Non cambia la linea persecutoria dei giovani e dei tossicodipendenti tracciata dal neoduce Berlusconi
Il governo Prodi punta a nuovi provvedimenti proibizionisti
Il ministro Turco vuol mandare i Nas nelle scuole a caccia di spinelli e trasformare i Sert in controllori delle abitudini dei lavoratori
Abrogare subito la legge fascista Fini-Giovanardi
Il programma dell'Unione è ormai da considerarsi carta straccia. È passato più di un anno da quando in campagna elettorale il "centro-sinistra", per differenziarsi in qualche modo dalla casa dal fascio e carpire voti a sinistra, promise tra l'altro: "abrogheremo la legge Fini-Giovanardi". Un atto minimo di decenza per ristabilire il rispetto della volontà popolare sancita dall'inequivocabile risultato referendario che a suo tempo abrogò le parti più mostruose della legge quadro Iervolino-Vassalli, reintrodotte illegalmente, e peggiorate il più possibile, con l'infame e forcaiola legge diretta a perseguitare i giovani e i tossicodipendenti.
Rispetto a quella auspicata linea, la rotta del governo Prodi ha virato di mese in mese, di dichiarazione in dichiarazione, fino ad incrociare la nera scia del precedente governo e scavalcarla a destra!
Limitandosi ad apportare una piccola modifica alle famigerate "tabelle degli esperti", il ministro della salute, la rinnegata del comunismo e suora mancata Livia Turco, a settembre dello scorso anno aveva raddoppiato la soglia del Thc oltre la quale scattano le sanzioni penali (da 6 a 20 anni!) ma il provvedimento, mal scritto anche dal punto di vista tecnico, era stato bocciato dal Tar del Lazio per un cavillo burocratico. Il ministro dichiarava di non volere gettare la spugna e rilanciava: "bisogna cambiare la Fini-Giovanardi, una legge inutile". Dichiarazioni a cui seguiva un lungo silenzio durante il quale le carceri italiane si sono riempite di tanti innocenti e di vittime del narcotraffico. Anche la "sinistra radicale" lascia correre il tempo; è il preludio alla disinvolta inversione di marcia di queste settimane.
Cavalcando la strumentalizzazione mediatica di due episodi di cronaca, il grave incidente del bus con i bambini in gita scolastica in provincia di Vercelli e il decesso di uno studente in una scuola di Paderno Dugnano, entrambi maliziosamente attribuiti all'uso di "canne", per creare il terreno fertile nell'opinione pubblica, il ministro della distruzione del Ssn, spalleggiato dal ministro clericale della scuola Giuseppe Fioroni (Margherita), avanza una proposta che manda in sollucchero gli esponenti proibizionisti della casa del fascio: "manderemo i Nas a fare una indagine a tappeto nelle scuole", a caccia di spinelli.
Non contenta la ministra diessina annuncia un decreto legge che obbliga, con un preavviso di tre giorni, numerose categorie di lavoratori "all'obbligo di sottoporsi ad esami tossicologici presso i Sert (servizi pubblici per le tossicodipendenze)". Il datore di lavoro, prima di adibire il dipendente alle mansioni elencate nel provvedimento, "provvede a richiedere al medico gli accertamenti sanitari del caso", ovvero il test per verificare il consumo di droghe, che viene effettuato al momento dell'assunzione e poi periodicamente, di norma una volta l'anno. Se il test dovesse dare esito positivo, si viene giudicati temporaneamente inidonei e inviati al Servizio per le tossicodipendenze. Gli accertamenti riguarderanno anche tutti i lavoratori previsti nell'elenco delle categorie coinvolti in un infortunio sul lavoro che ha causato una lesione con prognosi superiore ai 20 giorni e anche in tutti i casi in con il medico competente lo ritenga necessario.
I risultati dei test tossicologici per i lavoratori già assunti fanno scattare, oltre alle sanzioni penali e amministrative, le "procedure di trasferimento", di "cambio di mansione", di "sospensione" e non è escluso nemmeno il licenziamento. Se il lavoratore non si presenta al controllo, il datore di lavoro sarà tenuto a sospendere il dipendente in questione fino a che non venga accertata l'assenza di tossicodipendenza. Le procedure diagnostiche e medico-legali per verificare il consumo di droga saranno individuate con un accordo ad hoc Stato-Regioni entro 90 giorni dall'entrata in vigore dell'intesa.
Si tratta quindi in entrambi i casi di provvedimenti inaccettabili e scandalosi sotto tanti profili. Nel primo caso perché si trasformano le scuole in caserme dove i carabinieri possono scorrazzare liberamente a caccia di studenti che fumano spinelli da ammanettare, come se fossero dei pericolosi narcotrafficanti.
Nel secondo caso perché si scaricano sui lavoratori le colpe delle stragi sul lavoro e sulle strade, occultando la causa prima che è la ricerca del massimo profitto capitalistico e con questa scusa si trasformano i Sert in enti statali dediti alla delazione sulle abitudini dei lavoratori, appendici di controllo delle prefetture e delle aziende pubbliche e private, con un inevitabile incrinamento del rapporto fiduciario tra operatori socio-sanitari e pazienti. Tale rapporto viene trasformato. Con tutto ciò che significa per la dignità di assistenti sociali, infermieri, psicologi e medici che vi lavorano, dibattendosi tra mille difficoltà e in condizioni di cronica e sempre più acuta carenza di personale.
In particolare il decreto Turco sui test antidroga oltre che mostruoso sul piano politico e sociale è anche illegale. Per il consumo di droghe leggere e pesanti infatti, non trattandosi né di una malattia in senso stretto né tanto meno di una malattia trasmissibile, non può essere imposto alcun esame diagnostico obbligatorio ai lavoratori all'infuori di quelli già previsti nell'ambito della prevenzione e sicurezza collettiva, di competenza dei medici del lavoro, e vincolato alle procedure del consenso informato e della privacy.
Pertanto alla posizione favorevole espressa, senza alcun confronto con i lavoratori del settore, dai dirigenti della Federserd, come il presidente Alfio Lucchini, va contrapposta una mobilitazione generale per scongiurarne l'azzeramento del ruolo preventivo, diagnostico, terapeutico e riabilitativo in un settore così indispensabile del Ssn come quello dei servizi per la dipendenza da droghe pesanti.
Quel che è più importante però è che i provvedimenti annunciati dai ministri, quelli che contano nel governo, mostrano in maniera lampante che il dittatore democristiano Prodi si sta adoperando per mantenere intatto l'impianto mostruosamente repressivo, e tutto a favore delle mafie del narcotraffico, della legge in vigore, che equipara le droghe leggere e le droghe pesanti, il consumo allo spaccio, che restaura il concetto di "dose massima tollerabile" oltre la quale scattano le sanzioni amministrative e penali, che ingolfa gli uffici giudiziari che dovrebbero occuparsi di ben altri reati e che dà un potere illimitato, proprio di uno Stato di polizia, alle "forze dell'ordine" nel tenere sotto stretto controllo e ricatto in pratica, vista la diffusione del consumo di droghe leggere (sulle cui ragioni non possiamo qui addentrarci), l'intera popolazione giovanile!
La battaglia contro i provvedimenti del governo e per vedere cancellata la legge Fini-Giovanardi deve riprendere a riempire e infiammare le piazze. Accanto ai lavoratori dei Sert, auspichiamo la mobilitazione delle altre categorie, dei sindacati, della base sempre più insoddisfatta dei partiti della sinistra dell'Unione, oltre che delle larghe masse studentesche e giovanili più avanzate ed informate che già rappresentano l'avanguardia della lotta al regime neofascista. Anche gli insegnanti, i genitori e gli anziani progressisti devono dare il loro contributo per battere la tattica del governo di mettere l'uno contro l'altro le generazioni, come già stanno facendo per far digerire alle masse il rospo velenosissimo della controriforma delle pensioni.

11 luglio 2007