32° Anniversario della fondazione del Partito del proletariato e del socialismo
Osare confrontarsi col PMLI
di Giovanni Scuderi

Oggi 9 Aprile celebriamo con orgoglio rivoluzionario e fiduciosi verso l'avvenire rosso il 32° Anniversario della fondazione del PMLI. Il nostro primo pensiero pieno di gratitudine va ai militanti e ai simpatizzanti attivi del PMLI, che danno l'anima per il trionfo della causa del proletariato e del socialismo. Essi costituiscono la punta di lancia contro il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica. Su di loro il proletariato e le masse popolari possono fare il massimo affidamento, sicuri che andranno fino in fondo nella lotta di classe contro la classe dominante borghese, le sue istituzioni, il suo governo e la sua cultura e morale, per l'Italia unita, rossa e socialista.
Il nostro secondo pensiero pieno di speranza va alle decine di migliaia di manifestanti che al Circo Massimo tenevano fieramente ben alte le bandiere rosse con falce e martello dei cinque partiti parlamentari che si richiamano al comunismo. Una forza fondamentale per lo sviluppo e il successo della lotta di classe, ma mal utilizzata, strumentalizzata e confinata nel capitalismo dagli imbroglioni politici che la dirigono.
Vedendoli all'opera e avendo raccolto le loro opinioni nei veloci scambi di idee che alcuni nostri compagni hanno potuto avere con alcuni di essi durante la grandiosa manifestazione indetta dalla Cgil, abbiamo avuto la conferma che queste compagne e questi compagni soggettivamente comunisti hanno una coscienza anticapitalista, antifascista e antiberlusconiana. E' molto, ma non sufficiente.
Come noi marxisti-leninisti hanno capito che Berlusconi è il nuovo Mussolini e ha restaurato il fascismo, e che bisogna combattere il capitalismo per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse. Ma non hanno ancora capito che seguendo i loro attuali partiti parlamentaristi, elettoralistici, riformisti e trotzkisti non è possibile liberarsi dal capitalismo, dal regime neofascista e dal nuovo Mussolini.
Soprattutto non hanno ancora capito che per cambiare totalmente questa realtà occorre lottare per il socialismo, che è l'unica via, sperimentata praticamente e storicamente, per disfarsi del capitalismo, dello Stato borghese e della dittatura borghese, e instaurare un nuovo sistema economico senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo, uno Stato al servizio dei lavoratori e il potere del proletariato.
Non è facile arrivare a questa consapevolezza, per via dell'ultracentenaria predicazione e influenza degli imbroglioni politici revisionisti e trotzkisti, da Turati a Gramsci fino a Ferrero, Di liberto e Ferrando, ma non è nemmeno impossibile acquisirla. Basta leggere, come abbiamo fatto noi, qualche opera fondamentale dei grandi Maestri del proletariato internazionale - Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao - per avere gli strumenti culturali e politici per capire la realtà, gli inganni dei falsi comunisti e le differenze che intercorrono tra capitalismo e socialismo, tra comunisti e riformisti.
I falsi comunisti fanno passare i loro imbrogli e inganni attraverso la parola d'ordine dell'"innovazione". Ma c'è innovazione e innovazione. Quella necessaria, che tenga conto della realtà al fine di assicurare il successo alla causa rivoluzionaria e socialista, e quella ingannevole, che mira a stravolgere la via dell'Ottobre, a screditare il socialismo, a spingere il proletariato e le masse in un vicolo cieco.
Nel 1958, in un momento in cui infuriava nel Partito, nel governo e nel Paese una lotta contro i revisionisti, Mao ha detto: "Noi dobbiamo studiare Lenin, dobbiamo osare piantare delle bandiere rosse e più saranno rosse e meglio sarà. Dobbiamo innovare e creare cose differenti. Ma ci sono due tipi di innovazione; ci sono quelle che sono altrettanto bandiere rosse da issare e ci sono quelle che, come le bandiere bianche, devono essere combattute. Riguardo alla Seconda Internazionale, Lenin ha innovato e ha creato qualcosa di diverso, ha piantato un'altra bandiera rossa. Bisognava farlo. Bisogna piantare bandiere rosse. Se non si piantano bandiere rosse, la borghesia pianterà bandiere bianche. E' preferibile che sia il proletariato a piantare le proprie bandiere, piuttosto che la borghesia. Bisogna osare piantare le nostre bandiere dovunque ci siano dei vuoti. Dobbiamo strappare le bandiere che la borghesia ha piantato. Dobbiamo osare nel piantare e osare nello strappare".
Noi siamo certi che tutte le compagne e i compagni che si ritengono comunisti vogliono piantare bandiere rosse e non bandiere bianche, e che prima o poi si muoveranno sulla base della parola d'ordine di Mao: "Osare pensare, osare parlare, osare agire, basandosi sul marxismo-leninismo". A un certo punto arriveranno anche a osare confrontarsi col PMLI. Noi siamo pronti, e da sempre, senza pregiudizi e condizioni. Le nostre porte sono aperte e siamo disponibili a incontrarci ovunque, in privato e in pubblico. Prima avverrà questo confronto, meglio sarà per tutti, per la chiara e netta demarcazione del campo dei veri comunisti da quello dei falsi comunisti. Specie in vista delle elezioni europee e amministrative del 6-7 giugno in cui è necessario schierarsi apertamente col PMLI e il socialismo o con i partiti della falsa falce e martello, del capitalismo e dell'Europa imperialista.
Potremmo non intenderci sull'astensionismo, ma se siamo d'accordo sull'assoluta necessità di cambiare la società borghese col socialismo, non possiamo non stare insieme anche elettoralmente. E' un dovere rivoluzionario da parte di tutti gli alfieri della bandiera rossa con la falce e martello unirsi al PMLI, come militanti o simpatizzanti, per arrestare la macelleria sociale, i piani piduisti e fascisti del governo Berlusconi, per far pagare ai padroni la crisi finanziaria ed economica del capitalismo, per costringere i governi centrale, abruzzese e locali a dare un aiuto concreto e adeguato ai terremotati de L'Aquila e dei 26 comuni della provincia e a ricostruire rapidamente e gratuitamente tutto ciò che è stato distrutto, a cominciare dalle case.
Il PMLI è divenuto da tempo un Gigante Rosso nella testa, ma ha ancora un corpo da nano politico. Bisogna superare questa contraddizione. Lo dobbiamo fare applicando risolutamente, scrupolosamente e concretamente la linea, le indicazioni e le direttive del 5° Congresso nazionale del Partito, concentrandosi sul fronte operaio e sindacale e su quello studentesco.
Costruire un grande, forte e radicato Partito marxista-leninista è un'impresa titanica, che non ha precedenti nella storia del movimento operaio italiano. Apparentemente sembra impossibile, date le attuali forze e risorse di cui disponiamo e il vile e totale silenzio stampa che vige su di noi, ma alla fine ce la faremo. Così come ce l'hanno fatta nei rispettivi paesi Lenin, Stalin e Mao. Quest'ultimo, facendo un bilancio sulla storia del PCUS e del PCC, così si è espresso: "Nella Storia del Partito comunista (bolscevico) dell'Unione sovietica la prima pagina del primo capitolo parla della dialettica, del processo attraverso il quale ciò che è piccolo diventa grande. All'inizio il Partito comunista dell'Unione sovietica era formato da un piccolo numero di persone; in seguito si è sviluppato sino a diventare il grande partito comunista sovietico. A quel tempo non aveva neppure un fucile, eppure il partito ha dovuto dapprima fronteggiare lo zar e quindi il governo di Kerensky, tutti e due armati fino ai denti. Chi è stato il più forte? Coloro che erano armati fino ai denti o quelli che avevano le mani nude? Chi era il più forte? Dico che quelli con le mani nude erano i più forti. Alla fine chi ha vinto? Il nostro partito ha seguito lo stesso percorso. Nel 1921, anno della sua fondazione, eravamo soltanto alcune di decine di persone".
Un buon incoraggiamento per noi, non vi pare compagne e compagni, della prima e della seconda linea, pionieri di una nobile e immortale causa rivoluzionaria? Continuate con fiducia nel socialismo, nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel Partito, nelle masse e in voi stessi a piantare bandire rosse e a estirpare le bandiere bianche.
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!

9 Aprile 2009