Per tramandare la memoria del regime di Mussolini
Un nuovo sommergibile sarà battezzato come l'antenato della famigerata X Mas
E' Ciampi il primo responsabile del rilancio del militarismo fascista
A 5 mesi esatti dal varo della portaerei Cavour, il 18 dicembre negli stessi cantieri navali del Muggiano a La Spezia i ministri Pietro Lunardi e Mirko Tremaglia insieme ai capi di Stato maggiore della Difesa, Giampaolo Di Paola, e della Marina, Sergio Biraghi, hanno festeggiato il varo del secondo sommergibile della classe U-212A; il battello è stato battezzato con lo stesso nome del regio sommergibile della classe 600 serie "Adua" in dotazione alla famigerata brigata di incursori della X flottiglia Mas comandata del principe nero Junio Valerio Borghese durante la seconda guerra mondiale e denominato "Scirè".
Il nuovo "Scirè", gemello del "Todaro" varato nel novembre del 2003 alla presenza di Ciampi, è stato sviluppato nell'ambito di una cooperazione italo-tedesca che prevede la costruzione di 4 battelli per la Germania e 2 per l'Italia.
La scelta di legare il varo del "nuovo gioiello tecnologico" della Marina militare italiana alle "eroiche imprese" dello "Scirè", fiore all'occhiello della marina del regime fascista, che proprio il 18 dicembre del 1941 affondò tre piroscafi inglesi ormeggiati nel porto di Alessandria d'Egitto, non è casuale, ma rappresenta un chiaro segnale di continuità fra il "patriottismo" e le rinate ambizioni imperialiste di oggi dell'Italia, propugnate dal neoduce Berlusconi e sostenute a spada tratta da Vittorio Emanuele Ciampi, e la politica imperialista, interventista, militarista e guerrafondaia di ieri perseguita da Mussolini.
Non a caso alla vigilia del varo del nuovo "Scirè" Ciampi ha sottolineato che non si tratta di una semplice rievocazione storica, ma di una precisa volontà di ricucire una delle tante "memorie strappate" della storia militare italiana. Una storia non più e non solo di "tutti a casa" e di "scarpe di cartone" ma anche e soprattutto di "ardimento, di disprezzo del pericolo, di volontà e di tenacia, di virtù guerriere".
Mentre il capo di Stato maggiore della Marina Biraghi, nel rendere solenne omaggio al reduce in camicia nera, il comandante Emilio Bianchi (presente alla cerimonia), e ai suoi ex camerati di missione morti con l'affondamento dello "Scirè" il 10 agosto del 1942 davanti al porto di Haifa ad opera della corvetta inglese Islay, ha ricordato che si tratta di "pagine di storia di cui siamo orgogliosi" che esaltano "le qualità migliori di noi italiani: piccoli gruppi che, con grande coraggio, inventiva e determinazione hanno compiuto grandi imprese che hanno destato grande ammirazione in tutte le Marine del mondo". Uomini, ha aggiunto, che: "seppero conservare quello spirito di umanità, di rispetto della vita altrui che ancora oggi ci contraddistinguono in tutte le missioni che stiamo svolgendo nel mondo". Sic!
Il nuovo "Scirè" è costruito in acciaio amagnetico. Ha un dislocamento di 1.830 tonnellate in immersione e di 1.450 tonnellate in superficie. è lungo 56 metri ha un diametro massimo di 7 metri. Con soli 27 uomini di equipaggio, è capace di raggiungere i 20 nodi di velocità (37 kmh) in immersione e 12 nodi (22 kmh) in superficie. è dotato di 6 tubi lancia siluri da 533 mm ed è armato con 12 siluri Whitehead A184. Vanta un'autonomia di 420 miglia (quasi 800 km) in immersione e di 8.000 miglia (circa 15.000 km) in superficie. è equipaggiato con un motore elettrico "full cell" estremamente silenzioso e ha una sagoma particolare che lo rendono praticamente invisibile ai sonar. Inoltre è dotato di particolari sistemi elettronici che lo rendono impercettibile agli strumenti di rilevazione ottica e termica e ai radar. è anche dotato di speciali sensori in grado di raccogliere informazioni e di un sistema di trasmissioni in grado di comunicare coi comandi operativi in tutta sicurezza. Il suo costo si aggira intorno ai 300 milioni di euro che vanno a pesare sulle spalle dei lavoratori e delle masse popolari con le Finanziarie di questi ultimi anni e anche di quelle future. La sua entrata in funzione è prevista nel maggio del 2006 e sarà assegnato alla base navale di Taranto per, ha precisato Biraghi, "essere utilizzato nella sorveglianza discreta delle grandi vie di comunicazione nel Mediterraneo, raccolta di informazioni, nonché come appoggio a reparti di forze speciali che dovessero intervenire in una situazione di crisi".

12 gennaio 2005