Una decisione fascista ispirata da Aznar e Garzon
IL PARLAMENTO SPAGNOLO SCIOGLIE IL PARTITO INDIPENDENTISTA BASCO
La polizia chiude con la forza le sedi di Batasuna difese dai militanti. Il parlamento basco respinge la messa al bando di Batasuna
Il parlamento spagnolo ha votato il 26 agosto per lo scioglimento del partito indipendentista basco Batasuna. La mozione presentata dal ministro della Giustizia Michavila che accusava Batasuna di non condannare il terrorismo dell'Eta ha ottenuto il consenso di 295 dei 350 deputati fra i quali quelli del partito popolare del premier Aznar e del partito socialista; astenuti gli indipendentisti catalani di Convergencia i Unio e la coalizione di "sinistra'' di Izquierda Unida. Contro la decisone fascista si sono schierati il partito nazionalista basco Pnv e quello di Eusko Alkartasuna e il partito nazionalista catalano Esquerra Republicana.
In contemporanea al voto del parlamento, il giudice Baltasar Garzon firmava un'ordinanza che sospende per tre anni l'attività del partito, dava ordine di chiuderne tutte le sedi, compresi centri ricreativi, culturali e sportivi, e si arrogava il potere di vietare manifestazioni pubbliche e cortei promosse da Batasuna o in solidarietà con essa. L'ordinanza disponeva il taglio immediato di luce, telefono e gas e dava il via libera alla polizia per sigillare le sedi.
Garzon accusa Batasuna di "gravi crimini contro l'umanità'' e di essere "parte integrante dell'Eta'', lo strumento principale dell'organizzazione terrorista per raccogliere finanziamenti e aderenti. Il partito indipendentista basco ha sempre negato ogni coinvolgimento con l'Eta anche se non ne ha condannato le azioni terroristiche; l'accusa si basa su reati d'opinione piuttosto che su prove. Tanto che il giudice Garzon non ha ordinato l'arresto di nessuno dei dirigenti né dei parlamentari e amministratori locali, sono rimasti al loro posto i 7 deputati nel parlamento basco, i 52 sindaci e gli 890 consiglieri comunali.
Batasuna attraverso il suo portavoce denunciava che "i neofranchisti stanno realizzando la loro controriforma, una democrazia autoritaria che impedisca al popolo basco di decidere in libertà''e invitava i propri militanti e simpatizzanti e tutti i democratici, progressisti e antifascisti a difendere le sedi.
Il parlamento della regione autonoma basca che ha sede a Vitoria si pronunciava contro lo scioglimento di Batasuna. Nonostante il pronunciamento contrario il presidente del governo basco inviava il 27 agosto la polizia a eseguire l'ordine di Garzon. I poliziotti sfondavano i cordoni dei manifestanti a Pamplona, San Sebastian, Vitoria. A Bilbao centinaia di dimostranti si erano radunati soto la sede e eretto barricate; la polizia caricava sparando lacrimogeni e proiettili di gomma, sfondava la porta e buttava fuori i militanti che per protesta si erano incatenati ai balconi. Il 17 settembre il parlamento di Vitoria decideva di non sciogliere il gruppo consiliare di Batasuna, come precedentemente aveva fatto quello della Navarra, mentre il governo basco decideva di ricorrere alla Corte suprema contro la decisione del giudice Garzon, ritenuta una "restrizione illegittima'' dei diritti di riunione e manifestazione.

2 ottobre 2002