Treviglio (Bergamo): 481 No (68%), 214 Sì (32%)
Gli operai Same bocciano la piattaforma contrattuale proposta dalla Fiom di Landini

Dal 28 settembre al 28 ottobre si è svolto nei luoghi di lavoro il referendum sulla piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici proposta dal segretario generale, Maurizio Landini e approvata nell'assemblea nazionale della FIOM tenutasi a Cervia il 22 e 23 settembre scorsi. In questo ambito è significativa la sonora bocciatura emersa alla Same di Treviglio (Bergamo), una grande azienda che produce trattori, che più volte si è distinta per combattività, altamente sindacalizzata, dove gli iscritti sono in maggioranza FIOM. Questi i risultati: su 1.100 aventi diritto, si sono recati alle urne in 708. Contrari 481 (68%), favorevoli 214 (32%).
Insomma, con una schiacciante maggioranza, poco meno dei due terzi, le lavoratrici e i lavoratori di questa fabbrica hanno giudicato inaccettabile questa ipotesi di piattaforma, per una serie di ragioni non di poco conto. A partire dalla triennalità della validità del contratto sia per la parte normativa che per quella economica, cancellando così i bienni per l'adeguamento salariale e accogliendo un punto rilevante della controriforma contrattuale imposta nel 2009 con un accordo separato, contraria la CGIL. Ma vi sono altri aspetti che la FIOM aveva sin qui sempre contrastato e che non sono piaciuti ai lavoratori della Same. Tra questi il rinvio di intere materie dal CCNL alla contrattazione territoriale e aziendale, senza peraltro specificare cosa va negoziato a livello nazionale e cosa a livello locale. Si tratta chiaramente di un cedimento a una richiesta da sempre avanzata dai padroni per snellire, impoverire il contratto nazionale a favore di quello aziendale.
Motivo di dissenso anche il capitolo sulle "procedure di informazioni e confronto preventivo" che comprende la rinuncia "ad azioni unilaterali" nella fase dell'informazione e del confronto: in pratica il divieto a scioperare. Vi è poi la proposta della costituzione di un "fondo nazionale per la sicurezza del lavoro e tutele sociali" da cogestire con le imprese, attraverso, par di capire, gli Enti bilaterali, contro la cui introduzione la FIOM si è sempre battuta. Anche le richieste per contrastare il lavoro precario sono state giudicate insoddisfacenti. Per i contratti atipici, la piattaforma prevede solo il limite di 24 mesi per la stabilizzazione del contratto e un'indennità a fine rapporto di lavoro.
La lista delle cose che non vanno continua. Vedi la richiesta al governo di ridurre le tasse sugli aumenti salariali e relativi contributi previdenziali a carico della aziende che, di fatto, è un regalo ai padroni e un danno per le casse dell'INPS. Nemmeno sulla richiesta salariale, fissata in 206 euro medi mensili, c'è consenso. Perché in questa cifra ci sono inclusi i 40 euro che già i lavoratori percepiscono a seguito del contratto nazionale di lavoro separato firmato da FIM-CISL e UILM-UIL il 15 ottobre 2009. Perché nel corso della trattativa, quasi sicuramente, i 166 euro effettivi non saranno ottenuti interamente. Perché il rimanente con molta probabilità sarà scaglionato nei tre anni, traducendo il tutto in un aumento mensile netto di poche decine di euro. Mentre per i quadri c'è la richiesta di incrementare l'indennità del 10,4%.
Nel No alla piattaforma degli operai della Same ci sono anche le pecche che si riscontrano nei meccanismi previsti per la validazione degli accordi nazionali e aziendali. Per i quali, è vero, è previsto il referendum ma non in modo automatico e obbligatorio. Si può fare solo se richiesto da un'organizzazione sindacale o sulla base della raccolta del 6% delle firme degli interessati che nel caso del contratto nazionale, diventa un'impresa difficile da realizzare.
Agli operai della fabbrica di trattori di Treviglio, sopratutto coloro che hanno espresso il voto contrario, più in generale, non è andato giù il disimpegno espresso di recente da Landini nella lotta contro l'accordo interconfederale del 28 giugno su contrattazione e rappresentanza sindacale sottoscritto anche dalla CGIL della Camusso, di cui nella piattaforma della FIOM c'è più di un riflesso che si concreta in cedimenti ai padroni in tema di flessibilità, imbracatura del diritto di sciopero, introduzione degli Enti bilaterali, attenuazione nel contrasto del precariato, passi indietro sul diritto dei lavoratori ad approvare gli accordi sindacali che li riguardano e altro ancora.

9 novembre 2011