Svelando la linea editoriale antiPMLI de "la Repubblica"
SERRA VOLEVA IL SILENZIO STAMPA SULLA COMMEMORAZIONE DI STALIN
Per ben 36 anni è esistito un ferreo silenzio stampa nei confronti dei marxisti-leninisti italiani. Quelle rare volte che è stato rotto è stato solo per infangare e calunniare il PMLI. Evidentemente c'era un accordo occulto tra le varie centrali politiche ed editoriali del regime. Ma con la commemorazione di Stalin quell'infame accordo è saltato, e l'unico giornale che è rimasto col "culo a mollo" è "la Repubblica" della banda della "sinistra" borghese che fa capo a Carlo Caracciolo, Carlo De Benedetti, Eugenio Scalfari e Ezio Mauro. Scavalcata persino da "l'Unità" di Furio Colombo e della "sinistra" diessina.
Questo spiega la furia del noto pennivendolo, nemico storico del PMLI, Michele Serra che ha vomitato veleno nella sua rubrica "L'Amaca" di "Repubblica" del 4 marzo per il fatto che "il centinaio di caratteristi che ha commemorato Stalin, a Firenze, è riuscito a catalizzare intere pagine di giornale, editoriali, commenti".
E, inviperito e contrariato, continua: "è uno dei grandi e gravi problemi della civiltà mediatica: micro minoranze si accaparrano macro attenzioni... E le decrepite invettive contro `il trotzkista Pintor', relegate per anni nei foglietti volanti dei partiti invisibili, trovano un varco sui giornali nazionali".
Infine, il nostro prode guerriero antimarxista-leninista, sputa l'ultimo veleno: "Lo stalinista è un fenomeno da audience, come il bigamo e la donna barbuta. Per l'approfondimento serio resta la terza serata, quando tutti sono a dormire".
Bravo Serra! Si goda pure la gratifica dei suoi padroni. Ma stia sveglio anche la notte, perché prima o poi qualcuno a "Repubblica" potrebbe essere assalito da un sussulto democratico e antiregime e pretendere che il PMLI venga trattato alla stessa stregua degli altri partiti.