La risposta dell'Organizzazione di Ischia del PMLI all'imbroglione trotzkista Domenico Savio
Le falsità e le calunnie contro Mao della star televisiva della berlusconiana "Italia 1"

Pubblichiamo la risposta dell'Organizzazione di Ischia del PMLI ai velenosi attacchi perpetrati dal sedicente "marxista-leninista" trotzkista e imbroglione Domenico Savio a Mao, al socialismo e al PMLI, durante la sua partecipazione alla trasmissione "L'incudine" del plurinquisito Martelli sulla berlusconiana "Italia1", che gli ha dato ospitalità per ben due volte, e tramite gli articoli pubblicati su "Repubblica" del 10 febbraio e "Il Golfo" di Ischia del 13 febbraio.

Domenico Savio è ormai divenuto la nuova star di "Italia 1", dove si è esibito in uno show a base di falsità e di calunnie contro il Grande timoniere, Mao. A noi il compito di smascherarlo.
Sarà opportuno precisare infatti, con estrema chiarezza, che quando Savio sostiene di essere il segretario generale e internazionale dell'unico "partito comunista marxista leninista" esistente in Italia, afferma una grossa menzogna ed una volgare falsità. Se fosse onesto dovrebbe dire ai suoi... milioni di telespettatori che cinque anni fa, non avendo trovato in nessun partito esistente in Italia, la possibilità di essere nominato dalla sera alla mattina, segretario generale internazionale, pensò bene di inventarsene uno tutto suo, di famiglia, con tanto di sede nella casa paterna: il PCIML. Tutt'altra cosa rispetto al PMLI. Il nostro Partito è stato fondato il 9 Aprile 1977 a Firenze, è presente nelle lotte di massa e conosciuto in tutta Italia, Segretario generale è il compagno Giovanni Scuderi; forte di un numero sempre crescente di cellule, di simpatizzanti, di corrispondenti e sostenitori del suo organo ufficiale, il settimanale "Il Bolscevico".
Gli ischitani ascoltano da tempo i sermoni di Savio su un'emittente locale e ormai lo conoscono bene; forse a qualcuno dispiace contraddirlo, ritenendo poco benevolo infrangergli l'illusione di essere "l'unico" segretario generale internazionale dell'unico e sedicente "partito comunista marxista leninista italiano". A noi, invece, non dispiace e per una questione di correttezza rivoluzionaria, abbiamo anzi il dovere di chiarire lo sporco imbroglio. Perché solo ed esclusivamente di imbroglio tutto trotzkista si tratta. Così come opportunista è la "sua" linea politica scelta nei confronti delle elezioni. È davvero singolare: il segretario generale internazionale di Monterone (è il quartiere del comune di Forio dove svetta la sede del suo partito di famiglia) invita le masse a votarlo quando riesce a trovare la possibilità di presentarsi alla competizione elettorale, da solo o inventando una nuova lista, oppure ad astenersi quando non riesce a presentarsi! Un campione di coerenza, non c'è che dire.
Ma dopo le falsità, anche le calunnie. Rivolte al grande maestro del proletariato internazionale Mao, accusato da questo sedicente "segretario generale internazionale", di non aver fatto una rivoluzione socialista e di essere un revisionista, colpevole, in quanto tale, di ciò che sta succedendo in Cina. Noi marxisti-leninisti ischitani, pertanto non possiamo permettere che si infanghi Mao per bocca di un imbroglione e matricolato trotzkista come Savio. Non vogliamo farla molto lunga ma siano sufficienti poche note per aiutare chi legge a vederci più chiaro.
Nel 1939 Mao sostenne che "per rivoluzione di nuova democrazia intendiamo una rivoluzione antimperialista e antifeudale condotta dalle masse popolari sotto la direzione del proletariato. La società cinese può avanzare verso il socialismo solo passando attraverso questa rivoluzione, non esiste altra via". E la via indicata da Mao è risultata vittoriosa.
Inizialmente la rivoluzione democratica fu borghese perché non mirava a distruggere la proprietà capitalistica individuale, né quella del capitalismo nazionale. Ma dopo quella rivoluzione la classe operaia e i contadini cinesi non si sono fermati e hanno continuato la rivoluzione, fino a realizzare quella socialista dopo la proclamazione della Repubblica popolare cinese avvenuta il 1° Ottobre 1949.
Evidentemente, questa rivoluzione non è stata priva di difficoltà e di pericoli perché, come scrive ancora Mao, "i rappresentanti della borghesia infiltrati nel Partito, nel governo, nell'esercito e nei diversi ambienti culturali, formano un'accozzaglia di revisionisti controrivoluzionari", come era successo in Urss con Krusciov che al XX congresso del PCUS attuò un colpo di Stato e smantellò il socialismo e le realizzazioni ottenute con la gloriosa Rivoluzione d'Ottobre.
Ecco perché il principale artefice della nuova Cina ha elaborato la teoria della "continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato" e l'ha applicata con la Grande rivoluzione culturale proletaria, l'altra grande opera di Mao, che ha "toccato l'uomo in quanto ha di più profondo".
Ma le insidie borghesi non mancano mai e, come aveva previsto lo stesso Mao, bisogna "stare in guardia contro gli arrivisti e i cospiratori". Uno per tutti, Deng Xiaoping di cui lo stesso Mao scrisse: "Non sa nulla di marxismo-leninismo, rappresenta la borghesia, non si può fare affidamento su di lui". E con la morte di Mao è proprio Deng Xiaoping, il boia revisionista e fascista di Tian An Men, che prende le redini e avvia la Cina verso la società capitalista che oggi la vede sotto i riflettori mondiali, coccolata dalla borghesia capitalista e imperialista del pianeta. Un momento "di splendore" per lo sfruttamento in Cina oggi e per l'arricchimento di pochi, con tutte le contraddizioni tipiche di una società capitalista.
È opportuno riprendere quanto ancora scrive e prevede Mao: "Il sistema socialista finirà col sostituirsi al sistema capitalista, è una legge obiettiva, indipendente dalla volontà dell'uomo. Per quanto i reazionari si sforzino di fermare la ruota della storia, prima o poi la rivoluzione scoppierà e sarà inevitabilmente vittoriosa". Ed è esattamente quello che farà il PMLI in Italia combattendo anche il parlamentarismo borghese e chiedendo per sé e il socialismo voti astensionisti.
Ma come si può considerare "comunista marxista-leninista" l'imbroglione e megalomane trotzkista Savio che attacca e calunnia Mao e la grande e storica esperienza della Cina socialista di Mao?

L'Organizzazione di Ischia del PMLI

15 febbraio 2006