Relazione del geologo Ortolani alla commissione ambiente del comune di Napoli
Berlusconi mente: "la discarica di Chiaiano rischia di inquinare l'acqua di tutta la zona nord di Napoli"
Migliaccio, consigliere comunale e presidente della Commissione ambiente: "È criminale insistere su questa ipotesi"

Ai mass media del regime neofascista i cittadini di Marano e Chiaiano e i comitati di lotta per la difesa della salute e dell'ambiente lo stanno gridando a squarciagola: "diciamo no alla discarica non per il concetto 'nimby' ('not in my backyard', non nel mio giardino) bensì per motivi geologici, logistici, ambientali, urbanistici, naturalistici, sociali, sanitari, e si potrebbe continuare per un bel po' visto che questa discarica non ha nessuna carta in regola per essere allestita in mezzo ad una città".
Ha confermarlo è stato il geologo Franco Ortolani, docente dell'Ateneo Federico II, chiamato a relazionare il 29 aprile scorso, dinanzi alla Commissione ambiente del comune di Napoli: "Non è stata presentata una valutazione di impatto ambientale (Via)", per esempio non è stata "valutata la fragilità idrogeologica della Collina dei Camaldoli", per altro ben nota alla popolazione, né "la composizione tufacea, notoriamente altamente permeabile, delle cave di Chiaiano", né la stretta vicinanza del sito da adibire a discarica "con il serbatoio che l'Arin sta costruendo nella zona di S. Croce".
In sostanza - ha precisato il geologo - la Adacta Progect srl di Modena a cui sono stati affidati i lavori "non ha un progetto definito", in quanto: "non è prevista né quantificata economicamente la messa in sicurezza dei circa 20mila metri quadrati di pareti di argilla", con il rischio serissimo di crollo: "pareti tufacee friabili - ha avvertito il geologo - sono suscettibili di crolli per le vibrazioni del terreno che saranno provocate dal transito quotidiano di centinaia di autocompattatori. I sondaggi che i tecnici di Bertolaso stanno effettuando - ha precisato - sono fasulli visto che arrivano fino a 60-70 metri mentre il panettone d'acqua che funge da ricarica della falda d'acqua sotterranea, che alimenta poi l'acquedotto dello Scudillo, si trova a 150 metri sotto il livello del suolo". Per cui né deduco: "la sicurezza della falda è assolutamente fuori controllo", tenendo conto che "la discarica dovrebbe accogliere 700mila metri cubi (1 grattacielo) di rifiuti di ogni tipo e che l'impermeabilizzazione del suolo si riduce ad 1 metro di argilla e a 1-2 teli di 2mm, per altro testati per l'acqua piovana (massimo 10-15 anni di resistenza) e non per tonnellate di rifiuti indifferenziati e di percolato aggressivo". Visto poi che altri teli e strati di argilla verranno intervallati a strati di rifiuti "sarà praticamente impossibile effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria", ad esempio "nel caso di trafilamenti laterali di percolato", e senza contare che il sito, secondo quanto previsto dal decreto Berlusconi-Napolitano, potrebbe essere inaccessibile ai normali controlli.
La relazione ha convinto Carlo Migliaccio, consigliere e presidente della commissione ambiente "Abbiamo il dovere di tutelare l'area del parco delle colline metropolitane e le attività agricole presenti. Il geologo Ortolani continua a ripetere che una tale quantità di rifiuti inquinerebbe la falda acquifera che alimenta l'intera città. È criminale insistere su questa ipotesi". Ma non i governanti criminali, in primo luogo lo scelbiano Bertolaso e il neoduce Berlusconi, il quale senza aspettare neanche i rilievi dei tecnici è sceso di nuovo a Napoli per sentenziare "Chiaiano è idonea", ricevendo l'applauso di Bassolino, Iervolino, Di Palma e Napolitano che lo invitano a fregarsene della piazza e a utilizzare nuovamente "il pugno di ferro contro i manifestanti". Vergogna. Dimissioni Subito!

4 giugno 2008