Scioperi e cortei spontanei
I metalmeccanici di Genova e Pontedera in corteo in difesa dell'art. 18

Combattiva mobilitazione, il 19 marzo, degli operai metalmeccanici di Genova, su iniziativa spontanea delle Rsu di centinaia di aziende del capoluogo ligure. In oltre 5.000 tute blu hanno scioperato, dopo le assemblee spontanee della settimana precedente, e sono scese in piazza per un'incisiva protesta contro la manomissione e in difesa dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. È stata in assoluto la prima risposta spontanea dei metalmeccanici italiani alle dichiarazioni della gerarca con delega sul "Welfare", Elsa Fornero, la quale in tv aveva annunciato che si sarebbe approvata la "riforma anche senza sindacati".
Una vera e propria dichiarazione di guerra ai lavoratori quella della ministra che mostra la natura antioperaia e antipopopolare del governo Monti per il quale la propaganda sulla pace sociale è a senso unico: solo i lavoratori devono star zitti, buoni e collaborare.
La risposta combattiva e cosciente della punta più avanzata della classe operaia italiana non si è fatta attendere ed il suo alto livello dimostra che la guerra di classe sull'articolo 18 può essere combattuta con successo e vinta dai lavoratori.
Il corteo, composto da migliaia di tute blu dell'Ansaldo, della Fincantieri, dell'Elsag, della Piaggio, dell'Ilva, è partito dai cancelli di quest'ultima fabbrica nella zona di Sestri ponente per raggiungere Sampierdarena e poi sfilare per il centro cittadino. Successivamente in migliaia i metalmeccanici hanno bloccato il casello di Genova ovest per più di due ore. Intanto nel quartiere di Bolzaneto un altro corteo di alcune centinaia di operai delle aziende Controlli, Sirti, Ultraflex, Siag, Navali impianti e Moog ha bloccato via Sardorella per alcune ore. "Vogliamo difendere l'articolo 18, la cassa integrazione e la mobilità che il governo Monti vuole cancellare", hanno fermamente dichiarato gli operai.
A Pontedera, in provincia di Pisa, gli operai metalmeccanici della Piaggio hanno organizzato un corteo spontaneo, durante il quale hanno lanciato parole d'ordine contro il governo Monti. Sfilando sotto la sede del PD hanno tenuto un vero e proprio comizio, durante il quale i vertici del partito di Bersani sono stati aspramente criticati per "aver preso posizione a fianco del governo e non con i lavoratori nella battaglia contro la cancellazione dell'articolo 18". Gli operai si sono spostati per occupare i binari della stazione di Pontedera.
A queste mobilitazioni spontanee è seguita quella organizzata della Fiom che ha proclamato due ore di sciopero a partire dalla giornata del 20 marzo e che ha visto una straordinaria adesione in tutta Italia, con cortei, blocchi, sit-in, assemblee. Sono partiti gli operai Fiom dei cantieri Crn e Isa di Ancona i quali hanno bloccato le principali vie di accesso alla città. A Roma a partire dal primo pomeriggio in migliaia di lavoratori hanno presidiato Piazza Montecitorio.
Una mobilitazione che ha messo in allarme le nere istituzioni borghesi. Napolitano, uno dei principali sostenitori dell'accordo per controriformare il "mercato del lavoro", si è spinto a lanciare un ultimatum ai sindacati "penso che sarebbe grave la mancanza di un accordo al quale le parti sociali devono dare solidalmente il loro contributo". Gli fa eco, guarda "caso" proprio l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, che ammonisce gli operai e i sindacati: "basta con i no pregiudiziali".
Checché ne dicano Napolitano e il regime questa nuova mobilitazione della classe operaia e delle masse lavoratrici italiane è sacrosanta e benvenuta. La grande richiesta politica che viene fuori dalle mobilitazioni di questi giorni è quella di fermare subito Monti e Fornero con lo sciopero generale!

21 marzo 2012