Lo ha deciso il Comitato centrale della FIOM
Sciopero contro ogni manomissione dell'art. 18
"No alle proposte del governo sul mercato del lavoro"
"Estendere i diritti, ridurre la precarietà, creare nuovi posti di lavoro"

La FIOM non ci sta e chiama alla lotta. Lunedì 19 marzo ha riunito il suo Comitato centrale e deciso lo sciopero di 2 ore contro ogni manomissione dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori. È un messaggio inviato a governo, associazioni padronali e sindacati confederali in vista dell'incontro del 20 marzo per la chiusura della trattativa sulla "riforma" del "mercato del lavoro".
Nel documento finale approvato all'unanimità, la FIOM giudica negativamente le proposte del governo perché "non cancella le tante forme di lavoro precario che hanno svuotato di ogni significato il contratto a tempo indeterminato"; elimina la cassa integrazione per cessazione di attività e la mobilità "proponendo un modello di ammortizzatori che nei fatti riduce complessivamente le tutele, non determina una reale universalità nel sostegno al reddito". Ma soprattutto "smantella il diritto al reintegro previsto nell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa e apre, quindi, alla libertà di licenziamento".
Per la FIOM la vera priorità del Paese "è la riunificazione e l'estensione dei diritti e della tutela universale nel lavoro, la difesa dell'occupazione, il superamento della precarietà e la costruzione di nuovi posti di lavoro. Se un'intesa ci deve essere tra governo e "parti sociali" essa deve ridurre realmente la precarietà, "cancellando forme di lavoro indecente - è scritto nel documento - quali ad esempio il lavoro a chiamata e le finte collaborazioni" ed estendere realmente e universalmente "gli ammortizzatori sociali a tutte le forme di lavoro e a tutte le tipologie d'impresa".
La FIOM, nel ribadire la sua netta contrarietà ad "ogni manomissione dell'art. 18" e in coerenza e continuità con le ragioni dello sciopero generale del 9 marzo e della mobilitazione già un corso in queste ore nelle fabbriche metalmeccaniche, ha indetto a partire dal 20 marzo, almeno due ore di sciopero nei luoghi di lavoro secondo modalità decise dalle Rsu e dalle strutture territoriali.
In caso di ipotesi d'accordo sui temi del "mercato del lavoro" la FIOM chiede comunque che essa "sia approvata e sia sottoposta al voto referendario vincolante di tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti". Anche i giovani e i precari dovrebbero poter esprimere il loro parere.

21 marzo 2012