Prosegue l'offensiva oscurantista e sessuofobica del Vaticano sulle istituzioni italiane
Ratzinger detta l'agenda politica al parlamento sui "valori non negoziabili"
Arruolato un largo fronte bipartisan per la manifestazione razzista del "family day", i teocon occupano la Commissione Giustizia del Senato per affossare definitivamente la legge sul riconoscimento delle "Unioni di fatto"
La relatrice della legge sui Dico, Bindi (Margherita): "meglio lasciare un bambino in Africa che farlo adottare da una coppia gay". Consigliere regionale di An: "Per i gay ci vuole il Napalm"
"Difesa della vita dal concepimento alla morte naturale", "difesa della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna", e quindi no ai diritti civili per le unioni di fatto, no al diritto alla contraccezione e all'aborto, alla fecondazione assistita, all'eutanasia, sì alla libertà di insegnamento (leggi piena parità e finanziamento della scuola e dell'università cattoliche).
Sono questi i "valori non negoziabili" a cui si devono attenere tutti i politici di fede cattolica e i preti se non vogliono incorrere nella scomunica vaticana, sono questi i valori indiscutibili per cui i cattolici sono invitati a battersi ovunque, anche con l'arma dell'"obiezione di coscienza". È quanto ha affermato il papa nero Ratzinger nell'esortazione apostolica postsinodale "Sacramentum Caritatis" presentata nella sala stampa vaticana dall'arcivescovo di Venezia Angelo Scola il 13 marzo scorso.
La chiamata alle armi è indirizzata innanzitutto "ai politici e i legislatori cattolici" che "consapevoli della loro grave responsabilità sociale, devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana" e la lancia è diretta contro le unioni al di fuori del matrimonio che sono "contro la famiglia", "contro la natura", "intrinsecamente peccaminose". Benedetto XVI dopo aver ribadito che la prassi della Chiesa è di "non ammettere" ai sacramenti i divorziati risposati, gli omosessuali e i transessuali ha esortato i futuri preti affinché si preparino "a comprendere e celebrare la messa in latino" a "utilizzare i testi latini e a eseguire il canto gregoriano".
Sulla base dei diktat di Benedetto XVI le gerarchie ecclesiastiche stanno portando avanti la loro frenetica campagna terroristica: il fresco capo della Cei, Angelo Bagnasco, chiede "un profondo ripensamento sulla legge 194", definita "assassina", e definisce i Dico "pericolosi e inaccettabili", il vescovo di Bologna Caparra afferma che nel riconoscere le unioni civili "il vero rischio che corriamo è l'abolizione dell'uomo", e il patriarca di Venezia addirittura disconosce lo Stato italiano affermando che "la dignità della persona non deriva da alcun potere politico e da alcuna istituzione".
Intanto, il 15 marzo a Crotone, in vista del "family day", c'è stata una prova generale della forza politica di uno Stato monarchico millenario che si considera sempre più il partito e l'istituzione suprema in Italia e nel mondo, con una manifestazione dal titolo "I Dico No! Sì alla famiglia" organizzata e diretta dall'ultrareazionario arcivescovo Domenico Graziani e dall'"unione dei giuristi cattolici", una oscura e potente lobby nazionale che per l'occasione nel definire i rapporti omosessuali ha rispolverato la malattia psichiatrica, di hitleriana memoria.
In questo clima da caccia alle streghe, con i mass-media in gran parte asserviti alla demagogia clericale, un consigliere regionale del Lazio del partito di Fini, Pier Gianni Prosperino, evidentemente ringalluzzito dalle crociate oscurantiste lanciate da Ratzinger, in una trasmissione televisiva ha detto fuori dai denti che "contro i gay bisognerebbe usare il napalm".
 
Il servilismo di Prodi e di tutto il "centro-sinistra"
Anche in campo politico e giuridico la strategia egemonica vaticana va avanti come un carroarmato: messi al muro, con un diluvio di insulti e minacce degni della Santa Inquisizione, i partecipanti alla manifestazione pro-Pacs, alimentata nelle piazze la campagna razzista anti-gay in stile Forza Nuova, bacchettati i relatori della moderatissima legge sui Dico, l'offensiva delle armate papaline è sbarcata direttamente in parlamento. La Commissione giustizia di Palazzo Madama è stata letteralmente occupata da uno schieramento bipartisan di senatori "teocon" guidati dall'avanguardia clerico-fascista che è a capo dell'UDC, dell'Udeur, della Margherita, oltre che della Lega Nord, di AN e FI.
Imbeccati dal vecchio Belfagor Giulio Andreotti e dai suoi allievi Rocco Buttiglione e Pierferdinando Casini, forti di un ritrovato ruolo di ago della bilancia della politica istituzionale italiana, gli ex-democristiani stanno dettando, ripetendo pappagallescamente le mostruosità del papa, l'agenda politica: "non accetteremo mai una legge speciale che preveda il riconoscimento di una coppia di fatto anche omosessuale" avevano affermato in coro gli amici di Cuffaro, e il portavoce del partito di Mastella, Mauro Fabris, si era affrettato a tranquillizzare: "sui Dico continua a non esserci alcuna maggioranza parlamentare".
Questo perché tra mille ricatti e il più bieco opportunismo del governo Prodi l'orgia di razzismo e sessuofobia ha arruolato nuove schiere di combattenti anche nel "centro-sinistra" con i senatori Paola Binetti, Emanuela Baio Bossi, Lusetti, Calgaro, Fisichella, Enzo Carra, che dinanzi ad un compiacente presidente Cesare Salvi ("sinistra" DS) e alla relatrice Barbara Pollastrini (DS), hanno potuto tranquillamente affermare "siamo qui anche se non facciamo parte della commissione per rafforzare la nostra posizione rinfrancati dalle parole del papa", con la Binetti che straparla di omosessualità come una "devianza", con la Bindi che sentenzia "meglio lasciare un bambino in Africa che farlo adottare da una coppia gay".
Giustamente sdegnata la reazione dei leader dell'Arci-gay, pur vezzeggiati in campagna elettorale: "in questo momento purtroppo non ci sentiamo affatto rispettati e tutelati da queste aggressioni continue che ci arrivano dall'interno, ora persino dal nostro governo". Persino, aggiungeremo noi, dalla cosiddetta "sinistra radicale" che ormai si è talmente calata le brache, sia di fronte all'interventismo imperialista in politica estera sia di fronte all'invadenza vaticana in politica interna, che in merito ai 10 disegni di legge depositati a palazzo Madama (tutti più a destra dei Dico) anche Maria Luisa Boccia per il partito falso comunista del PRC afferma: "Ora è importante individuare i punti di convergenza tra i testi presentati". Avrà partecipato anche lei alla cena "segreta" dei senatori di Ratzinger per affossare la legge, svoltasi il 6 marzo scorso negli appartamenti in laterano di monsignor Rino Fisichella, vescovo ausiliare di Roma, l'artefice per inciso della beatificazione della guerrafondaia Oriana Fallaci? Oppure avrà partecipato alla cena del 20 marzo, quando, abbandonato il bivacco parlamentare, i clericali dei due poli si sono ritrovati tutti a casa dell'UDC Luca Volontè per parlare di tattica e, probabilmente, delle sorti stesse del governo?
Quel che è certo è che qualche giorno dopo i conclavi caserecci sono proprio i senatori teocon dell'Ulivo a votare a favore di un ordine del giorno della casa del fascio che chiede al governo di rilanciare la battaglia per "le radici cristiane dell'Europa". Il testo è stato bocciato, ma la paura del capo del governo è stata evidentemente così forte che il dittatore democristiano Prodi non ha perso tempo ad accontentarli con un solenne riferimento esplicito alla vigilia delle celebrazioni Ue di Roma e Berlino.
Intanto in Liguria, con il voto della casa del fascio, dell'Udeur e della Margherita, il consiglio regionale ha approvato un documento per accogliere il "family day", la Chiesa incassa un'altra vittoria, e apre le sue porte ai figliol prodighi che tornano nei ranghi oscurantisti, come il vicepresidente vicario dell'Ulivo alla Camera Marina Sereni (DS) che facendo eco al ministro dell'istruzione Fioroni e della giustizia Mastella, annuncia: "se il family day non è contro il governo, io credo che sia giusto andare". (sic!)

28 marzo 2007