Per combattere Sky di Murdoch
"Raiset", il duopolio satellitare
Il neoduce asserve la televisione pubblica ai suoi interessi privati e governativi

Il neoduce Berlusconi e i suoi gerarchi, in combutta coi massimi dirigenti del PD, del "biscione" e di Viale Mazzini, dopo aver ottenuto il controllo di tutto il sistema radiotelevisivo nazionale, così come prevedeva il Piano di rinascita democratico della P2 per "controllare e orientare l'opinione pubblica nel vivo del paese"; adesso vuole utilizzare la televisione pubblica come testa di ponte per fare guerra a Sky, la tv satellitare del magnate australiano Murdoch.
Il nuovo Mussolini ha già preparato il terreno per lo scontro dando vita a una fusione fra Rai e Mediaset. La nuova holding "Tivu Sat" è costituita al 48 per cento ciascuna, ossia 96 per cento in due, fra Rai e Mediaset, più un 4 per cento di Telecom attraverso La7. L'obiettivo è una piattaforma satellitare la quale tecnicamente, come spiegato anche da Piersilvio Berlusconi, serve ad affiancare il digitale terrestre, garantendo la visione dei canali delle due aziende televisive anche in quel 10-15 per cento del territorio italiano dove quel segnale non arriverà mai. Ma, di fatto, la nascita di Tivu Sat pone le basi per creare una vera e propria alternativa a Sky, fargli concorrenza sul suo stesso terreno, il satellite.
Con l'aggravante che, se la concorrenza interessa soprattutto l'azienda privata Mediaset, in questo caso, con Silvio Berlusconi premier, anche il servizio pubblico finisce per partecipare all'arrembaggio.
La fine delle agevolazioni e il raddoppio secco dell'Iva imposto da Berlusconi a partire dal primo genneaio 2009 e contro il quale Sky ha fatto fuoco e fiamme, da una parte, e, dall'altra, Fiorello e altri comici e show man di punta di Mediaset pagati a peso d'oro per passare al "nemico" Murdoch, sono le prime schermaglie di una nuova battaglia radio televisiva che si annuncia senza esclusione di colpi.
La direzione generale Rai cerca di minimizzare spiegando che si tratta di accordi tecnici e non editoriali. In realtà il progetto è già in fase avanzata come conferma il fatto che Viale Mazzini ha già annunciato per giugno la costituzione di Tivù sat e a tal proposito ha già provveduto a comunicare a Sky la disdetta degli accordi per la trasmissione di canali come per esempio Raisat extra.
Si tratta del definitivo asservimento della Rai agli interessi privati e governativi del neoduce Berlusconi. Nei prossimi mesi, infatti, la Rai (come anche Mediaset) dovrà decidere se togliere o no da Sky i canali che ora sono regolarmente e gratuitamente (avendo un decoder) visibili anche sul satellite di Murdoch. In questo modo viale Mazzini violerebbe anche il contratto di servizio, quello che prevede che i suoi canali siano visibili su tutte le piattaforme distributive e inoltre rinuncerebbe volontariamente a quei 60 milioni provenienti dalle tasche di Murdoch che contribuiscono a fare della consociata guidata da Carlo Freccero l'unica società in utile (+7milioni l'ultimo bilancio disponibile) della galassia Rai.
Quanto costerà l'intera operazione di Tivu sat non è dato saperlo; occorre l'acquisto della banda dove trasmettere i programmi, gli accordi per i decoder, l'adozione di un sistema di criptaggio.
Un conto che il presidente della società, Luca Balestrieri, spiega di "non poter rivelare" ma che sicuramente sarà pagato dalle masse popolari.

1 aprile 2009