Importanti riflessioni di un compagno sedicenne
I sei inviti di Scuderi sono una bussola per i giovani militanti del PMLI
 

Riflessioni utili per il presente e l'avvenire del PMLI in vista del 5° Congresso nazionale

Nel rapporto mensile il compagno Federico da Castelvetro della provincia di Modena facendo il resoconto dello studio che ha compiuto nel mese fa delle importanti riflessioni sui sei inviti ai giovani militanti del PMLI che il Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, ha lanciato durante un incontro con la Cellula "G. Stalin" di Forlì diretta dal compagno Denis Branzanti. All'incontro era presente anche la compagna Nerina "Lucia" Paoletti, in rappresentanza della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI.
Il compagno Federico considera i sei inviti una bussola per i giovani militanti del PMLI. Ha ragione. È dimostrato, infatti, dalla pratica ultradecennale del Partito che usandola è possibile raggiungere uno per uno e gradualmente tutti gli obiettivi. Anche quelli che riguardano la conquista delle masse femminili al Partito, alla rivoluzione, al socialismo e al marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Un enorme lavoro che spetta in prima persona alle compagne, ma che non può non coinvolgere l'intero Partito, quindi anche i compagni.
Pubblichiamo qui di seguito le riflessioni del compagno Federico ritenendole molto utili alla riflessione e all'orientamento ideologico, politico e operativo per tutti i giovani, compagne e compagni, membri del Partito. Ne gioverà il presente e l'avvenire del PMLI.
Il compagno Federico ha capito qual è il segreto per trasformare la propria concezione del mondo, agire in sintonia col Partito secondo le sue indicazioni e far bene la lotta di classe. Ovverosia essere dei buoni militanti marxisti-leninisti.
Questo segreto non è altro che lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea politica del PMLI, le due cose sono connesse e in stretta correlazione. L'una senza l'altra è incapace di produrre la trasformazione della nostra vita e del nostro lavoro politico in senso proletario rivoluzionario e marxista-leninista.
Entrambe ci occorrono anche per resistere alle sirene borghesi che ci vogliono distogliere dalla via dell'Ottobre. È necessario, perciò, come sostiene il compagno Federico, "scrollarsi di dosso il marciume dell'influenza borghese e assumere un metodo di vita, di analisi e un punto di vista proletari, marxisti-leninisti". Insomma, egli dice, "è necessario lavorare con e nel Partito e agire in conformità al marxismo-leninismo-pensiero di Mao".
Tanto più si fa sentire forte l'influenza della borghesia, specie nei compagni intellettuali e di origine piccolo borghese e nei momenti difficili professionali, familiari e di salute, tanto più dobbiamo stringerci al Partito e continuare il nostro lavoro politico. Altrimenti prima o poi si finisce con l'abbandonare il Partito con grande gioia della borghesia e dei falsi comunisti.
Nel 1997 il compagno Scuderi ha invitato i giovani militanti del Partito a prepararsi ad affiancare i dirigenti storici del PMLI. In pratica ha posto la fondamentale questione di assicurare per tempo la successione dei quadri del Partito ai vari livelli, compreso quello di Segretario generale.
L'anno successivo, il 4° Congresso nazionale del PMLI ha approfondito e posto all'ordine del giorno tale questione e ora la rilancia con arguzia il compagno Federico, un attento militante di base di 16 anni e con una militanza di appena cinque mesi.
"I dirigenti fondatori, egli ha detto, hanno dato un contributo insostituibile, ma purtroppo non sono eterni: c'è la necessità impellente che il Partito resti rosso e coerentemente marxista-leninista, quindi che nuove generazioni di dirigenti si succedano a quelle più anziane... I giovani militanti, il futuro del Partito, devono essere coscienti delle responsabilità che li attendono, prendendo esempio dallo spirito, dalla dedizione e dalla fedeltà alla causa dei loro predecessori, in particolare dei primi quattro pionieri del PMLI".
Grazie a lui di nuovo i fari sono accesi su tale cruciale questione, che lo rimangano affinché il Partito prepari per tempo tutte le condizioni per potere eleggere, quando arriverà il momento, i nuovi dirigenti, fino alla massima carica, senza traumi e in modo che la direzione del nostro amato Partito rimanga in mano al proletariato e ai marxisti-leninisti.
Le premesse ci sono, come testimonia l'intervento del compagno Federico. Egli ha tutte le caratteristiche per essere il prototipo del giovane marxista-leninista. Speriamo che le ragazze e i ragazzi fautori del socialismo, ancora nei partiti e gruppi falsi comunisti, ne seguano l'esempio collocandosi nelle prime linee del PMLI.
Che la sua sensibilità politica rivoluzionaria e marxista-leninista e il suo impegno di militante marxista-leninista siano di tutti i giovani, di media età e anziani membri del Partito. Il 5° Congresso, siamo certi, ci aiuterà.

 

Il 5 luglio del 1997, durante un incontro con la Cellula "G. Stalin" di Forlì, il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi lanciava Sei inviti ai giovani militanti del PMLI. Questi Sei inviti rappresentano una piccola bussola per i giovani che militano nel PMLI e che in alcuni casi muovono i primi passi nell'attività politica. Tralasciarli o sminuire la loro importanza priverebbe questi giovani militanti di un aiuto preziosissimo; vale la pena invece di analizzarli, studiarli, comprenderli e metterli in pratica.

Il primo invito
Il primo invito dice: "Studiare a fondo la concezione del mondo marxista-leninista e la linea politica del Partito e applicarle con slancio nella lotta per trasformare il mondo e se stessi". Ciò significa che i giovani che si uniscono al PMLI, mentre in precedenza sono stati bombardati dagli usi e dai modi di vita borghesi, che ora vedono il loro disgustoso apice nel consumismo, nel qualunquismo e nello "sballo sfrenato", devono scrollarsi di dosso questo marciume e assumere un metodo di vita, di analisi e un punto di vista proletari, marxisti-leninisti. È possibile fare questo solo studiando con attenzione il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, studiando e mettendo in pratica la linea del Partito e temprandosi nel lavoro di massa. Assumendo un punto di vista proletario e un metodo di analisi marxista-leninista, saremo in grado di fare delle acute analisi su ogni avvenimento e sapere come agire. Per assumere questo punto di vista e metodo di analisi è necessario lavorare con e nel Partito e agire in conformità al marxismo-leninismo-pensiero di Mao: marxisti-leninisti non si nasce ma si diventa militando nel Partito.
Occorre anche trasformare il mondo e se stessi: il compito dei marxisti-leninisti è distruggere il vecchio mondo borghese e costruire un nuovo mondo socialista, un mondo privo dallo sfruttamento e dalla barbarie, ma è anche distruggere il vecchio mondo borghese all'interno di se stessi, quindi specificamente nel proprio atteggiamento, nella propria analisi, nel proprio pensiero. Per trasformare il mondo e se stessi bisogna studiare i grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Nessuno meglio di loro ci ha spiegato come farlo. In particolare, dobbiamo studiare le cinque opere marxiste-leniniste fondamentali, e cioè il "Manifesto del partito comunista" di Marx ed Engels, "Stato e rivoluzione" di Lenin, "Principi del leninismo" e "Questioni del leninismo" di Stalin e "Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo" di Mao. Trasformare il mondo e se stessi secondo il marxismo-leninismo è essenziale quanto avere un punto di vista proletario e un metodo di analisi marxista-leninista. Lenin ci insegna che: "Tutta l'esperienza della storia moderna e, in particolare, la lotta rivoluzionaria del proletariato di tutti i paesi, sviluppatasi per più di cinquant'anni, dopo la pubblicazione del Manifesto Comunista, dimostrano inconfutabilmente che la concezione marxista del mondo è la sola espressione giusta degli interessi, delle opinioni e della cultura del proletariato rivoluzionario".

Il secondo invito
Il secondo invito dice: "Essere dei punti di riferimento e modelli di vita e di lotta per i giovani che vogliono cambiare il mondo". Come potrebbe essere diversamente? Se non i giovani marxisti-leninisti, chi può essere d'esempio per tutti i giovani stanchi del capitalismo, che vogliono un mondo libero dal suo putridume? Proprio questi giovani marxisti-leninisti devono essere un'ispirazione per tutti i giovani progressisti, non i falsi eroi propagandati dalla borghesia. In tutta franchezza, i giovani non devono prendere come modelli di vita dei bellimbusti palestrati o delle banali veline rifatte propagandati dalla borghesia al solo scopo maligno di farli piombare nel qualunquismo, ma nemmeno i campioni dell'avventurismo e dello spontaneismo, quali Guevara e Marcos. I nostri modelli di vita devono essere tutti quei giovani che diedero la vita per la Grande Rivoluzione d'Ottobre, che seguirono Mao nella Lunga Marcia, che sotto la sua direzione si impegnarono come Guardie Rosse nella Rivoluzione culturale proletaria per prevenire la restaurazione del capitalismo, che abbandonarono case e famiglie per prendere parte alla gloriosa Resistenza italiana e i giovani marxisti-leninisti che hanno imboccato la luminosa via dell'Ottobre. Ecco i nostri veri modelli!

Il terzo invito
Il terzo invito dice: "Essere dei costruttori tenaci e risoluti del PMLI, senza badare ai necessari e inevitabili sacrifici che comporta questa epica impresa, che non ha precedenti nella storia del movimento operaio italiano". Questo è un punto fondamentale. Dobbiamo avere la consapevolezza che quello che stiamo facendo, che è costruire un grande, forte e radicato Partito marxista-leninista italiano, è un compito storico mai compiuto prima nella storia del movimento operaio del nostro Paese. E per questo dobbiamo capire che il successo della rivoluzione e dell'abbattimento del capitalismo in futuro dipenderà anche dal nostro lavoro di oggi. "Essere dei costruttori tenaci e risoluti del PMLI" significa dare il proprio contributo al suo radicamento, essere a sua disposizione nel momento del bisogno ma anche sapere criticare quello che non va, nella base del centralismo democratico. Per fare tutte e tre queste cose occorre avere un punto di vista proletario e un metodo di analisi marxista-leninista. Per quanto riguarda i sacrifici che si presenteranno, Marx ci insegna che: "Quando abbiamo scelto la professione nella quale possiamo maggiormente operare per l'umanità, allora gli oneri non possono schiacciarci, perché essi sono soltanto un sacrificio per il bene di tutti; allora non gustiamo una gioia povera, limitata ed egoistica, ma la nostra felicità appartiene a milioni, le nostre imprese vivono silenziosamente, ma eternamente operanti, e le nostre ceneri saranno bagnate dalle lacrime ardenti di milioni di uomini".

Il quarto e quinto invito
Il quarto e il quinto invito sono strettamente legati fra di loro. Essi dicono: "Assicurare la continuità della vita del Partito con lo stesso spirito, con la stessa fiducia nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel socialismo, nel Partito, nelle masse e in se stessi, con la stessa dedizione dei fondatori del PMLI" e "Prepararsi, immergendosi nello studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea del Partito e nella lotta di classe, per affiancare i dirigenti storici alla guida del Partito". Questo è essenziale per assicurare la continuità del Partito.
In special modo è un aspetto da curare in vista de 5° Congresso nazionale. Fin dalla sua fondazione, e in particolare dal 4° Congresso, il PMLI ha un nucleo dirigente formato, capace e combattivo. Il compagno Scuderi ha detto che il 4° CC è "il più forte Comitato Centrale che abbia mai avuto il PMLI. Nel 4° Comitato Centrale vi sono vecchi e nuovi quadri di ambo i sessi, anziani, di media età e giovani, di tutte le regioni d'Italia in cui attualmente siamo presenti. La classe operaia vi è largamente rappresentata. Il nuovo Comitato Centrale è rosso come questa fiammante Sala congressuale". Questo significa che il PMLI non è un partito rattrappito, che "pende dalle labbra" dei dirigenti fondatori, che senza di loro non potrebbe essere nulla. Certo, i dirigenti fondatori hanno dato un contributo insostituibile, ma purtroppo non sono eterni: c'è la necessità impellente che il Partito resti rosso e coerentemente marxista-leninista, quindi che nuove generazioni di dirigenti si succedano a quelle più anziane. Queste nuove generazioni sono proprio i giovani militanti del PMLI cui il compagno Scuderi ha rivolto gli inviti che stiamo trattando. I giovani militanti, il futuro del Partito, devono essere coscienti delle responsabilità che li attendono, prendendo esempio dallo spirito, dalla dedizione e dalla fedeltà alla causa dei loro predecessori, in particolare dei primi quattro pionieri del PMLI. Si adatta al nostro caso una frase pronunciata da Mao per introdurre la Rivoluzione culturale, allorché i revisionisti si preparavano come avvoltoi a usurpare la rossa direzione della Repubblica popolare cinese e del PCC: "Perché ci sia la garanzia che il Partito e il Paese non cambino colore dobbiamo non solo avere una linea e una politica giuste, ma anche formare ed educare milioni di successori della causa della rivoluzione proletaria. In ultima analisi, formare i successori della causa rivoluzionaria del proletariato vuol dire decidere se ci sarà o no chi può portare avanti la causa della rivoluzione marxista-leninista iniziata dalla vecchia generazione di rivoluzionari proletari, se la direzione del nostro Partito e dello Stato resterà o no nelle mani dei rivoluzionari proletari, se i nostri discendenti continueranno o no ad avanzare lungo la giusta strada tracciata dal marxismo-leninismo, o, in altre parole, se riusciremo o no a prevenire la nascita del revisionismo kruscioviano in Cina. In breve, si tratta di una questione di estrema importanza, una questione di vita o di morte per il nostro Partito e il nostro paese. È una questione di fondamentale importanza per la causa rivoluzionaria proletaria nei prossimi cento, mille o diecimila anni". Bisogna soltanto che i giovani a cui sono diretti questi inviti li adempino svolgendo bene il proprio lavoro nel Partito. Solo così il duro lavoro dei fondatori del PMLI non potrà dirsi vano.

Il sesto invito
Il sesto invito, rivolto alle ragazze che militano nel Partito, dice: "Le giovani militanti siano le più sollecite a recepire e a mettere in pratica le indicazioni del Partito e diano l'esempio alle ragazze nella lotta contro l'influenza, i condizionamenti e i pregiudizi antifemminili della famiglia, della scuola, dei partiti borghesi e della reazione tesi a relegare le donne in ruoli subalterni in famiglia, nel matrimonio, nel lavoro, nella società e in politica". Così come i giovani militanti in generale devono essere il motore trainante del movimento giovanile, le giovani militanti nello specifico devono essere l'avanguardia cosciente delle ragazze e non solo oppresse dallo sfruttamento e dalla violenza borghesi, contro la subalternità della donna perno del sistema capitalista e contro ogni tipo di altra discriminazione femminile. Oggi vediamo come l'avanguardia di queste ragazze si stia formando gradualmente nel Partito. Esso possiede già una buona componente femminile preparata sui temi che la riguardano, basti pensare al discorso pronunciato per il 31° anniversario della scomparsa di Mao dalla compagna Monica Martenghi il 9 settembre 2007.

Lottare per il socialismo e l'emancipazione dell'umanità
Per concludere, dunque, i giovani militanti del PMLI devono prendere pienamente coscienza del proprio ruolo, devono assimilare bene queste Sei indicazioni e gli altri documenti del Partito in merito. Lottare per il socialismo e per l'emancipazione dell'umanità è la causa più nobile per cui si possa vivere, la causa più alta per cui vale la pena di lottare e anche di morire. Giustamente il compagno Scuderi ha detto: "È dura, faticosa e piena di sacrifici e di rinunce personali la vita dei marxisti-leninisti, ma è tanto bella e appagante la gioia di vivere per la causa più nobile di tutti i tempi, la causa dell'emancipazione del proletariato e di tutta l'umanità". Tanti giovani rivoluzionari hanno dato la vita per questa causa; qual è il modo migliore per onorare il loro sacrificio che percorrere la loro stessa strada, la strada dell'Ottobre?
Impugniamo risolutamente i Sei inviti del compagno Scuderi ai giovani militanti del PMLI, trasformiamo il mondo e noi stessi e diamo l'assalto al cielo!
"Il mondo è vostro, come è nostro, ma in ultima analisi è vostro. Voi giovani, pieni di vigore e vitalità, siete nel fiore della vita, come il sole alle otto o alle nove del mattino. Le nostre speranze sono riposte in voi... Il mondo vi appartiene" (Mao).

19 dicembre 2007