
Le donne e gli uomini, eleggibili fin dall'età di 16 anni, devono essere rappresentati in maniera paritaria.
I Comitati popolari di quartiere, cittadino, provinciale e regionale e il Comitato popolare nazionale devono rappresentare il contraltare, la centrale alternativa e antagonista rispettivamente delle amministrazioni locali e dei governi regionali e centrale borghesi.
Nell'immediato la classe operaia e le larghe masse popolari sestesi devono battersi per migliorare le proprie condizioni di vita, per quanto possibile all'interno del sistema capitalistico.
Che la classe operaia e le masse popolari sestesi impugnino l'arma dell'astensionismo elettorale marxista-leninista!
Per Sesto San Giovanni governata del popolo e al servizio del popolo!
Contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista!
Contro i governi della destra e della "sinistra" borghese!
Per l'Italia unita, rossa e socialista. Astieniti (diserta le urne, annulla la scheda o lasciala in bianco).
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

Cellula "Mao Zedong" di Milano del PMLI

Milano, 16 maggio 2007