Il nuovo zar Putin progetta l'Unione euroasiatica per stare al passo con le altre superpotenze imperialiste

Il nuovo zar Vladimir Putin si appresta a rientrare nella prossima primavera al Cremlino, nel posto tenutogli in caldo per un mandato da Medvedev, ma ha già voluto annunciare quale sarà l'obiettivo centrale del suo terzo mandato presidenziale: la creazione dell'Unione euroasiatica. Un'alleanza imperialista, sul modello dell'Unione europea (Ue), diretta dalla Russia e in grado di stare al passo con le altre superpotenze imperialiste.
Lo ha annunciato lo scorso 3 ottobre con un intervento sulla prima pagina del quotidiano russo Izvestia.
Il primo passo sarà il varo dello Spazio economico comune tra Russia, Bielorussia e Kazakistan a partire dal gennaio 2012.
"L'1 luglio 2011 - scrive Putin - alle frontiere interne dei nostri tre paesi è stato rimosso il controllo sulla circolazione delle merci, che ha completato la formazione di una zona doganale. Ora, sulla base dell'Unione doganale facciamo un passo in avanti verso lo spazio economico unico per creare un mercato enorme con più di 165 milioni di consumatori, con una legge uniforme, la libera circolazione dei capitali, dei servizi e del lavoro". Fra i tre paesi ci saranno politiche economiche armonizzate, libera circolazione di capitali, servizi e manodopera, abolizione delle dogane interne e dei controlli di frontiera, "la nostra versione dell'area Schengen", ha commentato la stampa russa.
Al nuovo Spazio economico comune (Sec) dovrebbero aderire a breve anche Tagikistan e Kirghizistan e successivamente Uzbekistan, Armenia, Moldova e Ucraina. O almeno queste sono le ambizioni di Putin che volano in alto, verso la costituzione di una comunità economica euroasiatica, formata dalle ex repubbliche sovietiche, che come la Ue viaggi verso un'integrazione anche politica e militare.
Con l'Unione euroasiatica Putin riprende il progetto della Comunità economica eurasiatica (Eursec) creata nel 2000 dagli Stati ex sovietici della Comunità di Stati indipendenti (Csi) e rimasto lettera morta.
"Non sto parlando di ricreare l'Urss, in una forma o nell'altra. Sarebbe ingenuo tentare di far rinascere o copiare qualcosa del passato", sostiene Putin ma è un "imperativo" la creazione di una nuova unione politica e economica, guidata e a sostegno delle ambizioni dell'imperialismo russo.
"Proponiamo il modello di una potente unione sovranazionale in grado di diventare uno dei poli del mondo moderno - scrive ancora Putin - e di svolgere il ruolo di un efficace legame tra Europa e la dinamica regione dell'Asia-Pacifico. Dobbiamo procedere ad un più stretto coordinamento della politica economica e monetaria per creare una vera e propria unione economica". L'Unione euroasiatica, continua Putin, dovrà essere economicamente competitiva e "insieme a altri protagonisti come l'Ue, gli Usa, la Cina e l'APEC garantire la sostenibilità dello sviluppo globale", cioé giocare alla pari dei concorrenti imperialisti, che Putin così spiega: "partecipare in modo significativo al processo decisionale che definisce le regole del gioco e i contorni del futuro".

19 ottobre 2011