Ritirare subito il contingente italiano dall'Afghanistan

La strage dei militari italiani di questa mattina a Kabul è l'ennesima prova che l'eroico popolo afghano non sopporta assolutamente di essere soggiogato dai paesi imperialisti. Lo dimostra anche il forte astensionismo, il 60% dell'elettorato, alle recenti elezioni farsa.
Il contingente militare italiano non è in Afghanistan per portare "democrazia e libertà", come sostengono ipocritamente e falsamente il governo del neoduce Berlusconi e gli imbelli e conniventi partiti della "sinistra" borghese, ma per consentire all'imperialismo italiano di avere una parte della torta di quel paese e del mondo. Pertanto esso deve essere subito ritirato, nel rispetto, tra l'altro, dell'art. 11 della Costituzione.
Il PMLI chiede ai militari volontari del contingente di prendere atto che la loro non è affatto una "missione di pace" e quindi di dissociarsi e di richiedere di essere rimpatriati.
Il PMLI, inoltre, non condivide la revoca della manifestazione per la libertà di stampa, perché poteva essere un'importante occasione per richiedere al governo di ritirare le truppe dall'Afghanistan. Non andare in piazza in questo momento vuol dire dare via libera al nuovo Mussolini per fare scempio della Costituzione, di tutte le libertà - da quelle politiche, sociali, sindacali, civili a quelle di stampa e propaganda -, e della volontà del popolo italiano alla pace e all'indipendenza e alla sovranità di tutti i paesi del mondo.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 17 settembre 2009