Un'indecenza da terza repubblica neofascista
Il saluto fascista del ministro Brambilla

Così Michela Vittoria Brambilla - neoministro per il turismo - fa il saluto romano alla festa cittadina dell'arma dei carabinieri di Lecco tenutasi lo scorso 5 giugno.
L'immagine si commenta da sé, il ministro berlusconiano, in tandem col padre manifesta il saluto fascista col braccio teso, la mano dritta a punta, il corpo fermo, a conclusione dell'inno di Mameli.
L'associazione partigiani di Lecco si è dichiarata pronta a depositare in Procura un esposto contro il ministro per verificare se il comportamento della Brambilla costituisca una violazione della legge Scelba e della successiva legge Mancino che "sanzionano" l'apologia del fascismo.
Si tratta di un gesto inqualificabile, ancor più vergognoso dal momento che è stato fatto in pubblico e durante una manifestazione ufficiale. Se non fosse che la Costituzione borghese del '48 è stata ridotta a carta straccia, il comportamento della Brambilla dovrebbe quantomeno portare alla sua destituzione dall'incarico governativo.
Si tratta di un "gesto indecente per tutti coloro che vivono in uno Stato che ha lottato per la liberazione dal nazifascismo e da tutti coloro che credono alla democrazia e alla libertà", fanno sapere numerose associazioni antifasciste in Rete. Un gruppo di Facebook denuncia che "la nostra Costituzione non permette un ministro della Repubblica che fa il saluto fascista. Napolitano, garante della Costituzione... intervenga immediatamente! La ministra si deve dimettere o deve essere destituita".
Alcuni ex partigiani hanno manifestato a Calolziocorte, nel Lecchese, davanti all'azienda della famiglia del ministro esponendo le gigantografie del saluto romano della Brambilla pubblicate per la prima volta dalla Gazzetta di Lecco. "Già durante la campagna elettorale - ha spiegato Giancarla Pessina, presidente provinciale dell'Anpi - a Varenna il ministro ebbe un comportamento simile: noi ci aspetteremmo delle scuse o quanto meno una giustificazione credibile. Un ministro dovrebbe rispettare i valori della Costituzione sulla quale ha giurato".
La Brambilla ha sfrontatamente negato che di saluto romano si trattasse: "io fascista? quel braccio teso era solo un saluto alla folla".

8 luglio 2009