Per migliorare le condizioni lavorative e contro i tagli del personale della Royal Mail
Sciopero ad oltranza delle lavoratrici e dei lavoratori delle poste britanniche

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Londra del PMLI
In Inghilterra si sta svolgendo un combattivo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori delle Poste. Oltre 42.000 sono i lavoratori della Royal Mail (Poste Britanniche) in sciopero ed altri 78.000 lavoratori si sono aggiunti creando un unico fronte combattivo che si sta espandendo in più parti del Paese, da Londra a Birmingham fino all'estremo nord. La protesta che è nata per migliorare le condizioni lavorative, contro i tagli al personale, per aumentare gli stipendi e modernizzare il sistema postale, è diventata così ampia e sentita che vi sono altissime probabilità che essa si protrarrà fino e oltre il periodo natalizio. Se lo sciopero continuerà il numero di lettere e pacchi che rischieranno di non arrivare ai destinatari potrà raggiungere ben oltre i 200 milioni.
Multinazionali e grossi industriali stanno già utilizzando le compagnie private di spedizione perché al momento l'utilizzo della Royal Mail è troppo "rischioso". Numerosi sono i padroni e i grossi parassiti capitalisti che accusano i lavoratori di usare la "scusa" dello sciopero per praticare una politica "di ricatto-riscatto".
I coraggiosi lavoratori e tutti coloro che si sono uniti a loro stanno portando avanti la lotta con umiltà e combattività. Nonostante qualche lamentela (in parte anche comprensibile per via del fatto che non si può usufruire regolarmente del servizio postale), i lavoratori in sciopero hanno appoggio, simpatia, sostegno morale e pratico della gran parte delle masse popolari di tutto il Paese.
L'ipocrita e anti-popolare premier laburista Gordon Brown non ha perso tempo per mostrare tutta la sua avversità allo sciopero dichiarando "carinamente" in un suo recentissimo discorso: "anziché scioperare, i lavoratori delle Poste dovrebbero sedersi diplomaticamente attorno a un tavolo insieme ai manager-dirigenti e trovare un'adeguata soluzione che accontenti tutti".
Il manager-dirigente principale della Royal Mail, Mark Higson ha affermato (da bravo servo del padrone) che tale sciopero è "sconcertante ma tristemente vero", mentre il coro all'unisono in bemolle dei conservatori del fascista all'acqua di colonia David Cameron afferma che è ora che le Poste siano privatizzate totalmente una volta per tutte, come se questo sciopero non fosse mai esistito, fregandosene totalmente delle proteste di migliaia di lavoratori. Molti però sono i nomi noti che si sono invece uniti con i lavoratori in questa gloriosa e coraggiosa azione come Bob Crow, segretario generale dei sindacati delle Ferrovie e Trasporti. La Union (sindacati inglesi) sta appoggiando pienamente la battaglia di questi ammirevoli lavoratori e anch'essa ha affermato che la lotta non si fermerà finché le richieste non saranno esaudite. Numerosi autisti dipendenti della Royal Mail si sono rifiutati di trasportare pacchi e articoli vari.
La battaglia è appena cominciata e i lavoratori delle Poste sono l'ennesima conferma di cosa la crisi sta portando e come le "nuove" politiche europee stiano cambiando in peggio le condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari in Gran Bretagna. Questo sciopero è un'altra conferma di questi diabolici sviluppi politici ed economici e dimostra ancora una volta che le lavoratrici e i lavoratori in Gran Bretagna non possono fare affidamento né nei dirigenti liberali dei laburisti né in quelli fascio-borghesi conservatori, ma solo in loro stessi, creando una politica di fronte unito.
La piazza è e resterà sempre l'arma più valida e vincente per affrontare e sconfiggere il nemico di classe. La piazza e le masse fanno ancora paura a chi invece usa la "democrazia" e il "dialogo-diplomatico" come arma per poter continuare ad esercitare una politica anti-popolare e confondere i lavoratori portandoli sulla via della "conciliazione".
L'Organizzazione di Londra del PMLI sostiene, appoggia e simpatizza apertamente con questa sacrosanta e gloriosa lotta delle lavoratrici e lavoratori della Royal Mail.

4 novembre 2009