Firenze
Renzi lancia due progetti antipopolari: Polo fieristico e pedonalizzazione 'selvaggia' in centro
Il neopodestà continua a ignorare e sacrificare le esigenze della popolazione a favore dell'utilizzo turistico della città

Redazione di Firenze
In questi giorni, dopo che la sua giunta ha varato un bilancio antipopolare, con tagli pesanti sul sociale, il neopodestà fiorentino Matteo Renzi (PD) ha lanciato due progetti antipopolari, completamente incentrati sulle esigenze dell'utilizzo turistico della città, ignorando ogni voce discorde.

Polo fieristico della Fortezza
Evitando peraltro ogni commento sulla vittoria dei 4 Sì ai referendum, lunedì 13 giugno, Renzi (che aveva votato No a uno dei quesiti sull'acqua) ha presentato, insieme a Regione Toscana, rappresentata dalla vicepresidente, l'imprenditrice Stella Targetti (area PD) e Provincia di Firenze, rappresentata dal presidente Andrea Barducci (PD), un faraonico progetto di ristrutturazione del polo fieristico della Fortezza, gestito dalla spa pubblica Firenze Fiera.
Un'operazione da 90 milioni di euro che prevede la ristrutturazione dei padiglioni storici, l'abbattimento di quelli mai stati a norma e a suo tempo sequestrati dalla magistratura, un mega padiglione smontabile da utilizzare per le grandi occasioni e la costruzione di un'auditorium da 4.000 posti sotto la vasca dei cigni, 8.000 mq interrati che avranno un "tetto" trasparente in corrispondenza della vasca. Un progetto che porterà a espandere la superficie utile a 75.000 mq; comunque ben al di sotto dei 100.000 mq considerati concorrenziali nel settore a livello italiano.
Dopo la lunga lotta che è riuscita a far cancellare la galleria commerciale, che avrebbe dovuto coprire le mura storiche, sopra il parcheggio dalla parte della rampa Spadolini, realizzato in perdita dal Comune di Firenze con uno sciagurato project financing, con questo nuovo progetto si continua a manomettere la Fortezza da Basso, concentrando a ridosso del centro storico, in uno snodo cruciale del traffico cittadino, tutte le funzioni fieristiche, con un crescente disagio per la popolazione.
Contro questo progetto si sono già espressi i Cittadini Area Fiorentina, il Comitato cittadini di Firenze e Italia Nostra, che in un comunicato denunciano: "È partendo da questa catena di abusi e manomissioni degli spazi collettivi, di beni storici e paesaggistici, accompagnata quasi sempre dal silenzio complice dei pubblici poteri, che si vorrebbe realizzare con questo 'Piano di recupero 2011'. Su questa sequenza di illeciti e sulla conseguente necessità di una seria valutazione (storica, paesaggistica e ambientale) per il ripristino e la riqualificazione dei luoghi, né il sindaco Renzi, né Barducci (Provincia), né Targetti (Regione) hanno avuto niente da dire".
Che questo progetto sia propagandistico e non studiato fino in fondo, nonché un investimento azzardato, lo rivela anche il parziale dietro-front della vicepresidente della giunta regionale Targetti che il giorno successivo ha puntualizzato: "è comunque necessaria una seria riflessione sulla sua sostenibilità economica e finanziaria... Se è vero che il 60% di questa cifra dovrebbe arrivare da Firenze Fiera, società di gestione che ha ricevuto la Fortezza in concessione pagando solo il 10% del valore di mercato stimato proprio per poter effettuare successivi e adeguati investimenti - precisa Targetti - il restante 40% non arriverà solo dalla Regione. A oggi l'ipotesi è che la cifra sia ripartita in quote uguali fra i tre enti proprietari (Comune, Provincia, Regione)" e che "il progetto architettonico debba essere affidato attraverso le modalità di un concorso di progettazione in modo da avere le massime garanzie sulla fondamentale dimensione qualitativa".
Renzi pigia sull'acceleratore, prono agli interessi dei gruppi capitalistici del settore congressuale, turistico e della moda: "Ogni euro che vi viene investito, sia per una fiera che per un congresso, porta in città 12, 13 euro di indotto. Non perdiamo altro tempo".
Peccato che alla popolazione fiorentina non ne venga nessun beneficio, solo un altro conto da pagare e ulteriore caos.

Pedonalizzazione di Piazza Pitti e del centro storico
Il 24 giugno entrerà in vigore la pedonalizzazione di una vasta area del centro storico, in particolare Piazza Pitti, via Tornabuoni e zone limitrofe, ben 3,5 ettari, realizzata da Renzi ignorando completamente le esigenze della popolazione e di quanti hanno in centro attività professionali e culturali.
I residenti potranno accedere con le auto e i motorini solo in due finestre la mattina e la sera, e parcheggiare per soli 15 minuti.
Altro che "rivoluzione verde", questa è un'operazione a fini di immagine e turistici; nemmeno si vuole salvaguardare il centro storico e "le passeggiate delle famiglie": proprio Piazza Pitti è la sede di numerose fiere, dal vino al gelato.
Rivoluzionata la viabilità, intasando le strade limitrofe e praticamente dividendo in due la città, e per l'ennesima volta modificando i tragitti delle linee Ataf che già sono insufficienti per frequenza e copertura di zone. D'altronde, per capire la "preveggenza" e i reali intenti degli amministratori fiorentini, si pensi che recentemente hanno acquistato per le linee centrali dei bussini a motore diesel invece che elettrici.
Contro questa operazione di pedonalizzazione "selvaggia", cioè non accompagnata da opportune e adeguate contromisure, si sono levate numerose voci. La consulta degli handicappati (anche loro esclusi dal diritto di transito) ha indetto un presidio di protesta per il 24 giugno in Piazza Pitti con l'obiettivo di difendere il diritto alla mobilità dei portatori di handicap, per i quali l'auto in molte occasioni è un ausilio indispensabile.
Contrari i tassisti, che non possono portare clienti nella zona pedonale, e anche la sopraintendente al Polo museale fiorentino, Cristina Acidini, che sottolinea come nella zona interessata ci sono numerosi e importanti musei che hanno sovente bisogno di usufruire di mezzi di trasporto per le varie attività.
Sempre più Renzi spadroneggia sulla città, non interpellando e non tenendo minimamente di conto delle esigenze e della volontà della maggior parte della popolazione, modellando Firenze sulle esigenze dei gruppi capitalisti del turismo e della moda, evidentemente certo di veder ripagate le sue ambizioni di rampante borghese in stile Berlusconi.

22 giugno 2011