Sassoli, da DC fan di De Mita a volto nuovo del PD

David Sassoli, nato a Firenze 53 anni fa, giornalista Rai dal 1992 dove ha esordito come inviato del Tg3 di Curzi, fino ad approdare nel 2007 alla vicedirezione del Tg1 di Riotta, per la cui testata ha diretto anche i settimanali Speciale Tg1 e Tv7, è il capolista del PD alle europee per la circoscrizione dell'Italia centrale.
Figlio di un amico dell'ex sindaco DC di Firenze Giorgio La Pira, ha iniziato la sua carriera politica da ragazzo nelle file del movimento giovanile democristiano, fino a diventare uno degli allievi prediletti di De Mita a piazza del Gesù, anche se egli tende sempre a glissare su questo argomento. A questo proposito c'è chi lo accusa anzi di aver cancellato dalle sue biografie su Internet i suoi trascorsi alla corte del leader irpino, ma Sassoli assicura che non è vero: "Io non ho sbianchettato niente. Durante quegli anni - ammette tuttavia - pensavo che Ciriaco De Mita potesse essere un argine a Craxi, ma quel mondo ormai è finito".
La candidatura offertagli da Franceschini, che aveva bisogno di un "volto nuovo" ma non sconosciuto per far fuori il veltroniano Bettini, l'ha accettata invece con convinzione, spingendosi a dichiarare che se sarà eletto non farà come i suoi colleghi Michele Santoro e Lilli Gruber, che sono tornati in tv prima di aver finito il loro mandato a Strasburgo, a dirigere rispettivamente "Annozero" su Rai2 e "Ottoemezzo" su La7: "È poco credibile un giornalista che torna in tv, al servizio pubblico, come se nulla fosse, dopo un incarico al Parlamento europeo. Io ho troppo rispetto di chi mi voterà per farlo", ha mandato polemicamente a dire il giornalista ai suoi due colleghi dalle colonne del settimanale "Chi" di proprietà Mondadori (Berlusconi). Se sarà eletto rimarrà a Strasburgo per tutto il mandato e in ogni caso non tornerà in tv ma dedicherà il resto della sua vita alla politica, ha dichiarato in un'intervista.
Dopo Santoro e Gruber, Badaloni e Marrazzo, ecco un altro mezzobusto televisivo ingaggiato dalla "sinistra" borghese per fare concorrenza a Berlusconi utilizzando, sia pure in sedicesimo, i suoi stessi metodi: quelli della politica-spettacolo, che traduce direttamente in voti la popolarità raggiunta in video ed equipara gli elettori a puri e semplici telespettatori passivi.

3 giugno 2009