La rivolta di massa in Sicilia è giusta e va appoggiata

Sono giuste o no le motivazioni della rivolta dei piccoli contadini, degli autotrasportatori, dei pescatori, dei disoccupati, dei precari e degli studenti siciliani?
Questa è la questione principale su cui si devono misurare tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose siciliane e nazionali.
Per noi marxisti-leninisti sono giuste, più che giuste, giustificate anche dalle misure economiche di lacrime e sangue del governo Monti.
Il fatto che la rivolta sia parzialmente egemonizzata da settori di destra è perché la "sinistra" politica e sindacale borghese l'ha disertata e la criminalizza, pur non potendo negare la giustezza delle motivazioni.
Certamente non è un movimento di massa puro, che peraltro è irrealizzabile, e come si vorrebbe. Ma ciò non ci esime dal prenderne parte, dal lottare per l'egemonia, per emarginare i provocatori e gli infiltrati, mafiosi o no, e per indirizzarlo correttamente, come hanno fatto gli studenti di Palermo e di altre città.
Comunque, questa rivolta fa onore alla popolazione siciliana e fornisce un importante esempio per tutta la classe operaia e il popolo italiano.
Come dimostra la storia e questa stessa rivolta popolare non esistono governanti in Sicilia e in tutta Italia che hanno a cuore i problemi dei lavoratori, dei pensionati e delle masse popolari, disoccupate, giovanili e femminili.
Questi governanti, da Mario Monti a Raffaele Lombardo, che lavorano esclusivamente per le esigenze del capitalismo e della classe dominante borghese vanno spazzati via.
Bisogna capire che solo il socialismo può salvare l'Italia.
Intanto impegniamoci perché l'attuale rivolta delle masse siciliane conquisti la vittoria. Pensiamo soprattutto al lavoro per i disoccupati, in particolare per le giovani e i giovani.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 20 gennaio 2012, ore 18.21