Renzi foraggiato da banchieri, finanzieri, industriali e affaristi
Hanno sborsato 814mila euro per le primarie

Redazione di Firenze
Il neopodestà fiorentino Matteo Renzi (PD ed ex Margherita) continua giorno dopo giorno la scalata politica all'interno del PD e verso Palazzo Chigi. Sebbene abbia perso le primarie del "centro-sinistra" di fine 2012, a distanza di quattro mesi pubblica l'elenco dei finanziatori della sua Fondazione "Big Bang", sostenendo la "trasparenza politica", mentre sembra più mostrare a tutti i partiti della "sinistra" e della destra della borghesia che lui ha le carte in regola per potersi imporre a livello governativo nazionale.
Ciò che emerge dalla pubblicazione dall'elenco dei più grossi finanziatori del neopodestà di Palazzo Vecchio, sebbene solo il 72% abbia dato l'autorizzazione a figurare, la dice lunga su chi sponsorizza il privatizzatore berlusconino Renzi. Emerge un quadro di intrecci politici e finanziari nazionali e fiorentini che rappresentano la sua sponda e il trampolino di lancio politico nel campo borghese. I finanziamenti, ad esempio, provengono da chi ha ricevuto una sistemazione di prestigio in posti chiave della città, da banchieri, finanzieri, industriali e affaristi di tutta Italia. Ciò ricorda proprio la "irresistibile ascesa" di cui fu protagonista Berlusconi.
Scorrendo l'elenco troviamo che il contributo più generoso, 100mila euro, è stato versato da Davide Serra insieme a sua moglie Anna Barassi. Il finanziere Serra, amico di Renzi, è fondatore del fondo Algebris che ha sede nel paradiso fiscale delle Isole Cayman. Un vero e proprio alleato, tanto da essersi meritato la nomina a presidente della municipalizzata Firenze Parcheggi, consigliere del Gabinetto Vieusseux e della Cassa di Risparmio di Firenze, dalla cui fondazione bancaria, l'Ente Cassa di Risparmio, arrivano anche soldi che Serra investe in suoi progetti. Per ricambiare tanta "amicizia" durante le primarie Serra ha organizzato una cena a Milano, alla quale sono stati invitati borghesi e affaristi al fine di raccogliere fondi pro Renzi. Il presidente dell'Ente Cassa di Risparmio, il marchese Jacopo Mazzei, ha elargito 10.000 euro.
Proseguendo, Guido Ghisolfi e la moglie Ivana Tanzi, proprietari della società chimica Mossi hanno donato 100mila euro. La Isvafim spa di Napoli, un istituto per la valorizzazione fondiaria e immobiliare dona tramite Alfredo Romeo 60 mila euro. Romeo nel 2009 è stato arrestato e successivamente inquisito per corruzione e turbativa d'asta. Aveva già elargito finanziamenti sia ad Alemanno che a Rutelli.
25mila euro provengono dall'ex presidente Fiat, ex numero due della General Electric, Paolo Fresco, premiato da Renzi con il Fiorino d'oro e nominato vicepresidente del super indebitato e a rischio fallimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. 20mila euro da Simon Fiduciaria Spa, della famiglia di Franzo Grande Stevens, avvocato della famiglia Agnelli, presidente della Fondazione San Paolo, consulente della banca del Vaticano, lo IOR. 20mila euro da una società impiantistica che lavora con Eni, la Cimis Srl di Sannazzaro, della famiglia Fiorani. Largo finanziamento anche da Giancarlo Lippi, manager del gruppo Targetti. 25mila dalla Karat Srl dei fratelli Bassilichi, imprenditori immobiliari e informatici legati al Monte dei Paschi di Siena. La Telit Communications di Oozi Cats, società israeliana che dopo aver donato 20mila euro a Gasparri nel 2006 e 10mila a Bersani nel 2008 ne ha dati 10mila a Renzi. 10mila euro anche da Fabrizio Landi, amministratore della società Esaote e da Carlo Micheli, consigliere della Banca Leonardo e figlio del finanziere Francesco Micheli. 5mila euro dalla Key2 People Executive Search, una società cosiddetta "tagliatori di teste", ovvero dedita ai licenziamenti sotto commissione delle grandi imprese.
Anche l'avvocato Alberto Bianchi, che guida la Fondazione "Big Bang" non ha voluto far mancare il suo appoggio economico di 5.400 euro, forse anche tenendo conto che suo fratello Francesco è stato da poco nominato commissario straordinario del Maggio Musicale Fiorentino. Da segnalare anche il Cral del Comune di Napoli con 1.100 euro, l'ex presidente di Confindustria Firenze, Sergio Ceccuzzi, 1.000 euro, Giovanna Folonari del cda del Maggio Fiorentino 2.000. Vi è poi tutta una rete di altri finanziatori con importi minori nel campo dell'imprenditoria, dei rifiuti e della sanità.
Renzi punta ad "abolire il finanziamento pubblico ai partiti", ma la sua linea per trovare soldi e sponsor è quella capitalista e borghese non solo del "partito-azienda", ma anche al servizio del grande capitale, dei favoritismi, del clientelismo e della corruzione, un "cambiamento" e una "rottamazione" a esclusivo beneficio suo e della borghesia da cui proviene e che punta a rappresentare ai massimi livelli.

10 aprile 2013