Che pensa il PMLI della separazione delle carriere dei giudici?

Vorrei ricevere un approfondimento sulla proposta di separazione delle carriere dei giudici e la relativa posizione argomentata del Partito.
Chiedo questo chiarimento perché sempre più spesso, in ambito universitario, mi capita di dover affrontare tale tema e non riesco mai ad avere una posizione solida e che sia assoluta espressione della linea del Partito.
Saluti marxisti-leninisti.
Coi Maestri vinceremo!
Lettera dalla Puglia

La posizione del Partito sulla separazione delle carriere fra giudici inquirenti e giudici giudicanti è di netta opposizione. L'obiettivo della separazione delle carriere è un vecchio pallino della destra della classe dominante borghese tant'è vero che era già contenuto nel "piano di rinascita democratica" di Gelli e della P2, portato avanti da Craxi e poi da Berlusconi. La "sinistra" borghese ha finito con lo sposare tale obiettivo, magari mascherandolo dietro la divisione delle funzioni.
Il motivo principale della nostra opposizione è che dietro questa proposta si cela l'obiettivo di assoggettare il Pubblico ministero (PM) all'esecutivo. Checché ne dicano, non c'è infatti niente, sul piano professionale, che giustifichi tale divisione, se non quella che in questo modo si sottrae il PM all'ordine della magistratura e lo si subordina gerarchicamente al ministero della giustizia, ossia al governo. Sarà così direttamente il governo che imporrà ai PM, che diventano una sorta di avvocati dell'accusa, di fare o non fare un determinato processo e contro chi. In sostanza, si tratta di un'ulteriore fascistizzazione del sistema giudiziario poiché cancella anche formalmente il principio democratico borghese della separazione dei poteri.
Saluti marxisti-leninisti. Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

2 marzo 2011