Manifestazione a Madrid
Si riapre la stagione di lotte contro il governo Rajoy
Sotto accusa in particolare i tagli a sanità e scuola

Centinaia di migliaia di manifestanti sono sfilati per le strade di Madrid il 15 settembre contro il governo di destra di Mariano Rajoy, nella prima grande manifestazione dell'autunno che nelle intenzioni degli organizzatori rilancia la protesta contro il piano governativo di smantellamento del welfare.
La manifestazione era stata convocata dalla "Cumbre Social", l'organismo che riunisce più di 150 organizzazioni sociali, parte del movimento degli indignati e le principali organizzazioni sindacali, le Comisiones Obreras (Ccoo) e l'Unión General de Trabajadores (Ugt). Almeno sei grandi cortei hanno percorso le strade della capitale per confluire a Plaça del Colón dove si è tenuto il comizio conclusivo. Lo slogan della manifestazione era riassunto dallo striscione issato dietro il palco con la scritta "Quieren arruinar el país. Hay que impedirlo", "Vogliono rovinare il paese. Bisogna impedirlo". Lo slogan e la decisione di tenere la manifestazione di sabato sono certamente meno forti delle ultime, a partire da quelle dei minatori che hanno incendiato il centro di Madrid; resta la promessa lanciata dal palco dalle organizzazioni sindacali di un nuovo sciopero generale contro la politica di lacrime e sangue dal governo Rajoy.
Una decisione conseguente lo spirito combattivo messo in campo dai manifestanti, dai lavoratori della scuola che caratterizzati da magliette verdi denunciavano gli effetti dei tagli a istruzione e cultura. L'anno scolastico inizia con circa 50mila professori in meno, con assunzioni di pochi precari pagati meno del minimo sindacale, con classi fino a 38 studenti e con finanziamenti statali tagliati in due anni di ben 6 miliardi di euro. Tagliati del 25% i fondi della ricerca, aumentate le tasse universitarie, il costo del pasto e l'Iva per il materiale scolastico, passata dal 4 al 21%. L'inizio dell'anno scolastico è già stato segnato da proteste in tutto il paese e nel corteo di Madrid era rilanciata la denuncia contro il governo che vuole smantellare la scuola pubblica e favorire quella privata, che continua a ricevere.
Cosi come erano combattivi i lavoratori della sanità che sfilavano con le magliette bianche denunciando che i tagli al bilancio stanno pregiudicando seriamente i servizi ospedalieri e l'accesso ai farmaci in tutte le comunità autonome. Sotto il mirino dei manifestanti in particolare la legge entrata in vigore l'1 settembre sulla controriforma sanitaria che tra l'altro vieta l'accesso alla sanità pubblica agli immigrati non regolarizzati e ai poveri e ai disoccupati che non possono pagare i contributi sanitari.

26 settembre 2012