Mobilitazione regionale indetta dai "comitati campani in difesa della salute e dell'ambiente"
Sotto assedio il piano rifiuti imposto dal trio neofascista Prodi-Bassolino-Bertolaso
La protesta si spinge sotto i palazzi del potere borghese, rivendicata la raccolta differenziata e il NO agli inceneritori. I neopodestà di Napoli e Salerno, Iervolino e De Luca, denigrano chi lotta per la difesa dell'ambiente e della salute
Il PMLI sostiene e partecipa in prima fila ai presidi di Napoli e Salerno
Dal nostro corrispondente della Campania
Venerdì 15 giugno a Napoli (come a Giugliano, Acerra, Terzigno e Salerno) c'è stata una mobilitazione in corrispondenza della "giornata regionale in difesa della salute e dell'ambiente". Una lunga protesta, durata un'intera mattinata, sotto e dentro il palazzo del comune di Napoli, in concomitanza con la "seduta monotematica sui rifiuti".
Al presidio, indetto dai "Comitati campani per la difesa della salute e dell'ambiente", ai quali aderisce anche il PMLI, erano presenti i comitati ambientalisti, il movimento dei precari Rdb, i giovani dei centri sociali napoletani, il comitato contro la centrale di Vigliena, il coordinamento dei comitati in difesa dell'acqua di Napoli e provincia e il PMLI, unico Partito presente, con una delegazione di compagni napoletani, melitesi e cercolesi che hanno innalzato un cartello con su scritto "L'incenerimento non è la soluzione. Raccolta differenziata subito! Porre fine alla privatizzazione", e distribuito centinaia di volantini del PMLI.Campania su questo tema.
I combattivi manifestanti che hanno assediato per ore via Verdi, al passaggio della neopodestà Iervolino e dei suoi assessori li hanno letteralmente bombardati con fischi e slogan. La Iervolino è stata costretta a entrare di corsa nel palazzo del Consiglio comunale, attraverso l'area transennata da un ingente cordone di "forze dell'ordine", beccandosi sotto il naso il cartello del PMLI.
Appena in "salvo" il sindaco di Napoli ha sprigionato tutto il suo livore ducesco: "Con posizioni di tipo utopico e radicale non si risolve niente", aggiungendo poi: "Siamo ridicoli nei confronti del mondo". Al Bossi del Sud, Bassolino, che ancora in una recente intervista al compiacente il Mattino ha rilanciato la costruzione dei criminali inceneritori come soluzione più concreta per risolvere l'emergenza, il sindaco ha mandato un messaggio: "Sono d'accordo e lo avevo già detto la scorsa consiliatura mandando a Vienna una delegazione del Consiglio comunale, ma per Napoli il problema non si pone più perché c'è Acerra. A Napoli invece dobbiamo avere impianti che permettano al termovalorizzatore di fare il suo dovere cioè un Cdr e su questo stiamo lavorando" (sic!).
Durante il presidio una delegazione dei Comitati veniva ricevuta dai capigruppo comunali, visto che alcuni attivisti avevano occupato le sale del palazzo del Consiglio, esponendo striscioni e salendo sulle impalcature. Intanto nel Consiglio comunale veniva illustrato il "solido" piano dall'assessore al ramo Gennaro Mola, con in più una novità inquietante: l'impegno dell'Asia spa a subentrare alla FIBE nell'affare incenerimento! Sarebbe la pietra tombale per un serio rilancio della raccolta differenziata. Un modo per non risolvere l'endemica emergenza rifiuti salvaguardando gli interessi dei grandi pescecani capitalisti e delle holding criminali che hanno fatto dell'"affare mondezza" una grossa fonte di profitto a discapito dell'ambiente e della salute delle popolazioni campane.

Giugliano
Sempre durante la mattinata a Giugliano si è svolta una manifestazione di protesta davanti alla sede del Consorzio di bacino Napoli1. Centinaia di persone hanno lasciato decine di sacchi di spazzatura riciclabile: lattine, carta e plastica davanti all'ingresso degli uffici del Consorzio; tra i manifestanti diverse associazioni ambientaliste di Qualiano e Grumo Nevano, che a gran voce hanno scandito numerosi slogan per la raccolta differenziata e contro le istituzioni borghesi che nulla fanno per attuarla. A tenere "sotto controllo" la protesta un nutrito drappello di agenti della celere.

Acerra
Nella cittadina alle porte di Napoli, dove è in costruzione il criminale inceneritore vanno avanti le proteste; nel pomeriggio si è svolto un corteo organizzato dai comitati locali per chiudere il mega-mostro anti-ambientale e che il martoriato territorio acerrano sia finalmente bonificato dai fiumi di veleni scaricati nella sua terra. Una situazione che dire tragica è poco, infatti, in questo territorio per decenni e tuttora sono scaricati tonnellate di rifiuti tossici che hanno completamente avvelenato ogni bene della natura e dell'ambiente, creando il più alto tasso di malattie tumorali nella popolazione locale e limitrofa. I manifestanti durante il corteo pomeridiano hanno ribadito il loro netto No all'inceneritore e rivendicato le dimissioni di Bassolino e Bertolaso.

Terzigno
Nella cittadina del parco del Vesuvio si è svolta una manifestazione contro la discarica che il tracotante Bertolaso vorrebbe aprire, in barba alla volontà popolare e alla difesa di quel poco di paesaggistico e naturalista che resta nella nostra regione. Centinaia di terzignesi hanno sfilato per dire No al provvedimento neofascista dello scorso 11 maggio. Numerosi erano i giovani e i giovanissimi, ma anche anziani e disabili, che con altri cittadini hanno manifestato il loro disappunto, scandendo slogan e cori.

Salerno
Nella città granata era previsto un corteo, anche qui organizzato dai "Comitati campani per la difesa della salute e dell'ambiente" e dalle comunità di Serre, Campagna, Montecorvino Rovella, che si stanno battendo contro le aperture delle discariche nelle loro terre. Il crollo di un palazzo sul lungomare di Salerno ha però costretto gli organizzatori a non fare il corteo in segno di solidarietà verso le famiglie che hanno perso le loro abitazioni e per non arrecare ulteriori danni al traffico automobilistico in tilt per via del tragico crollo.
Così è stato deciso di svolgere un presidio in piazza Sant'Elmo, dove centinaia di persone hanno partecipato con striscioni, bandiere e materiale informativo contro gli inceneritori e per la raccolta differenziata. La manifestazione è riuscita anche nella città governata dallo sceriffo-neopodestà Vincenzo De Luca, che il giorno prima aveva attaccato la manifestazione con frasi da vero campione di neofascismo e arroganza borghese, definendo chi aveva organizzato la protesta dei "fannulloni, ex detenuti e vari rivoluzionari", offendendo poi la popolazione in lotta di Serre come responsabile della distruzione della propria terra. Cosa ci si poteva aspettare da un politicante-affarista e plurinquisito come De Luca se non lo svisceramento di una politica di chiara marca neofascista, capitalista, presidenzialista e federalista che rivendica a pieno titolo l'installazione di un inceneritore anche a Salerno.
Sulle provocatorie e arroganti esternazioni del neopodestà De Luca è intervenuta la Confederazione Cobas di Salerno con un comunicato che ribadisce tra l'altro: "conosciamo bene le sue scomposte reazioni nei confronti di chi osa contraddirlo... Il sindaco De Luca s'illude se crede con questo modo di fare di liquidare qualche dissidente e proseguire indisturbato con l'irresponsabile progetto di costruirsi l'inceneritore".
Alla manifestazione era presente l'Organizzazione di Salerno del PMLI supportata dalla presenza del Responsabile regionale del Partito, compagno Franco Di Matteo e da alcuni compagni e compagne campane. I marxisti-leninisti hanno sventolato per la prima volta in piazza e fra le masse popolari la rossa bandiera del Partito, inoltre sono stati distribuiti centinaia di volantini e diffuse decine di copie de "Il Bolscevico", riscontrando un grande interesse dei partecipanti al presidio, molto cordiale e disteso il rapporto con i giovani del Csa "Asilo Politico".

20 giugno 2007