31° Anniversario del Partito del proletariato, della riscossa e della vittoria
Lavoriamo sodo per dare al PMLI un corpo da gigante rosso
Il 5° Congresso nazionale ci aiuterà in questo compito storico

di Giovanni Scuderi

Trentun anni. Buon compleanno PMLI, nostro educatore, maestro e guida. Auguri affettuosi e riconoscenti, care compagne e cari compagni che date la vita per la nobile causa del socialismo e per l'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità.
Trentun anni, quarantuno se consideriamo i dieci anni della preparazione del Partito, duri e pieni di sacrifici, ma assai gratificanti perché hanno dato un senso alla nostra vita. Ce l'abbiamo messa tutta per servire il proletariato e per costruire un grande, forte e radicato PMLI. Il Partito che non ha mai avuto il proletariato italiano e che sarà capace di guidarlo di tappa in tappa verso la conquista del potere politico e del socialismo.
Un'impresa titanica e pionieristica, senza precedenti nella storia del movimento operaio italiano. Infatti le esperienze passate, da quella del primo partito socialista del 1892 a quelle del PCI, del PRC, del PdCI, sono tutte fallite perché la borghesia è riuscita a prendere subito la direzione di tali partiti e a dirottarli nel riformismo, nel parlamentarismo e nel pacifismo.
Solo noi siamo riusciti fino a qui a tenere a bada la borghesia e a impedirle di impadronirsi del PMLI e di cambiargli colore. Con orgoglio possiamo ben dire che dalla fondazione, avvenuta il 9 Aprile 1977, ad oggi, il PMLI è saldamente in mano al proletariato e ai marxisti-leninisti, e puntualmente assolve i suoi doveri e compiti rivoluzionari senza nulla concedere al revisionismo, al riformismo, al pacifismo e alle illusioni elettorali, parlamentari e governative.
Questo perché esso è fondato sul marxismo-leninismo-pensiero di Mao, perché la sua linea politica è coerente con la via dell'Ottobre, perché il suo gruppo dirigente viene selezionato, formato e comprovato dalla lotta di classe, e infine perché i suoi militanti sono educati alla vigilanza rivoluzionaria, al centralismo democratico, alla critica e all'autocritica, alla lotta tra le due linee all'interno del Partito.
Perdurando queste condizioni sarà difficile per la borghesia impadronirsi del PMLI e cambiarne la natura. Dobbiamo però tenere gli occhi sempre aperti e non abbassare mai la guardia. In particolare l'immissione contemporanea di molti militanti e in città dove non è ancora presente il Partito potrebbe creare dei seri problemi allo sviluppo coerente del Partito. Ma ciò non ci deve preoccupare più del giusto. Prenderemo le misure necessarie affinché i nuovi compagni conformino la militanza allo Statuto e al Programma generale del Partito, ripulendosi della precedente influenza ideologica, politica e organizzativa.
Nel fuoco della lotta di classe, il PMLI è divenuto un Gigante Rosso. Ma solo nella testa, grazie alla sua ideologia, linea politica e piattaforma rivendicativa. Il corpo infatti è ancora quello di un nano, considerando il numero dei militanti e delle organizzazioni del Partito. Dobbiamo quindi decuplicare gli sforzi affinché il corpo sia proporzionato alla testa.
Questo richiede che tutte le istanze e i militanti del Partito diventino dei punti di riferimento riconosciuti e stimati dalle masse del proprio ambiente di lavoro, di vita e di studio. Determinante è la conoscenza della realtà concreta in cui si opera. Infatti la pratica dimostra che non è sufficiente la conoscenza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea del Partito per ottenere dei risultati nel proselitismo e nel lavoro di massa. Occorre assolutamente conoscere la propria situazione concreta e intervenire sui problemi concreti delle masse cui facciamo parte. L'inchiesta promossa dalla Cellula "Mao" di Troina (Enna) per conoscere i problemi, i bisogni e le richieste delle masse della città è un ottimo esempio.
Contiamo sui compagni lavoratori, specie se operai, senza la cui opera nei luoghi di lavoro e nella Cgil è impossibile legarsi alle masse lavoratrici. Contiamo sui giovani compagni, non solo perché rappresentano anagraficamente l'avvenire del Partito, ma anche perché solo attraverso la loro opera è possibile legarsi alle masse studentesche e giovanili. Contiamo sul contributo teorico, politico, programmatico e operativo delle compagne per smantellare le tesi femministe, individualiste, separatiste e piccolo-borghesi da una parte, e le tesi e la politica familiste e reazionarie del governo e dei suoi reggicoda dall'altro, nonché l'oscurantismo medievale, la morale cattolica e le interferenze negli affari italiani del Vaticano e della chiesa cattolica italiana. Senza la loro opera è pressoché impossibile far giungere il pensiero marxista-leninista alle masse femminili, educarle e mobilitarle su un piano di classe e conquistarle alla causa del socialismo.
Noi abbiamo bisogno di molte, brave e combattive compagne che prendano a cuore la comune creatura che è il PMLI, il nostro bene più grande e prezioso, colui che ci ha dato la vita marxista-leninista, che ci educa, ci guida e ci aiuta a crescere, a pensare e a agire come marxisti-leninisti.
Il segreto del successo sta nelle parole d'ordine conosciute e già sperimentate, cioè: Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare. Applicare i tre elementi chiave e le quattro indicazioni per radicare il PMLI.
L'autosmascheramento del governo Prodi e dei partiti falsi comunisti e lo sviluppo dei conflitti di classe hanno creato migliori condizioni oggettive per il PMLI. Dobbiamo perciò battere il ferro finché è caldo per ottenere maggiori risultati nel nostro legame con le masse e nel nostro lavoro di proselitismo e organizzativo. Chi ha già il piede sull'acceleratore lo mantenga, chi non l'ha lo faccia subito. La nostra è una Lunga Marcia che richiede un passo da montanaro, ma ci sono dei momenti, come quelli che stiamo attraversando, che richiedono di camminare più veloci per non perdere il momento favorevole. Sempre, s'intende, in base alle priorità, alle forze e alle risorse che disponiamo, allo stato di salute e al "tempo libero" che abbiamo. Mai comunque stare immobili e lavorare a singhiozzo.
Qualunque sia la situazione personale dobbiamo sempre tenere al primo posto il Partito e la causa. Le compagne e i compagni di seconda linea, addetti a compiti che li tengono lontani dalle masse e dalla vita ordinaria di Partito, ai quali va la nostra massima considerazione e gratitudine, devono stare più attenti a non perdere il passo e la tensione politica.
In questa campagna elettorale il Partito, in genere, sta dando tutto se stesso per propagandare il voto al PMLI e al socialismo astenendosi. In particolare le compagne, anche le simpatizzanti, stanno dimostrando di avere una notevole grinta rivoluzionaria e marxista-leninista.
Questo nostro impegno, oscurato vigliaccamente dai media della destra e della "sinistra" borghese, non potrà certo sfuggire ai fautori del socialismo che ne vengono a conoscenza, i quali prima o poi non potranno non prendere in seria considerazione la nostra proposta politica e organizzativa, dal momento che il PMLI è l'unico Partito che difende e vuole il socialismo. Noi siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte come militanti o come simpatizzanti del Partito.
Uscire da sinistra dai partiti falsi comunisti, come hanno fatto in questi giorni i cinque dirigenti del Circolo del PRC di Treia (Macerata) ai quali esprimiamo la piena solidarietà e simpatia del PMLI, è un atto esemplare e apprezzabile, ma per essere completo richiede il passaggio al PMLI. Questo l'ha già capito la compagna Edelweiss Ascani che si accinge a presentare la domanda di ammissione al PMLI.
È la scelta che ci auguriamo vogliano compiere tutti i fautori del socialismo che ci conoscono, anche in vista del 5° Congresso nazionale del PMLI che sarà celebrato entro quest'anno. Sarebbe un peccato che chi conosce il Partito, o lo conoscerà nel frattempo, si facesse sfuggire un'occasione irripetibile come questa. È impensabile che anziché unirsi al PMLI cadano nelle trappole dei tre partiti dichiaratamente trotzkisti costituiti recentemente o in quella del "nuovo partito comunista" cui stanno lavorando vecchi e "nuovi" volponi revisionisti e trotzkisti.
Quanti più saremo, tanto più il Congresso ci aiuterà a far diventare il PMLI un Gigante Rosso anche sul piano quantitativo e organizzativo. Una necessità storica, essenziale per la svolta rivoluzionaria della lotta di classe in Italia.
Lavoriamo sodo per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

2 aprile 2008