Rapporto di Denis Branzanti alla 6ª riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna
Piantiamo tante bandiere rosse e strappiamo le bandiere bianche in emilia-romagna
Indirizziamo il nostro lavoro principalmente verso la classe operaia e gli studenti

Care compagne e cari compagni,
vi do il benvenuto a questa sesta riunione regionale dei marxisti-leninisti e degli amici dell'Emilia-Romagna, che succede di poco alle elezioni amministrative ed europee del 6-7 giugno e al referendum sulla nuova legge elettorale fascista del 21-22 giugno.
In questa occasione potremo quindi trarre un bilancio, oltre che del lavoro svolto in questo anno di attività, intercorso dalla precedente riunione regionale tenutasi a Rimini il 22 giugno 2008, anche della campagna astensionista e programmare di conseguenza il lavoro a breve-medio termine.
In apertura di questa riunione vogliamo ricordare il compagno Ferruccio Panico, militante storico e combattivo della Cellula "Mao" di Milano e il compagno Giuseppe Bandiera, un amico di Ferrara del PMLI, entrambi recentemente scomparsi.
Diamo il benvenuto all'Organizzazione di Gabicce Mare del PMLI, che da diverso tempo partecipa anche all'attività nella nostra Regione, e siamo lieti che sia presente anche in questa giornata.
Quest'anno la riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna si tiene per la prima volta a Ravenna e ringraziamo i compagni che ci ospitano in questo circolo.
Questo è un segnale della crescita e del buon lavoro politico che sta facendo la locale Organizzazione del PMLI diretta dal bravo, combattivo e umile compagno Franco Melandri che ha aperto i lavori con il suo saluto.
Il compagno Franco proviene da una lunga e deludente esperienza nei partiti revisionisti che si richiamavano e si richiamano ingannevolmente al comunismo, ma non per questo si è perso d'animo appendendo la bandiera rossa al chiodo, ma anzi una volta conosciuto il PMLI e averlo riconosciuto come unico partito autenticamente comunista del nostro Paese, si è stretto ad esso fino a divenirne un militante, ha impugnato la vera bandiera rossa, quella con la falce e martello e l'effige di Mao, e l'ha alzata a Ravenna con forza e con coraggio.
Egli è un esempio per tutti quei compagni che sono stanchi di mandar giù rospi ma non hanno ancora rotto organizzativamente con i partiti revisionisti in cui militano, e per tutti coloro che ne sono fuoriusciti ma non si sono ancora avvicinati al PMLI a causa delle precedenti e cocenti delusioni.
I simpatizzanti e gli amici di Ravenna devono stare vicini alla locale Organizzazione del Partito, sostenerla come possono e in prospettiva ingrossarne le fila dando vita ad una Cellula del PMLI.

La campagna astensionista
La campagna elettorale per le amministrative ed europee del 6-7 giugno ha visto sventolare la bandiera dell'astensionismo marxista-leninista in 108 Comuni del nostro Paese, di questi 13 sono Comuni dell'Emilia-Romagna: Bologna, Modena, Castelvetro di Modena, Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Ferrara, Parma, Salsomaggiore Terme e per la prima volta Bertinoro, Predappio e Vignola.
La campagna astensionista è stata combattuta ad armi impari ma questo non ci ha scoraggiato e ce l'abbiamo messa tutta per far conoscere alle masse delle nostre città la posizione elettorale del Partito.
Ovunque sono stati affissi i manifesti, tranne che a Bologna dove però una squadra di propaganda costituita appositamente, con una diffusione lo scorso 9 maggio al mercato della montagnola, ha effettuato la prima iniziativa astensionista del Partito in tutto il Paese, in molti comuni sono stati effettuati volantinaggi, a Modena è stata allestita una squadra di propaganda coinvolgendo ottimamente i simpatizzanti e gli amici del Partito, a Forlì e per la prima volta a Modena sono stati redatti dei programma amministrativi che presentano il progetto del PMLI per rendere le città al servizio del popolo e dal popolo governate, nell'ottica della costruzione delle Assemblee popolari e dei Comitati popolari, una sorta di "carta d'identità" delle nostre Organizzazioni locali.
Nonostante l'enorme disparità di forze ha dato fastidio anche la piccola ma decisa voce del PMLI, e i partiti borghesi di destra e di "sinistra", e i media a loro asserviti hanno fatto di tutto per oscurarla sopraffiggendo spesso i nostri manifesti, censurando i nostri comunicati, provocando i nostri compagni come è successo a Modena e facendo una forte campagna contro l'astensionismo.
Se siamo riusciti a tenere testa al regime neofascista lo dobbiamo alla giusta linea del Partito, allo spirito di sacrificio e al lavoro dei militanti, e all'indispensabile sostegno dei simpatizzanti che hanno partecipato attivamente alla campagna astensionista e che in alcuni casi, dove ancora non ci sono Organizzazioni del PMLI, l'hanno condotta da soli, rimarcando il loro attaccamento al Partito.
Non ci stancheremo mai di ringraziarli, pur rimanendone al momento al di fuori essi sono comunque collegati al PMLI, e finché rimarranno vicini al Partito potranno servire il popolo, il Partito e il socialismo.

I risultati elettorali
Questo grande e duro lavoro è stato ripagato dalla strepitosa vittoria dell'astensionismo, che ha delegittimato le giunte comunali e provinciali, inflitto un colpo durissimo all'Unione europea imperialista ai suoi partiti, in particolare a quelli falsi comunisti, e al governo del neoduce Berlusconi, nonché bocciata la nuova legge elettorale fascista.
Le elezioni hanno detto chiaramente che l'Unione europea non ha il consenso del 56,9% degli elettori in Europa e del 39,1% degli elettori in Italia, mentre il 34% alle provinciali e il 27,1% alle comunali ha negato il proprio voto ai partiti del regime neofascista decretando in particolare il crollo del "centro-sinistra" e l'agonia del Prc-PdCI.
Anche nelle città dell'Emilia-Romagna l'astensionismo è cresciuto del 3-4%, segno della disaffezione alla politica borghese di uno strato sempre più largo delle masse, anche di quelle che una volta cadevano nel tranello del "voto utile", del voto come "dovere" e del voto "contro Berlusconi e la destra", che era comunque un voto per la borghesia e per il capitalismo.
Ovviamente noi marxisti-leninisti non rivendichiamo tutto il dato astensionista, sappiamo che vi sono vari elementi che vi influiscono e che esiste anche un astensionismo di destra anche se minoritario, ma è innegabile che l'astensionismo è prevalentemente di sinistra, nonostante i tanti imbrogli falsi comunisti, che tiene e si espande, e che il PMLI è l'unico Partito che sin dal primo turno delle amministrative e alle europee era per l'astensionismo elettorale, qualificandolo di fatto come astensionismo di sinistra.
Compito del PMLI è ora quello di allargare il fossato tra il popolo italiano e il regime neofascista e l'imperialismo europeo e italiano, compito dei veri comunisti è quello di unirsi al PMLI e costruire le Assemblee popolari e i Comitati popolari, le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo.
Dobbiamo studiare attentamente i risultati elettorali comune per comune e quartiere per quartiere per concentrare il nostro lavoro nelle zone dove vi è stato un astensionismo più alto e in quelle dove vi è ancora una certa influenza dei partiti falsi comunisti, quindi dove la linea del Partito può trovare maggiori consensi.

Il 5° Congresso nazionale del PMLI
La situazione generale è caratterizzata dall'instaurazione, indisturbata ed anzi agevolata dal partito borghese e nazionalista di Franceschini, della terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, alla quale gli imbroglioni alla Diliberto e Ferrero oppongono solo timide obiezioni non svelandone la vera natura e gli scopi neofascisti.
L'instaurazione della terza repubblica neofascista comporta una grave e ulteriore limitazione delle già ridotte libertà democratico-borghesi, un progressivo impoverimento delle masse popolari e lavoratrici determinato anche dalla gravissima crisi del capitalismo che travolge in pieno i lavoratori e la parte più debole del popolo, la fascistizzazione della società e la diffusione del razzismo e della xenofobia, mezzi utili alla borghesia per tenere diviso e sottomesso il popolo.
L'imperialismo detta legge ovunque, aggredisce e depreda Paesi, sfruttando i territori e i popoli sottomessi, a volte con la forza militare altre volte con la forza economica, e si intromette negli affari interni dei Paesi antimperialisti come nel caso dell'Iran di Ahmadinejad.
È in questo contesto che nei giorni 6-7-8 dicembre 2008 si è tenuto a Firenze il 5° Congresso nazionale del PMLI.
Un Congresso come si addice a un vero Partito marxista-leninista, non una scadenza rituale o un'occasione per rese dei conti tra fazioni interne, ma il momento più importante di analisi, discussione, organizzazione e vita interna che il Partito possa avere, i cui lavori sono stati preparati e diretti dagli organismi centrali, presieduto dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi che ha presentato a nome dell'Ufficio politico un magistrale, educativo e lungimirante Rapporto da studiare e ristudiare, svoltosi secondo lo stile di lavoro marxista-leninista, all'insegna dell'ordine e della disciplina proletaria-rivoluzionaria, contraddistinto dall'unità e dalla fratellanza di tutti i delegati, che ha avuto un dibattito aperto, partecipato e qualitativamente all'altezza, e che ha posto le basi per la successione alla guida del Partito.
Il 5° Congresso rimarrà nella storia del Partito anche perché è il primo che si è svolto sulla base delle Tesi congressuali, discusse e approvate durante i lavori congressuali e precongressuali e che tutti possono conoscere leggendo il relativo numero monografico de "Il Bolscevico".
Al 5° Congresso l'Emilia-Romagna era rappresentata dalle compagne e dai compagni delle Cellule "Stalin" di Forlì e di Rimini e dalle Organizzazioni di Castelvetro di Modena, di Ravenna e di Cesena, che hanno avuto così modo di vivere una grande esperienza educativa e formativa di militanza marxista-leninista.
Ad alcuni di questi compagni il Congresso ha affidato degli incarichi politici, più o meno visibili all'esterno del Partito, in particolare sottolineiamo la nomina del compagno Federico Picerni, attuale Responsabile dell'Organizzazione di Castevetro di Modena, a Responsabile nazionale del lavoro giovanile, sia perché siamo orgogliosi di averlo tra le fila del Partito nella nostra Regione ma anche e soprattutto per l'importanza del suo incarico, fondamentale nell'ottica del proselitismo fra i giovani, e che ha già dato dei contributi importanti allo sviluppo della linea giovanile con dei pregevoli interventi pubblicati su "Il Bolscevico".
Il 5° Congresso ha mostrato ampiamente come il PMLI sia divenuto da tempo un Gigante Rosso nella testa ma non lo sia ancora nel corpo, una contraddizione da superare applicando risolutamente, scrupolosamente e concretamente la linea, le indicazioni e le direttive del 5° Congresso nazionale del Partito e concentrandosi sul fronte operaio e sindacale e su quello studentesco.

La situazione regionale
Tra la quinta e la sesta riunione regionale abbiamo piantato 2 nuove bandiere rosse in Emilia-Romagna, una a Ravenna e una a Cesena.
È significativo che le bandiere bianche dei revisionisti si diradano sempre più, mentre quelle rosse dei marxisti-leninisti, anche se ancora lentamente, crescono e si diffondono.
Ovviamente non vi sono solo vittorie, a volte è la borghesia che riesce a strappare le nostre bandiere, ma in questo caso la bandiera del PMLI è rimasta ben piantata a terra e sventola forte grazie ai militanti e ai simpatizzanti della Cellula in questione.
La pressione e l'influenza che la borghesia esercita continuamente e in molteplici forme sul Partito, sui suoi militanti ed anche sui simpatizzanti, è forte e aumenterà di pari passo alla crescita del PMLI, per non rimanerne schiacciati bisogna rimanere sempre stretti al Partito, senza mai ritenere di essere dei marxisti-leninisti invincibili e incrollabili, che sanno tutto e che possono tutto, al contrario dobbiamo essere dei marxisti-leninisti umili e modesti, che lavorano con dedizione per il Partito e per la causa del socialismo, rispettando scrupolosamente il centralismo democratico e la disciplina marxista-leninista, e studiando per trasformare continuamente la nostra concezione del mondo e di noi stessi.
Sappiamo che la strada della lotta di classe è dura, che può essere ancora lunga prima di giungere al socialismo, e che necessiterà sicuramente ancora di tanti sacrifici, ma sappiamo al contempo che questa è l'unica strada che il proletariato e le masse popolari possono percorrere se vogliono conquistare l'unico sistema in cui non vi siano più sfruttamento, oppressione e guerre, e che il PMLI deve marciare dinnanzi a loro.
È un compito difficile, ma se avremo sempre con noi le 5 fiducie: nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel socialismo, nel Partito, nelle masse e in noi stessi, ce la faremo senza dubbio.
Ci devono essere di insegnamento i milioni di soldati, di giovani e giovanissimi, di proletari e partigiani, che hanno sacrificato la propria vita per la liberare l'Urss di Lenin e Stalin, il primo Paese socialista al mondo, dalla barbarie nazi-fascista.
Fra le commoventi lettere dei condannati a morte della Resistenza sovietica, colme di amore verso il popolo e la patria sovietica e di odio verso i criminali occupanti, vi è quella indirizzata alla moglie dal primo luogotenente della Marina sovietica, Evghnij Ivanovic Cervonny prima di compiere un'azione dalla quale sapeva non sarebbe tornato. Egli: "Vi è un genere di vita che consiste nel vegetare da un giorno all'altro come bestie. Ce n'è invece un altro libero e felice, con belle prospettive. Ognuno di noi deve lottare per questa seconda prospettiva. Un grande dovere incombe sulla nostra generazione: conquistare la felicità a prezzo del proprio sangue e della propria vita... nel nostro tempo, prima di pretendere la felicità bisogna conquistarla con un'aspra lotta, portando il proprio contributo alla causa comune. Poco importa ciò che si dona: le proprie conoscenze, il proprio sangue, la propria vita; l'importante è che non si può rimanere in disparte".
Questo è quello che muove anche noi marxisti-leninisti, e che deve muovere tutti coloro che vogliono un mondo nuovo e più giusto: non si può rimanere in disparte, non si può stare alla finestra a guardare il capitalismo e l'imperialismo che sfruttano, opprimono e schiacciano i popoli di tutto il mondo, ognuno può e deve fare qualcosa, e quel qualcosa lo si può fare solo stando nel e col PMLI.
In Emilia-Romagna il Partito conta ora 5 Organizzazioni: le Cellule "Stalin" di Forlì e Rimini e le Organizzazioni di Castelvetro di Modena, di Ravenna e di Cesena, è inoltre presente anche a Bologna e Reggio Emilia, ed abbiamo simpatizzanti nelle province di Parma e Ferrara, solo nella provincia di Piacenza al momento non abbiamo contatti.
Questo vuol dire che stiamo aumentando il numero delle basi rosse marxiste-leniniste, che possiamo raggiungere uno strato più largo delle masse lavoratrici e popolari, intervenire su un maggior numero di contraddizioni e con miglior cognizione di causa, partecipare ad un maggior numero di iniziative e in modo più organizzato e visibile, e che possiamo sostenerci l'un l'altro nelle varie iniziative.
Siamo ancora lontani dal realizzare l'obiettivo di avere Organizzazioni di Partito in ogni città della regione, ma stiamo facendo dei buoni passi in questa direzione strategica.

Il lavoro di massa
Ovviamente non si tratta solamente di sviluppare il Partito in nuove zone, anzi, prioritariamente dobbiamo radicare e sviluppare il Partito nelle città dove già siamo presenti, immergendoci fra le masse, conoscendone i problemi, elaborando una linea adeguata per risolverli, lottando con esse, elevandone la combattività e la coscienza politica e facendo loro conoscere il PMLI.
I programmi amministrativi elaborati dalla Cellula Stalin di Forlì e dall'Organizzazione di Castelvetro di Modena costituiscono un grande sforzo in questo senso, ed è auspicabile che anche le altre Cellule e Organizzazioni vi si cimentino alla prima occasione utile.
Il lavoro di massa, come abbiamo già detto molte volte, ma che sottolineiamo ancora data la sua importanza, è quello che può farci fare un salto di qualità nel nostro lavoro politico, aggirando in parte gli ostacoli rappresentati dalla nostra ancora piccola forza e dal forte black-out contro il Partito.
Lavorare negli organismi di massa sindacali e studenteschi, o nei comitati di lotta a livello di quartiere o di città ovviamente non è facile, ma basandoci sulle precedenti esperienze del Partito e imparando dagli errori che inevitabilmente si commettono potremo capire come muoverci a seconda delle situazione specifica.
Attualmente in regione siamo impegnati su vari fronti del lavoro di massa, particolarmente importanti quello studentesco e sindacale.
Nei mesi delle grandi mobilitazioni dell'Onda contro la controriforma Gelmini, culminata con la manifestazione di 1 milione di studenti, docenti e lavoratori della scuola scesi in piazza a Roma lo scorso 30 ottobre, i marxisti-leninisti forlivesi e modenesi hanno applicato la linea studentesca del Partito nei loro rispettivi ambiti.
I primi lo hanno fatto fra gli universitari, dove però la direzione e il controllo erano in mano al Pd che ha lavorato più per frenare il movimento che per dargli forza e giusti obiettivi e metodi di lotta.
Gli universitari marxisti-leninisti sono comunque riusciti a creare un certo consenso attorno alle loro analisi e proposte, ma proprio per questo hanno subito il duro ostracismo dei vari capetti opportunisti che hanno preferito addirittura dare spazio ai fascisti all'interno del movimento.
Il risultato è che il movimento studentesco a Forlì è rimasto molto più indietro rispetto a quanto è invece riuscito ad esprimere in altre città.
I marxisti-leninisti modenesi hanno invece lavorato fra gli studenti medi partecipando a varie manifestazioni e assemblee e cogliendo l'opportunità fornita da alcune assemblee di classe per riportare, anche se non esplicitamente come tale, la posizione del Partito su svariati temi.
I simpatizzanti della provincia di Parma invece sono impegnati nel lavoro sindacale, riuscendo anche ad entrare nella Rsu della Barilla, un posto di combattimento molto utile per legarsi agli operai, criticare la linea sindacale collaborazionista e capitolazionista e proporre la linea sindacale del PMLI.
Particolare attenzione andrà riservata al prossimo Congresso della Cgil, che si svolgerà nella primavera del 2010, e dove la "Rete 28 Aprile", facendo appello anche alla Fiom, alla Funzione pubblica e a "Lavoro Società", ha già annunciato la presentazione di un documento alternativo a quello di Epifani.
Quando verranno presentati i tempi e le modalità delle fasi Congressuali e saranno chiarite le posizioni in campo la Commissione centrale per il lavoro di massa esporrà la linea che dovranno seguire i sindacalisti marxisti-leninisti, che già da ora possono lavorare per creare consensi attorno alla linea sindacale del PMLI per poi fare fronte unito proprio in occasione del Congresso.
In ogni caso, è opportuno alzare il tiro durante gli interventi nelle assemblee dei lavoratori per uscire da un certo "tecnicismo", sul quale comunque dobbiamo in parte stare, e denunciare la macelleria sociale e i provvedimenti fascisti e piduisti del governo del neoduce Berlusconi, e la terza repubblica capitalista e neofascista.
Va segnalata anche l'importante e assidua partecipazione dei compagni forlivesi al presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica organizzato dai lavoratori della Micromeccanica contro l'improvvisa chiusura dell'azienda.
I compagni, adottando una giusta tattica che comunque va vista in base alle situazioni specifiche, hanno presenziato ai presidi senza insegne del Partito, esprimendo solidarietà militante, dialogando con i lavoratori e consegnando loro i volantini redatti per l'occasione e alcune copie de "Il Bolscevico" con articoli sulla vertenza alla Micromeccanica.
L'Organizzazione di Ravenna sta invece collaborando con il locale comitato che si oppone alla costruzione di una centrale a biomasse, in questo caso presentandosi come Partito direttamente ai responsabili del Comitato.
Al momento gli amministratori locali hanno assicurato che la centrale non si farà, bisogna però esortare le masse a non abbassare la guardia e a vigilare affinché questa non sia solo una posizione opportunistica e di facciata, e per fare in modo che la centrale a biomasse effettivamente non si faccia.
Un'altra collaborazione l'abbiamo col Comitato Palestina Bologna, che ci ha invitati prima alla manifestazione tenutasi a Bologna il 24 gennaio contro l'attacco nazi-sionista e poi alla riunione del 22 marzo sempre a Bologna alla quale abbiamo partecipato trovando sostanziale unità d'intenti e programmando delle iniziative comuni, come la campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani per la quale il PMLI ha realizzato delle diffusioni a Forlì e Vignola.
I compagni della provincia di Modena sono impegnati anche in una sorta di coordinamento antifascista costituitosi grazie ai ripetuti appelli dell'Organizzazione di Castelvetro del PMLI, che ha lanciato altri importanti inviti al fronte unito come all'Anpi sempre sull'antifascismo, ai vari partiti per la campagna astensionista in occasione dei referendum sulla nuova legge elettorale fascista, e altri ancora.
Negli organismi di massa, in base alla nostra politica di fronte unito, ci possiamo trovare a collaborare anche con forze politiche molto lontane ideologicamente e politicamente dal nostro Partito, e a volte anche con piccoli gruppi sedicenti comunisti, questo non toglie che per non cadere nel settarismo è inopportuno collaborare solo ed esclusivamente con tali gruppi.
Se comunque in qualche caso ciò avviene, per non essere confusi con l'avventurismo o addirittura il filo-terrorismo di alcuni di questi, è meglio costituire dei gruppi momentanei che richiamino l'obiettivo da conseguire, piuttosto che mettere il nome del PMLI accanto al loro.

Il lavoro di propaganda
Per quanto riguarda il lavoro di propaganda sottolineiamo come l'allestimento di banchini sia sempre il modo migliore per contattare direttamente le masse ed avere una buona visibilità.
Su invito del Responsabile regionale se ne sono tenuti alcuni dopo la riunione regionale dello scorso anno, a Forlì, Rimini, Ravenna e Castelvetro, per questo vi rinnovo l'invito ad organizzarne almeno uno in ogni città dove siamo presenti, nei mesi di settembre o di ottobre.
Per quanto riguarda le manifestazioni la partecipazione è molto buona, in particolare alle celebrazioni del 25 Aprile e del 1° Maggio ci vedono sempre presenti, ma lo siamo anche in un buon numero di iniziative di carattere locale e regionale, meno a quelle nazionali, ma fra le quali spicca quella a Roma del 4 aprile scorso di 2 milioni e 700 mila manifestanti scesi in piazza con la Cgil e contro il governo Berlusconi, ma anche quelle svoltesi a Bologna per il gay pride il 28 giugno dell'anno scorso, quelle studentesche del 10 e del 30 ottobre e quella dei pensionati del 12 dicembre.
Riuscire a penetrare nel capoluogo regionale con una stabile e combattiva Organizzazione del Partito riveste un'importanza particolare per il Partito, per questo dovremo sforzarci di partecipare il più possibile alle manifestazioni e alle iniziative che si svolgono a Bologna, nonché di effettuarvi delle diffusioni, almeno una già nei prossimi mesi, tenendo conto comunque della priorità del radicamento nelle nostre rispettive città.
In generale la partecipazione alle manifestazioni può essere migliorata portando più cartelli, riscuotendo questi un particolare successo del quale dobbiamo ringraziare la Commissione stampa e propaganda.
Importante è anche che vi sia unità e collaborazione tra i militanti e i simpatizzanti affinché i compagni non si muovano in ordine sparso, sia politicamente che organizzativamente.
Le diffusioni di volantini sono ancora abbastanza limitate e comunque concentrate in certe situazioni di particolare interesse, come ad esempio le elezioni. Occorre che almeno le Cellule e le Organizzazioni di Partito effettuino un maggior numero di diffusioni, in particolare nelle scuole e università e nei luoghi di lavoro, prevalentemente nelle fabbriche, e su questioni di carattere locale, come in parte già sta facendo la Cellula "Stalin" di Forlì.
Le diffusioni del "Bolscevico" vengono effettuate con maggior regolarità rispetto al passato, essendovi un minor numero di manifestazioni si sfrutta a dovere lo svolgimento di concerti e spettacoli di artisti di sinistra, come i Guzzanti, oppure a quelli di Grillo, dove in taluni casi ne sono state vendute 20-30 copie.
"Il Bolscevico" è in vendita anche presso le edicole di Torre Pedrera a Rimini, Savarna a Ravenna, Gambettola e da pochissime settimane anche a Castelvetro di Modena, ed è consultabile in un bar di Savarna dove viene portato settimanalmente e letto con interesse dai frequentatori, un bel risultato questo che ci dà ulteriori possibilità di far conoscere e apprezzare il nostro organo di stampa, di cui quest'anno ricorre il 40° anniversario della fondazione.
Oltre ai concerti e agli spettacoli nei prossimi mesi possiamo effettuare delle diffusioni anche alle feste del Pd e dei partiti falsi comunisti, dove ancora si faranno, senza tralasciare quelle nelle piazze, nelle fabbriche e nelle scuole.
Per far conoscere il Partito e la sua linea è utile anche svolgere degli interventi ai dibattiti organizzati da altri partiti e organizzazioni, cosa che stanno facendo in particolare i simpatizzanti di Parma e nel periodo elettorale l'Organizzazione di Ravenna, anche in questo caso va valutato di volta in volta se presentarsi o meno come militanti o simpatizzanti marxisti-leninisti, ma è generalmente preferibile farlo apertamente come tali.
Le affissioni dei manifesti del Partito, anche non elettorali, sono effettuate puntualmente sia dalle Organizzazioni che dai simpatizzanti, nonostante il costo elevato per le nostre tasche, e ci danno una discreta visibilità su un territorio abbastanza ampio.
Qualsiasi iniziativa prendiamo dobbiamo sempre tenere bene a mente che in generale il nostro lavoro di propaganda deve essere rivolto principalmente alla classe operaia e agli studenti, ai primi per la qualità, capacità e caratteristiche politiche e organizzative superiori a tutte le altre classi, oltre per il fatto di essere la classe per la quale il Partito rivendica la centralità, nel capitalismo come nel socialismo, e le seconde per il loro spirito combattivo, per l'apertura al nuovo, al progresso e quindi anche al PMLI e al socialismo.
Anche quest'anno in Regione il PMLI ha realizzato alcune celebrazioni e commemorazioni dei Maestri: lo scorso 25 gennaio in occasione dell'85° anniversario della scomparsa del grande maestro del proletariato internazionale Lenin, dinnanzi al busto che lo raffigura a Cavriago, il 14 marzo a Riccione per il 126° della scomparsa del cofondatore del socialismo scientifico Marx, dinnanzi al suo busto, e il 21 dicembre a Forlì per il 129° anniversario della nascita di Stalin.
Queste iniziative danno prova del forte legame che unisce il PMLI ai cinque grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, fatti oggetto di continue e grossolane calunnie e mistificazioni da parte della borghesia, come quella recente sull'eccidio di Katyn commesso dai nazisti e fatto passare come un crimine dei bolscevichi e di Stalin.
Se vogliamo che le masse lottino attivamente per il socialismo e si uniscano al PMLI dobbiamo far loro conoscere la verità sui Maestri e sulla storia del socialismo in Urss e in Cina, e la differenza abissale tra il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e il revisionismo storico e moderno. Dovremo quindi cercare di ripetere queste iniziate e se possibile di realizzarne anche di nuove, privilegiando quelle di carattere pubblico.

Lavoro giornalistico
Sul fronte del lavoro giornalistico stanno facendo un lavoro molto buono la Cellula "Stalin" di Forlì e l'Organizzazione di Castelvetro con articoli puntuali e mirati, sia sulle rispettive attività sia di analisi e denuncia delle situazioni locali, anche utilizzando i comunicati stampa che in particolare a Forlì trovano una discreta pubblicazione, esperienza la stanno facendo anche le Organizzazioni di Ravenna e di Cesena e i simpatizzanti di Parma.
È auspicabile che le Cellule e le Organizzazioni del Partito, ma anche i simpatizzanti facciano un ulteriore sforzo per intervenire maggiormente sui problemi locali tramite gli articoli per "Il Bolscevico", i comunicati stampa e le lettere ai giornali, prendendo esempio dai compagni che lo fanno meglio, e studiando la situazione locale, il metodo di lavoro giornalistico del Partito, la linea del PMLI e il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.

Studio
Lo studio, come sapete, è indispensabile in ogni aspetto del nostro lavoro politico, e va tenuto nella massima considerazione.
Lo studio infatti ha un'importanza fondamentale nel processo di trasformazione del mondo e di sé stessi, senza lo studio non è possibile armarsi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, comprendere le leggi economiche della società capitalista, la necessità e l'inevitabilità della lotta rivoluzionaria per la conquista del socialismo prima e del comunismo poi, individuare il PMLI quale autentico partito comunista del paese, riconoscere e smascherare il revisionismo moderno.
Non si tratta certo di chiudersi in una stanza e mettersi sui libri da mattina a sera, basta leggere almeno le 5 opere fondamentali marxiste-leniniste e studiare costantemente "Il Bolscevico", senza poi fermarsi e continuare a studiare ogni volta ce se ne presenti l'occasione, come l'attuale periodo di riposo per gli studenti e le prossime ferie per i lavoratori.
Care compagne e cari compagni,
spero che questa mia relazione possa costituire una buona base di partenza per la discussione che si sta per aprire, nella quale ognuno può riportare la propria esperienza, evidenziare i problemi incontrati nel lavoro politico, e chiedere delucidazioni e indicazioni, poi nel prossimo periodo ricarichiamo le pile, riposandoci e studiando, a settembre ci rivedremo alla commemorazione di Mao che si terrà a Firenze, e poi ce la metteremo tutta per far sì che il prossimo autunno sia il più caldo possibile.
Il compagno Giovanni Scuderi, in occasione del 32° Anniversario della fondazione del PMLI, citando Mao, ci ha esortato a piantare bandiere rosse e a strappare le bandiere bianche della borghesia.
In quest'anno di lavoro politico in Emilia-Romagna abbiamo piantato delle bandiere rosse e di conseguenza abbiamo strappato delle bandiere bianche della borghesia.

Diamoci da fare con forza e determinazione par strappare quante più bandiere bianche della borghesia e per piantare tante, tantissime bandiere rosse del PMLI fin quando l'Italia non sarà unita, rossa e socialista!
Lavoriamo per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso!
Lottiamo contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista.
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

1 luglio 2009