Firenze
Tagli antipopolari nel bilancio di previsione del neopodestà Renzi
Colpiti il sociale, i disabili, i contributi per badanti e affitti

Redazione di Firenze
Il neopodestà piddino di Firenze, Matteo Renzi, ha orchestrato una campagna mediatica per far passare il bilancio di previsione 2011, approvato dalla giunta il 17 maggio scorso, come un bilancio a "costi zero" per la spesa sociale e senza aumento delle tasse. La realtà è ben diversa.
Come prima cosa, rimandando fino alla fine di giugno l'approvazione del bilancio, Renzi ha costretto Comune e Quartieri a limitarsi alle spese ordinarie, in ragione di un dodicesimo al mese del bilancio 2010, con un bel risparmio di fatto.
Per quanto riguarda il sociale, che già era ridotto all'osso, il Comune non ha aggiunto tagli dalle proprie risorse ma verranno a mancare in questo settore ben 2 milioni di euro di contributi governativi; una cifra notevole che porterà a tagli in particolare ai contributi a sostegno degli affitti, per le badanti e per i disabili. Un assaggio lo ha già avuto il Centro socio-educativo di via Salvi Cristiani, dedicato ad adulti disabili, dove ai gestori è stato tagliato del 10% il monte ore settimanale (pari a 120 ore) e sono state cancellate le vacanze assistite, una delle poche occasioni di sollievo per le famiglie stremate da una vita incentrata sul sostegno ai figli e fratelli disabili.
Mancheranno a Firenze anche 2,6 milioni di euro da parte della Regione Toscana guidata dal piddino Enrico Rossi, in particolare per il trasporto pubblico locale, già vicino al collasso. Minori trasferimenti anche dalla Provincia.
Con questo bilancio Renzi conferma il blocco del turn-over per i dipendenti comunali, in vigore da dicembre 2010; in questo periodo non sono stati pochi i pensionamenti e già se ne vedono gli effetti con alcuni punti anagrafe chiusi e altri sovraffollati. Per il personale è previsto un taglio di 4 milioni di euro, di 2,3 milioni per le utenze, 1 milione per le manutenzioni e di 2 milioni per gli affitti. Tagli pesanti che rischiano di paralizzare il funzionamento e condannare alla fatiscenza gli uffici comunali, gli asili nido e gli altri servizi gestiti dal Comune.
Renzi sbandiera il suo come un bilancio di rigore, ed in effetti ci sono qua e là qualche taglio alle spese di rappresentanza, agli stipendi di sindaco, assessori e alti funzionari comunali. Dovrebbero poi arrivare 10 milioni di euro dalla tassa di scopo, 68 milioni dalla vendita degli immobili. Ma questi soldi dove vanno a finire? Non certo per tamponare la crescente povertà, per dare sollievo alle famiglie che non riescono a pagare la mensa scolastica, che hanno anziani e disabili, che subiscono gli sfratti per morosità.
Il megalomane neopodestà di Palazzo Vecchio è tutto concentrato sull'immagine della città con progetti faraonici tipo quello per il parco delle Cascine dove vorrebbe investire non si sa quanti milioni ed era arrivato anche a prevedere una cancellata lungo tutto il perimetro dal costo di ben 3 miliardi di euro. Per tacere della parte riguardante la privatizzazione del nuovo "Central Park".
Si permette di scialare con le iniziative da lui considerate di richiamo, come il concerto di MTV che ha ottenuto gratis la storica Piazza Santa Croce e gli spazi pubblicitari e ha chiamato un architetto di prestigio a progettare la piazza davanti al nuovo auditorium musicale.
Messi in bilancio anche 51 milioni di euro provenienti dalle multe, un salasso per le masse fiorentine, costrette a destreggiarsi fra mille limitazioni. Oltre ai parcheggi auto a prezzi esorbitanti, ora ci sono anche le limitazioni all'orario di accesso al centro dei furgoni per il trasporto merci compresi ristoranti e attività di ricezione alberghiera (fino alle 9 di mattina poi stop totale) e per la consegna, sempre in centro, della nettezza raccolta porta a porta (dalle 9 alle 9,30); per esempio, un negozio che ha "esposto" un sacchetto di nettezza in orario sbagliato si è visto appioppare una multa da 170 euro.
Confermati inoltre gli aumenti della tassa per il suolo pubblico (Cosap) decisi l'anno scorso per mercatini rionali (+25%) e per i mercati coperti di San Lorenzo e Sant'Ambrogio (+170%), di fatto penalizzando proprio i mercati che hanno i prezzi più bassi, con la sola eccezione delle bancherelle dei libri usati, a cui è stata diminuita, perché, secondo l'assessore al bilancio Falchini, fanno parte del folklore locale.
Un bilancio antipopolare, che va affossato dunque. Occorre rivendicare che tutte le risorse del Comune siano destinate alle famiglie povere, ai disoccupati, ai cassintegrati, alle soluzione dei mille assillanti problemi delle masse popolari fiorentine.

8 giugno 2011