In base a quanto hanno dichiarato per l'anno 2006
I redditi da nababbo dei candidati premier
Il più ricco è Berlusconi con 139.245.570. Seguono Santanché con 237.665 e Bertinotti con 233.195

Una banda di borghesi ricchi sfondati che grazie ai loro faraonici stipendi e ai milioni rubati al popolo sguazzano letteralmente nell'oro e godono di privilegi che farebbero invidia anche a un nababbo.
Questo è ciò che emerge dalle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari riferite all'imponibile del 2006, compilate nel 2007 e rese pubbliche agli inizi di marzo 2008.
A farla da padrone è sempre il neoduce Berlusconi che si conferma il più ricco in assoluto. Il candidato premier del Pdl lo scorso anno ha dichiarato un reddito imponibile di 139.245.570 euro. Una cifra record e di gran lunga superiore rispetto all'anno precedente quando dichiarò "solo" 28.033.122. Per Berlusconi quindi il 2006 è stato un anno di grandi profitti chiuso con un "avanzo primario" di oltre 111 milioni di euro.
Al secondo posto tra i candidati premier troviamo Walter Veltroni che in qualità di neopodestà di Roma guadagna quasi 10 mila euro al mese e nel 2007 ha dichiarato un netto imponibile di 296.000 euro. Va ricordato che Veltroni non è un parlamentare dell'attuale legislatura e perciò non compare nelle liste diffuse da Camera e Senato. Egli infatti riscuote già una pensione d'oro da ex parlamentare (5.216 euro netti a 52 anni).
Al terzo posto si piazza la candidata premier delLa destra, Daniela Santanché, con un reddito imponibile di 237.665 euro.
Alle sue spalle si piazza il guardiano della Camera e candidato premier della Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti, con 233.195 euro che, per i preziosi servigi resi alla borghesia dallo scranno di Montecitorio, è stato ben ricompensato dal momento che, nel 2006 (in riferimento all'anno fiscale 2005 quando non era ancora stato nominato guardiano di Montecitorio) da semplice parlamentare aveva dichiarato 187.650 euro. Grazie a ciò Bertinotti riesce a sovrastare anche il suo omonimo al Senato, Franco Marini, che ha dichiarato 229.659 euro.
Nei piani alti della classifica anche il segretario dei Repubblicani, Francesco Nucara, che lo scorso anno ha dichiarato 223.412 euro. Al quinto posto della classifica dei "Paperon de Paperoni" della Camera c'è il presidente del Consiglio, Romano Prodi, con 217.221 euro (cifra di gran lunga superiore a quella dichiarata lo scorso anno di 89.514).
Al sesto posto c'è il candidato premier dell'Unione di centro, Pier Ferdinando Casini, con 176.009 euro (più "povero" rispetto al 2005 quando era ancora presidente della Camera e dichiarava 214.787). Tra gli altri capicosca parlamentari spiccano il leader di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, con 147.814 euro, il falso moralizzatore dell'Italia dei valori e ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro con 175.137 euro, il presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio con 173.999 euro, il segretario trotzkista dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto con 128.464 euro, il capobastone dei Socialisti Enrico Boselli con 126.254 euro, tallonato a breve distanza dal segretario del Prc Franco Giordano che se la spassa alle spalle dei lavoratori con un reddito imponibile di 124.802 euro.
A quota 150 mila euro l'anno c'è il caporione secessionista Maroni che da "Roma ladrona" percepisce con piacere "palanche" sonanti.
Al Senato primeggia invece l'avvocato del cavaliere piduista Niccolò Ghedini con 1.223.463 euro.
Nella compagine governativa il più ricco è Tommaso Padoa-Schioppa, titolare dell'Economia, che guida la classifica con 552.211 euro e soffia il primato detenuto un anno fa da Giuliano Amato a quota 414.220 euro. Prodi risulta nono e Livia Turco ultima con 119.150 euro.
Un insulto al cospetto di quei milioni di operai, pensionati, precari, cassintegrati e famiglie proletarie e popolari che, anche grazie alle ultime stangate finanziarie del governo di "centro-sinistra", sono diventate ancora più povere e sempre più difficilmente riescono a mettere insieme il pranzo con la cena e a superare la 3ª settimana del mese.

2 aprile 2008