La Rpdc ha pieno diritto di fare esperimenti spaziali con missili a largo raggio

Il 12 dicembre la televisione di Stato nordcoreana annunciava che "il satellite Kwangmyongsong-3 è stato lanciato con successo in orbita". Il satellite era stato portato in orbita dal razzo vettore Unha-3 che, partito dalla base di Soahe, aveva seguito correttamente la traiettoria stabilita sorvolando tra le altre l'isola nipponica di Okinawa e sganciando l'ultimo stadio al largo delle Filippine.
Il programma del lancio era stato comunicato il 3 dicembre scorso dal governo della Corea del Nord che aveva avvisato l'agenzia marittima delle Nazioni Unite indicando il percorso del vettore e l'indicazione della finestra del lancio tra il 10 e il 22 dicembre.
Solo l'annuncio aveva fatto scattare una serie di proteste soprattutto da parte della Corea del Sud, del Giappone e degli Stati Uniti secondo i quali il lancio sarebbe stato un test missilistico a lungo raggio mascherato. Il vettore Unha-3, messo a punto da Pyongyang con l'aiuto di tecnici cinesi secondo una denuncia della primavera scorsa da parte del Pentagono, è in grado infatti di raggiungere le coste della California.
Il presidente sudcoreano Lee Myung-Bak ha condannato "vigorosamente" il lancio.
Il Giappone che all'annuncio del governo di Pyongyang dei primi di dicembre aveva inviato navi militari dotate di missili antimissile Patriot nei mari antistanti la penisola coreana, chiedeva e otteneva l'immediata convocazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La riunione si chiudeva accusando Pyongyang di aver violato le risoluzioni delle Nazioni unite e di aver messo a repentaglio la sicurezza di tutta l'area. Il riferimento è alla ingiusta risoluzione Onu 1874 che vieta alla Corea del Nord di effettuare test balistici. Che non avrebbe nulla a che vedere col lancio di un satellite.
La Casa Bianca ha definito l'azione un gesto irresponsabile che mette a rischio la sicurezza regionale. "La comunità internazionale deve mandare un chiaro messaggio alla Corea del Nord sulle conseguenze di queste violazioni", ha sottolineato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Tommy Vietor. La Nato l'ha definita una "provocazione" mentre l'Unione europea "prenderà in considerazione una risposta appropriata, in stretta consultazione con i suoi partner, incluse possibili ulteriori misure restrittive (leggi sanzioni, ndr)" ha avvertito l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, l'inglese Catherine Ashton.
Anche la Cina ha ufficialmente intimato al governo di Pyongyang di "rispettare" le risoluzioni dell'Onu. Lasciando a una nota dell'agenzia ufficiale Xinhua il compito di difendere il diritto di Pyongyang a condurre esperimenti pacifici nello spazio. E di questo appunto si tratta, di un diritto negato dai paesi imperialisti.
Il governo del nuovo leader Kim Jong-un ha ribadito il suo "diritto legittimo" a lanciare razzi ad uso civile e ha assicurato, attraverso un portavoce del ministero degli Esteri, che continuerà il suo programma spaziale.

19 dicembre 2012