Raid squadristi razzisti e xenofobi a Roma contro immigrati e gay
Il sindaco fascista Alemanno minimizza
Riuscita manifestazione di solidarietà con le vittime nel quartiere Pigneto

Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma
È stata spacciata per una storia di scippo, o almeno di copertura dello scippatore immigrato che avrebbe rubato il portafogli ad un quarantenne fascista nel quartiere popolare e multietnico romano, storicamente di sinistra e antifascista del Pigneto. Questa l'accusa che il fascista in questione si è permesso di rivolgere senza cognizione di causa ad un negoziante, Sat Paul, proveniente dal Bangladesh.
Verso le 10,30 di sabato 24 maggio fomentato forse dal colore chiaro della propria pelle o dalla propria prestanza fisica o dalla sua cittadinanza italiana, il razzista ha minacciato il negoziante dicendogli che prima o poi sarebbe tornato se non avesse avuto indietro il portafogli. Non potendo fare nulla e non potendo neanche confidare nella giustizia, al contrario dei fascisti, il malcapitato ha chiuso il negozio e se ne è andato.
Questo non ha impedito al quarantenne razzista di radunare una banda di squadristi del suo tipo e, in pieno giorno (erano circa le 17,30), di forzare la saracinesca del negozio e rompere 4 vetrine, non senza aver sfasciato il portone di casa di Sat Paul. Non contenti, i fascisti si sono diretti nei pressi di un incrocio tra una via laterale e quella centrale del quartiere, chiaramente restando indisturbati nello svolgimento del loro operato. Qui la banda ha compiuto un secondo raid squadrista in piena regola, cercando di colpire qualsiasi immigrato e proprietà immobile di immigrato capitasse a tiro: iniziano facendo irruzione in un negozio (si mettono in salvo tutti i presenti, tranne un nordafricano che resta ferito) e concludono col danneggiamento del phone center di Islam Serajul (messosi in salvo).
Uno degli aggressori, e precisamente quello che si era lamentato del portafogli "scomparso", sembra sia stato riconosciuto come "Pippo", gestore di una palestra in zona (finanziata dal comune nell'ultimo mandato veltroniano) e noto per la sua vicinanza agli ambienti fascisti, in particolare ad un circolo "futurista" di Roma. Ad ogni modo sono state scattate delle foto, e qualcuno dei colpevoli potrà essere arrestato.
Manco a dirlo, subito dopo i raid dai politicanti borghesi si è levato un coro "imbarazzato" e "sdegnato" ma ormai, nell'incipiente terza repubblica, non è più scandalo professare opinioni razziste e xenofobe, per cui c'è chi si è messo esplicitamente in luce, come il neopodestà Alemanno, che minimizza il fatto e depista: "È frutto della scarsa attenzione alla legalità e alla sicurezza". Come dire che da un lato hanno torto gli aggressori, ma dall'altro ha pur sempre torto chi ha (eventualmente) rubato il portafogli! Chiaramente il fascista capitolino numero uno, neo sindaco che porta al collo con esplicito orgoglio la croce celtica appartenuta al "martire" dell'MSI degli "anni di piombo" Paolo Di Nella, ha anche tentato di mitigare la sua affermazione con una profusione di atti di "solidarietà" verso gli aggrediti e di "condanna" verso gli autori del raid punitivo razzista e xenofobo.
Dalla parte "opposta", dalla "sinistra" borghese, ci sono stati attacchi ad Alemanno, belle parole e anche solidarietà per i poveri Sat Paul, Islam Serajul e per il ferito nordafricano, ma ci si "dimentica" che dopo anni ed anni di amministrazioni di "centro-sinistra" della capitale, non solo sindaci e assessori pagati a peso d'oro con i soldi dei lavoratori non hanno risolto il problema dei fascisti ma, come documentiamo spesso su Il Bolscevico, addirittura ne hanno coltivata la crescita e il radicamento. E mentre i politicanti borghesi fanno i loro sporchi giochi, il ventiquattrenne Christian Floris, portavoce dei diritti degli omosessuali a Radio Città Aperta e conduttore del portale DeeGay.it, era stato brutalmente aggredito la notte stessa da due squadristi che gli hanno sbattuto violentemente la testa contro il muro più volte. In merito agli esecutori dell'aggressione, Christian ha dichiarato: "Credo che sia la stessa corrente di persone, che oltre ad aver aggredito me ed infondere terrore nel mondo omosessuale, si sia ora concentrata sugli extracomunitari al Pigneto".
Lunedì 26 maggio si è svolta una riuscita manifestazione di solidarietà con gli aggrediti, autoconvocata dall'assemblea cittadina della sera precedente. In oltre tremila, antifascisti e immigrati, residenti nel quartiere e non, hanno dato vita a un corteo che ha attraversato il Pigneto chiedendo la fine di queste aggressioni e di ogni discriminazione razzista, di certo incentivate dalle misure appena varate dal governo Berlusconi-Fini-Bossi.

28 maggio 2008