Quotato in Borsa il "Quotidiano del popolo", organo del partito revisionista cinese

Il Quotidiano del popolo, o meglio il People's daily, la versione web del quotidiano del partito revisionista e capitalista cinese sbarca in Borsa. Forte di un bilancio in attivo che nel 2009 ha registrato un guadagno di 2,5 milioni di euro e un conto ancora migliore previsto a consuntivo per il 2010, l'organo del Cc del Pcc ha l'obiettivo di diventare uno dei maggiori colossi informativi della rete.
Da tempo le colonne virtuali del Quotidiano del popolo erano sensibili alle leggi del mercato capitalista, tanto che ospitano, accanto alla falce e martello, varie pubblicità a partire da quella della Coca-Cola che campeggiano sul lato destro della home page. Lo sbarco sul listino di Shanghai per piazzare 40 milioni di azioni diventa un passo conseguente, e necessario per incassare i preventivati 100 milioni di euro che saranno reinvestiti per rafforzare la struttura del giornale online.
L'operazione fa da apripista a una serie di quotazioni in Borsa delle attività editoriali ancora in mano al partito, secondo l'indirizzo di "una riforma complessiva dell'informazione statale" prevista nel piano quinquennale 2011-2015 del CC; pronti a sbarcare in Borsa sono almeno altri 10 siti controllati a vario titolo dal governo di Pechino. È lungo ma in sintonia con la restaurazione capitalista avviata dal rinnegato Deng il passo del quotidiano, fondato nel 1948 da Mao, da voce della Cina socialista di Mao a quella capitalista di Hu Jintao.

16 marzo 2011