Programma amministrativo del pmli per la Valdisieve governata dal popolo e al servizio del popolo

Bilancio delle giunte della Valdisieve
Se si prendono come punto di riferimento per una riflessione politica gli interessi della classe operaia, dei lavoratori e della popolazione della Valdisieve, non possiamo che esprimere un giudizio negativo sull'operato delle giunte di "centro-sinistra" che hanno amministrato il nostro territorio. La giunta Mairaghi (PD) a Pontassieve, seppur infarcita di falso buonismo, ha risposto con arroganza alle richieste delle masse, improntando la gestione comunale in un senso unico al servizio dei costruttori edili, alla privatizzazione spinta dei servizi, come la biblioteca e la volontà di privatizzare anche la farmacia ad esempio, ed ignorando richieste di confronto da parte di organizzazioni e comitati sorti nel territorio. Nessuna risposta concreta è stata data ai giovani che hanno invano chiesto spazi sociali aggregativi per poter vivere meglio a Pontassieve senza il bisogno di doversi sempre spostare in città alla ricerca di svago e di divertimento. Anzi, oltre all'installazione di telecamere di controllo per le vie del paese, sono stati operati ben due sgomberi forzati da parte delle forze dell'ordine su mandato del primo cittadino, di alcuni giovani che avevano deciso di autogestire alcuni edifici pubblici inutilizzati da anni per attività ricreazionali. Il piano di riqualificazione dell'ex area ferroviaria appare come una vera e propria svendita di una importante fetta del paese a beneficio dei privati che costruiranno altre costosissime case compensate da una invisibile fetta di costruzioni ad edilizia agevolata ed ancora altri centri commerciali. Niente invece si fa per il lavoro e per la sanità, se è vero com'è vero che importanti aziende hanno chiuso i battenti e si sono trasferite altrove, ultima la Braccialini che lo farà a breve, o se si considera che a tutt'oggi non si riesce a far riaprire il pronto soccorso della vicina frazione di San Francesco, nel comune di Pelago, lasciando così l'intera Valdisieve senza un punto di primo soccorso.
D'altro canto non è così diverso lo stile di governo dell'amministrazione Gamberi (PD) di Rufina che si è mossa sostanzialmente nello stesso modo anche perché il programma amministrativo è unitario.
Sono molti gli elementi che legano a doppio filo questa gestione; innanzitutto la ferma volontà di ignorare qualsiasi tipo di opposizione alla politica della giunta, relegando i pochi consigli comunali aperti nello prime ore del pomeriggio o istituendo "tavoli" come nello spinoso caso della volontà di Regione e Provincia e, conseguentemente dei comuni della Valdisieve di costruire in Selvapiana un nuovo mega-inceneritore otto volte più grande dell'attuale, che sostanzialmente non dava nessuna possibilità di successo ai pochi rappresentanti dei cittadini, accerchiati dalle rappresentanze istituzionali. Anche a Rufina il Comitato contro l'inceneritore e l'Associazione Valdisieve che è poi ricorsa al TAR che si sono spontaneamente formati, sono stati completamente ignorati. Mentre Mairaghi con le forze di governo di Pontassieve, fra le quali il PdCI ed i Verdi che appoggiano la lista, si è sempre definito a favore dell'inceneritore dei quali tutti ormai conoscono i devastanti danni alla salute ed all'ambiente, Gamberi molto più tatticamente visto che il sito di costruzione si trova sul suo territorio, ha preso una strada più larga e più tortuosa che condurrà comunque al solito obiettivo.
A Rufina, su gran parte del territorio comunale, è stata istituita la raccolta porta a porta dei rifiuti che ha raggiunto percentuali elevatissime e l'atteggiamento della giunta nelle opportune sedi è stato quello di rimandare il definitivo sì all'impianto, successivamente alla costruzione della variante alla Statale 67 poiché attualmente la rete stradale composta da una unica strada, appare inadeguata al flusso di camion che si dirigerebbero all'impianto. Gamberi non dice quindi no all'inceneritore come sarebbe anche logico viste le percentuali di raccolta differenziata raggiunte, ma subordina l'impianto ad un'altra opera faraonica che, oltre ad avere costi altissimi come l'inceneritore del resto, ricade in aree che costituiscono invarianti strutturali, che sono soggette a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. Una devastazione ambientale senza precedenti nel nostro territorio che si ripercuoterà a lungo sulla qualità della vita e sulla salute delle popolazioni della Valdisieve. Il come far passare la costruzione dell'inceneritore sarà un problema di Pinzani, attuale candidato sindaco, fedele da sempre alla linea di Gamberi. Gamberi, in questo modo, potrà essere ricordato, a torto, come il sindaco più ecologista che Rufina abbia avuto e forse lo sarebbe stato se avesse espresso un secco NO all'inceneritore ed alla variante.
Nel corso di questa legislatura si sono costituiti anche comitati di pendolari che rivendicavano treni più frequenti e puntuali, migliori strutture ferroviarie ed agevolazioni per ridurre l'intenso traffico della zona verso e da Firenze e, di conseguenza, anche i rischi legati al trasporto su gomma. Il potenziamento del trasporto pubblico non è stato mai all'ordine del giorno negli obiettivi delle giunte; anzi, a conferma della distanza che esiste fra i bisogni e le necessità delle masse e la volontà degli amministratori, Trenitalia ha tranquillamente tagliato ulteriori convogli e ne ha sostituiti altri con degli autobus per far posto alle nuove esigenze dell'Alta Velocità creando ulteriori disagi ai pendolari. La gestione del comune come una azienda anziché come un patrimonio al servizio di tutti amministrato attraverso dati certi e prudenti, ha portato anche gli amministratori di Pontassieve a sottoscrivere dal 2005 contratti Swap con due differenti banche, rinegoziando il tasso del debito comunale rinviandone l'estinzione dello stesso per un totale di circa 29.000 euro dal 2012 al 2025 ed assumendosi il rischio di variazione del tasso. È vero che il contratto prevede un tasso minimo ed un tasso massimo oltre al quale non può andare, ma è anche vero che a fronte di un attivo nel 2006 di circa 47.000 euro, le casse comunali hanno dovuto fronteggiare esborsi di oltre 500.000 euro nel biennio 2007-2008. Le operazioni sono anche al centro di una indagine della Guardia di Finanza.

"Democrazia partecipata" o istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo?
Quali sono gli strumenti affinché la Valdisieve sia effettivamente governata dal popolo ed al suo servizio? Il "centro-sinistra" e le sue coperture propongono la "Democrazia partecipata" come strumento che incida sulle decisioni istituzionali; in realtà propone solo ingannatori e demagogici momenti di democrazia ma non il pieno potere della popolazione di decidere sul governo dei paesi. Il tavolo sull'inceneritore ne è stato una pratica dimostrazione. Un obiettivo che secondo noi è possibile perseguire solo staccandosi dalle istituzioni borghesi, negando quindi la fiducia al PD di Mairaghi e di Pinzani ed anche a quelle liste che saranno alla loro sinistra con l'obiettivo di mantenere la protesta sociale all'interno delle istituzioni. Serve invece una rottura netta, è necessario costituire istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia i Comitati Popolari eletti dalle Assemblee popolari, basate sulla democrazia diretta per guidare le masse nella lotta politica col fine di strappare al potere centrale locale opere, misure e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita e che donino alle masse stesse la gestione dei servizi che le riguardano. La nostra proposta non si può certo realizzare "a tavolino", occorre unirsi per sviluppare le lotte in difesa dei diritti fondamentali, rivendicando migliori condizioni di vita e di lavoro, costantemente sotto la bandiera dell'antifascismo in tutte le sue forme. Chiediamo un voto al programma amministrativo per la Valdisieve del PMLI sfiduciando le istituzioni borghesi con l'astensione. Disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco col proposito di divenire parte attiva della nostra società, significa contemporaneamente togliere consensi ai partiti di regime e divenire protagonisti.

Diritti democratici
n Diritto alla popolazione di poter assistere e manifestare il proprio pensiero alle sedute dei consigli comunali, provinciali e regionali.
- Spazi pubblici per l'affissione libera e gratuita di manifesti di carattere politico, sindacale e sociale, fatta salva la pregiudiziale antifascista.
- Concessione gratuita di sale e spazi di proprietà comunale per assemblee ed iniziative di comitati ed organizzazioni del territorio in orari liberi da impegni.
- Eliminazione della tassa per l'occupazione di suolo pubblico per iniziative politiche, culturali e sociali non a fini di lucro.
- Divieto di concedere aule scolastiche, sale e piazze pubbliche per manifestazioni di apologia del nazifascismo e del razzismo.
- Rimozione immediata delle telecamere-spia sparse nel territorio comunale.

Casa e urbanistica
n Stop ai progetti speculativi in corso e recupero e riutilizzo del patrimonio edilizio e delle aree, private o pubbliche, dismesse o in via di dismissione come gli ex macelli di Rufina o l'ex area ferroviaria di Pontassieve per la conversione in alloggi popolari ed in edifici pubblici per soddisfare le esigenze di centri sociali, culturali e ricreativi al servizio dei giovani e della popolazione.
- No alla contrattazione ed alla cessione a privati delle aree da ristrutturare.
- Salvaguardia e sviluppo dell'edilizia pubblica a basso costo.
- Divieto di sfratto fino a quando non sia stata trovata una adeguata abitazione alternativa.
- Contributi economici agli indigenti da parte delle amministrazioni comunali per pagare l'affitto ad integrazione di quelli statali.
- Requisizione delle case sfitte da oltre un anno o di quelle affittate a nero, obbligando i proprietari ad affittarle a prezzi popolari.
Sono in particolare i giovani che puntano il dito contro il problema casa che a Rufina ed ancora di più a Pontassieve rappresenta un vero e proprio ostacolo insormontabile. La scarsa edilizia agevolata e popolare, unita a nuove costruzioni a prezzi esorbitanti ed affitti alle stelle, rendono l'avere una casa praticamente un miraggio. È preoccupante notare come il flusso dei fiorentini che per il problema casa da qualche decennio sono stati costretti a trasferirsi a Pontassieve, è lo stesso che porta oggi gli stessi giovani di Pontassieve a spostarsi a Rufina e così via verso le frazioni più lontane. Questo flusso verso la periferia della periferia di Firenze non va però di pari passo con i servizi sanitari e di trasporto offerti.

Sanità, servizi sociali e assistenziali pubblici e gratuiti
- Riapertura immediata del pronto soccorso di S.Francesco a Pelago.
- Assistenza sanitaria gratuita senza alcun ticket, a partire da anziani, diversamente abili e bambini.
- Potenziamento delle strutture locali in modo tale da renderle autonome in quanto area, tali da soddisfare visite ambulatoriali, esami medici e cure fisiche entro 15 giorni dalla richiesta.
- Istituire una fitta rete di servizi pubblici gratuiti per l'infanzia, asili nido, scuole materne, mense, scuola bus, servizi di pre e dopo scuola, centri estivi ecc.,con orari e prestazioni adeguati alle esigenze delle famiglie lavoratrici ed in particolare delle donne.
- Assistenza domiciliare, anche infermieristica, trasporti per motivi sociali e sanitari, pubblici e gratutiti per tutti gli anziani ed invalidi in base alle necessità della famiglia.
- Aumento della medicina preventiva nei luoghi di lavoro e di studio.
- Sì alla totale gestione pubblica dei servizi socio-sanitari.

Trasporti pubblici ed al servizio della popolazione
- No al progetto di variante alla statale 67 e potenziamento massiccio del trasporto ferroviario nella tratta Firenze-Borgo San Lorenzo.
- Aumento delle corse diurne ed instaurazione di corse notturne ad orari cadenzati in particolare nel fine settimana per i giovani, in modo tale da ridurre i fattori di rischio nei rientri.
- Istituire treni straordinari in occasione di eventi musicali e sportivi di grande rilevanza.
- Abolire le arbitrarie ed ingiuste fasce di chilometraggio di biglietti ed abbonamenti che portano a pagare più chilometri di quelli realmente usufruiti.
- Adeguare ed ammodernare convogli ferroviari e linea, assieme ad un sistematico lavoro di manutenzione.
- Aumentare il numero di carrozze disponibili e tenere un numero sufficiente di carrozze e di locomotori di scorta per eventuali guasti.

Combattere la deindustrializzazione della Valdisieve per il lavoro
- Impedire la deindustrializzazione della Valdisieve e l'esternalizzazione delle lavorazioni, l'impoverimento, la delocalizzazione e la chiusura delle aziende.
- Combattere il lavoro precario in tutte le sue forme a partire dal divieto delle pubbliche amministrazioni di assumere interinali e precari in genere per il lavoro di routine.
- Rivendicare un lavoro stabile ed a salario pieno e sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati.
- Abolizione degli appalti nei servizi di assunzione dei dipendenti da parte dell'amministrazione competente.
- Lotta rigorosa al lavoro nero e al "caporalato" a partire dalle opere con finanziamento pubblico.
- Estendere in tutta la Valdisieve la raccolta dei rifiuti porta a porta in modo da aumentare sensibilmente l'occupazione a discapito di grandi investimenti in strutture dannose per l'ambiente e la salute pubblica.

Inceneritore e smaltimento dei rifiuti
- No alla costruzione del nuovo mega-inceneritore di Selvapiana.
- Ripubblicizzare il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti in Valdisieve.
- Effettuare politiche economiche nei confronti delle aziende per ridurre alla fonte la produzione degli imballaggi, che costituiscono circa l'80% del totale dei rifiuti.
- Disincentivare la pratica dell'usa e getta a partire dalle attività comunali, promuovendo così il riutilizzo ed il riciclaggio.
- Estendere la raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale di Rufina, Pontassieve, Pelago e Dicomano e nell'intera Valdisieve.

Partito marxista-leninista italiano Organizzazione di Rufina
1° Maggio 2009